LE POESIE DI EMO BONI

 

GENTE DI MONTAGNA

Quando la notte esce dall'eclisse
L'alba ha il fascino di un bimbo che nasce

Il buio della notte è il grembo materno
Il sorger del sole è il vagito di un bimbo

Se sai cogliere questo magico momento
Anche tu sei "Gente di montagna"

Ora è alto il sole all'orizzonte
La meta è raggiunta, col sudor che gronda in fronte

T'accomuni alla gente che incontri sul cammino
Non sei più solo, sei tra gente, "Gente di montagna"

Questo avviene in tutti i continenti
E' la montagna che accomuna tutte le genti

Questo avviene sull'Appennin Reggiano
Questo si ripete sul massiccio Himaliano

Ora che il sole al suo grembo ritorna
Felice scendi a valle, orma dopo orma

E' ghermita dal buio la tua montagna
Ti resta il ricordo della gente, della "Gente di montagna"
 

 

QUEL MONTE (IL CUSNA)

Eran fredde eran gelide eran pungenti
Le bianche mattinate di quei tempi

Mentre ancor studente a scuola andavi
Da quel monte all'orizzonte lo sguardo non staccavi

I confini del mondo quel monte pareva segnare
Nel tuo piccolo mondo quel monte ti faceva sognare

Scanditi dal pulsar dei suoi nevai quasi perenni
Son trascorsi più di tre decenni

Di quel monte oggi ne hai fatto una bandiera
Come un destriero lo cavalchi da mattin a sera

Gigante addormentato o bianco destriero
Par essere quel monte ai confini col cielo

Si risveglia il gigante emette un lamento
Ti annuncia l'arrivo del suo mitico vento

Col turbinar della neve nella bianca criniera
Ti dice di scender che vien la bufera

Non lo sfidare, attendi il placare delle sue ire
Ti è amico quel monte, non ti vuole tradire

 

IL PARADISO TERRESTRE

L'Alpe, dal Cusna al Vallestrina
era tutto un brillar quella mattina
Laggiù in fondo alla valle un mare di nebbia
che tutto annulla e cancella
Emergon solo le vette circostanti
che paion esser isole galleggianti
Visto da lassù quel mare ovattato
t'appare come fosse un cielo rovesciato
Ma il cielo vero quello celeste
è sempre in alto a far da cornice al tuo paradiso terrestre
E' vero che non c'è la mela
ma la vergine coltre bianca simboleggia Eva
Sei tentato di serpeggiare
e quel manto bianco profanare
E' troppo bello ci vuoi provare
e verso valle ti lasci andare
Eva t'accoglie soffice e immacolata
ed è felice di sentirsi amata
Ma come in tutti i sogni più belli
ti risvegli che sei già ai Pianelli
Ora è la valle che t'attende
mentre il sole non più si accende
Ultimo sguardo a quel paesaggio alpestre
che prima era, il tuo paradiso terrestre.

 

IL RIFUGIO BATTISTI

Pastori e Remagi eran guidati dalla stella di Betlemme
A quel rifugio approdaron portando doni e strenne

La ruota del tempo due millenni ha scandito
Chi va per monti è alla ricerca di quel mondo antico

Vaghi per monti e valli in cerca di mete ambite
La stella più splendente ti conduce alla Lama Lite

Immerso in verdi boschi col cielo che riflette toni celesti
Come oasi nel deserto si erge il Rifugio Battisti

Tra quelle nude mura di sasso e pietra tutto è appianato
Piccolo o grande uomo sei alla pari al cospetto del creato

In punta di piedi sei entrato quasi riverente
Quando esci sei fratello di tutta quella gente

Anche lassù il tempo non puoi fermare
Scendi a valle è finito il tempo di sognare

Se il sentiero della vita è irto di momenti tristi
Risali quel sentiero che conduce al Rifugio Battisti

 

IL RAMO E LA FOGLIA

E' finito l'autunno l'inverno è alla soglia
Dal ramo è caduta l'ultima foglia

Volteggiando leggera nel nulla svanisce
Col primo fiocco di neve il ramo la tradisce

Or che la neve ha tutto sepolto
Il bosco ha assunto un nuovo volto

Il ramo è pentito d'aver la foglia tradito
E' pesante la neve e lui è infreddolito

Giunge la primavera col suo tepore
Al ramo infonde coraggio e vigore

Si scrolla da dosso quella neve piangente
Con la prima gemma si fa intraprendente

A maggio la primavera è già inoltrata
Verde la prima foglia è già sbocciata

Mentre la brezza accarezza quel ramo
La prima foglia sussurra ti amo ti amo

 

TRAMONTO ARCOBALENO

DAI DUE COLORI

 

Al calar del sole, lunghe si proiettan le ombre della sera
riflessi di luce opaca fan la montagna ancor più severa

Con timore e coraggio, artigli rampanti e sciabole d'acciaio
risali il pendio dalle sembianze di un livido ghiacciaio

Scruti la sommità orizzonte e meta della tua conquista
sulla vetta col buio, un magico bagliore appare alla tua vista

idilliaco abbraccio del blu della notte col rosso del fuoco
irreale arcobaleno dai due colori che la notte sfumma a poco a poco

Gli ultimi bagliori di nebbia infuocata, sulla scena calano il sipario
s'è spento all'orizzonte, rimane il miraggio di un filo immaginario

notte che non sei più oggi, ma non sei ancor domani
sui monti il tempo s'è fermato, è nelle tue mani

Lo sguardo vaga tra le stelle in cerca di altri mondi
la mente vaga tra i pianeti a scrutar cieli profondi

L'alba riflette la sua luce nello specchio del tempo
nella clessidra spira una lieve brezza, che poi diventa vento

Il modo ha ripreso a girare e il tempo a fuggire
basta un tramonto e un arcobaleno per poterlo seguire
Peschiera di Remo 16/11/97 A ricordo di una sciata sul Cusna e di un pranzo 
eccezionale e della buona compagnia, dedicata all'amico Beppe Stauder

NOTTE TRA I MONTI

Monti assolati, pagine luminose di un libro che tutti possono leggere

Notte tra i monti, pagine buie che solo poeti e sognatori sano illuminare O romantica notte, che sei più notte tra i monti dormienti Le tue stelle nel cielo, a poeti e scrittori ispiran le menti Notte tra i monti, per tetto un cielo dal tremulo pulsare di stelle per letto un intreccio di fili d'erba e di caduche foglie

Notte tra i monti, cieli solcati da scie luminose di stelle cadenti fugaci lampi di luce, scintilla dei sogni ad occhi aperti

Notte tra i monti, le stelle son sirene salite nel cielo dal fondo del mare il silenzio è la magica musa, che di notte tra i monti fa sognare

Notte tra i monti, sali su un lampo di luce e cominci a volare Ulisse dei cieli, lo spazio é un mare infinito, la fantasia è la barca per navigare

Notte tra i monti, l’alba sfuma le stelle che si fan buchi neri col primo sole svanisce ogni sogno, rimane il miraggio che un giorno s'avveri É nuovo giorno tra i monti; assolate e luminose son le pagine da sfogliare è nuova notte tra i monti, sui fili d'erba e le caduche foglie si torna a sognare

Emo Boni