FREERIDE PRO

 

Nella bellissima cornice di Garmisch Patenkirchen si è svolto il 10-11 febbraio un evento riservato alla stampa europea organizzato dall’azienda svizzera Diamir/ Fritschi in collaborazione con Scott, Elan, Voelkl, Head che ha visto la presenza di Flory Kern, guida alpina ed esperto freerider tedesco specializzato in freeride trips in tutto il mondo. La data prescelta, nei giorni subito successivi all’ISPO di Monaco, è stata strategica per radunare colleghi provenienti dalle redazioni di riviste specializzate in freeski e skitouring, tutti ansiosi di poter approfittare della copiosa nevicata che ha coinvolto la bassa Germania e l’Austria nelle giornate precedenti.

Per l’occasione, Diamir/Fritschi ha voluto far testare alla stampa europea l’ultimissima novità, ovvero il Freeride Pro, l’attacco da freeride mountaneering che si colloca in un target strategico del nuovo mercato emergente. Infatti, è innegabile che nelle ultime stagioni si sia assistito ad una generale tendenza nel panorama dell’industria sciistica a sviluppare sci e scarponi che si pongono a metà strada tra quelli da freeriding estremo e lo skitouring classico. Ormai, si utilizzano con le pelli sci dalle larghezze generose (sopra gli 80 mm al centro, per arrivare in taluni casi anche a 105 mm) e scarponi da skitouring a quattro ganci, sempre più rigidi e simili ai modelli da freeride veri e propri.

Per venire incontro alle esigenze di tutti questi utilizzatori, Diamir/Fritschi ha sviluppato il nuovissimo attacco Freeride Pro che, nella fase di salita, beneficia dei vantaggi della tecnologia già sperimentata ed utilizzata sul modello Eagle (ossia una più naturale rullata a tutto vantaggio di un miglior comfort di camminata) ed in discesa può contare su alcuni importanti punti di forza:

* omologazione e certificazione TUV sia per scarponi da ski touring che per quelli da pista,
* sistema di sgancio Gliding Technology,
* sistema di scorrimento della barra PTC Technology a garanzia di un flex naturale dello sci,
* alzatacco a quattro livelli facilmente azionabile,
* base di appoggio rinforzata del puntale e della talloniera ancora più ampia per una migliore stabilità nei traversi ed un trasferimento ancora più diretto delle forze in discesa, aspetti di non secondaria importanza quando si usano sci fat e mid fat.

Infatti, la prima sensazione che avvertiamo fa sembrare questi sci da freeride mountaneering particolarmente leggeri, merito probabilmente della posizione avanzata del punto di rotazione del puntale che in effetti agevola una camminata più confortevole, non soltanto nei tratti più ripidi, ma anche sul piano, in cui l’azione di scivolamento sembra ancora più naturale. Non mancano passaggi più complicati, la stabilità dell’attacco permette allo sci di non flettersi più di tanto nei traversi, non c’è che dire, gli svizzeri hanno fatto bene il loro lavoro.

Diamir Freeride ProL’attacco si dimostra un buon compromesso tra leggerezza e funzionalità, non è certo appetibile per i patiti della “tutina da gara”, del resto su sci così larghi non ha proprio senso un attacchino, le forze di torsione sono troppo alte. Finalmente arriviamo alla meta, non vediamo l’ora di lanciarci giù per i pendii, per gustarci tutta quella bella neve attorno. Nella discesa dobbiamo concentrarci sulle sensazioni, non dobbiamo dimenticare che siamo qui in veste di testatori e poi, a pranzo, ci dovremo scambiare opinioni ed impressioni davanti ad una buona zuppa calda. Beh, che dire, anche in discesa, i colleghi alla fine concordano… l’elevato standard di sicurezza lo si vede eccome, evitando sganci involontari anche su neve smossa e permettendo una buona performance, soprattutto per quello che riguarda il flex dello sci che permette di tirare fuori il 100% ciò per cui è stato sviluppato. Forse abbiamo capito il segreto di questa azienda: tutti, ma proprio tutti, da uno dei cinquanta impiegati della ditta sino al titolare, il Sig. Andreas Fritschi in persona (n.d.r.: ovviamente presente allo ski test, in gran forma anche in salita), sono sciatori appassionati.

In sintesi, possiamo dire che il Diamir Freeride Pro è sicuramente adatto a sci con larghezze superiori agli 80 mm al centro, al si sotto di questa misura i benefits dell’attacco sono meno evidenti e forse ha più senso optare per il Diamir Eagle. E’ interessante segnalare che la produzione degli attacchi Diamir è interamente in Svizzera, a Raichenback, nella sede storica dell’azienda, oggi come oggi, in un mercato dove molti si spostano ad est, ancor più motivo di grande orgoglio. Ogni singolo componente, così come l’attacco poi assemblato, è rigorosamente sottoposto a severi test di collaudo. Come dire: la sicurezza è la parola d’ordine!