Piccole Dolomiti
di Andrea Gasparotto
Ci sarà la neve?
Sabato, ore 7. In viaggio verso le piccole Dolomiti, prealpi Vicentine. Abbiamo deciso di verificare di persona le informazioni che parlano di "itinerari ben innevati", sarà, ma ci crediamo poco. Le sorprese iniziano a RecoaroTerme, fondo valle, dove i marciapiedi sono ricoperti di neve. Man mano che ci alziamo sulla strada per Campogrosso, un incredibile scenario sul versante est della valle si rivela ai nostri occhi, innevamento abbondante fino a bassa quota, pendii e vaj (il nome locale dei ripidi canaloni) sembrano in perfette condizioni; poco prima del passo la strada innevata si addentra in un bosco con almeno 40 cm di neve, incredibile di questi tempi!!
Partenza dal passo di Campogrosso, 1450 m, e subito prendiamo una decisione idiota abbandonando la comoda stradina per evitare di perdere quota, ci cacciamo in un ginepraio di arbusti che ci risputerà dopo mezzora più o meno al punto di partenza: mai abbandonare la strada vecchia per la nuova!!! (massima di un vecchio scialpinista cinese). Finalmente iniziamo a salire, superata una breve fascia di arbusti imbocchiamo il Prà degli Angeli, un bel canalone che su pendenze via via crescenti punta alla cresta sommitale.
Nessun problema di innevamento, fa piuttosto freddo e il vento dei giorni scorsi ha indurito il pendio, prendiamo quota rapidamente con i rampant che mordono il pendio. Superati alcuni risalti entriamo nel catino finale, meno ripido, che ci conduce a una selletta.
Qui saliamo altri cento metri per raggiungere, con divertente percorso di misto (facile) su una bella cresta, una puntina da cui si gode di un bel panorama: a nord, vicine, le dolomiti di Brenta, più lontani Adamello e montagne di confine, a est lo sguardo spazia verso le dolomiti Bellunesi e le Pale, sotto di noi la vallata di Recoaro con una serie di splendidi canali innevati, tra cui spicca il meraviglioso vajo Battisti. Non abbiamo fatto moltissimo dislivello, da qui si potrebbe continuare per raggiungere Cima Carega, ma ci accontentiamo visto che siamo reduci da influenze e raffreddori. Scesi rapidamente alla selletta, calziamo gli sci e ci buttiamo giù per il pendio, un ripido traverso ci conduce sopra un bel pendio continuo che avevamo adocchiato salendo, dobbiamo solo fare attenzione ad alcune placche ghiacciate.
Da qui un’ unica picchiata ci riporta alla stradina di partenza, 600 metri continui e ripidi su neve molto dura (avrei dovuto rifare le lamine!!), ma si tiene bene. Un quarto d’ ora di risalita sulla stradina e siamo alla macchina, in tempo per un bel panino e poi via verso casa dove la famiglia aspetta….. Le previsioni per la settimana prossima danno un caldo boia. Che sia stata l’ ultima?
Prà degli Angeli — Cresta M. Obante — gruppo del Carega — BSA, qualche tratto più ripido, dislivello complessivo circa 800 m, esposizione nord-est.