LA MIA VALLE
Una corona di monti superbi,
un' ampia visuale a sorpresa,
un soave palpitar di murmuri
assolati.
riverso, a ponente domina
il Cusna, il Prampa
sonnecchia, il Vallestrina
s' impenna.
La Valle è un immenso,
sbilenco cratere silvano,
aperto a levante dal Penna
e l' Urano.
Spruzzata, argentata da cento
ruscelli, trasale ondulata.
Borgate abbarbicate, gorghi
rupestri, placide fonti: sussulti.
Faggete, pinete: asfalto di strade,
alberghi, sciovie mulattiere.
Cielo, sole aria in un ritmico fervore.
Sopra, in un incanto opale,
il dolce, sonnolento respirar della natura
MONTE CUSNA
Quante cose vedesti
e ne vedrai di quante
specie, così davanti
passar, come facesti
LA MORTE BIANCA
Truce la notte
sui passi cupi,
sui faggi
e sui dirupi
e sulla cima
torva a spirale
la tormenta
m' assale.
Dentro la bocca
e sulla faccia
grumi di neve
schiaccia;
e gridi strani, urli e lamenti
negli occhi diacci
e spenti.
Passo per passo
tormenta e neve
mi morde
e mi fa greve,
passo per passo
neve e tormenta
m' affanna
e mi spaventa.
Bianca di Aldo
splende la croce
tra il nembo feroce;
bianca e sicura
segna la via
attraverso
la foschia.
L' ultima balza,
l' ultimo pendio
e una croce di Dio.
Passo... e rabbiosa,
torbida e nera
continua
la bufera.
IN OMAGGIO ALLA GENTILISSIMA DOTTORESSA CRISTINA (18/07/2004)
Bianca nell' alba
una nuvola s' impenna.
Il Cusna dorme,
il Prampa è accovacciato.
Ibride risighe
di pietraie,
livida sterpaglia.
Scosceso il freddo
brontolar del Rio Grande.
Un' ispida folata,
un lieve sobbalzar
del cane
L' imprevisto selvaggio.
Sono solo... per continuare
l' aurora scivola
imbronciata
nell' inquieto
sfilacciar di brina