Sulla neve sicurezza vuol dire programmazione
Strumenti e consigli dei tecnici dello Svi per avventurarsi tra i monti d'inverno
di Marco Benedetti
TRENTO. Sull'arco alpino italiano lo scorso inverno si sono verificati numerosi incidenti causati dal distacco o scaricamento della neve con 29 vittime che hanno interessato tutte le tipologie di utenti, alpinisti, snowboarder, scialpinisti, escursionisti con le racchette da neve, ma anche semplici escursionisti. Ma l'avventura in neve fresca può essere affrontata con un accorto itinerario, con una corretta preparazione tecnica e fisica, ma soprattutto con un atteggiamento di rispetto della natura. E non deve costituire un problema anche un'eventuale rinuncia, se il manto nevoso risulta poco "consolidato" e se questo può evitare spiacevoli sorprese per l'escursionista. Ma la prevenzione passa anche attraverso la scelta della giusta attrezzatura che permetta anche un veloce sganciamento degli sci, senza cinghiette sostituite da un efficace ski-stopper, per evitare il cosiddetto "effetto ancora" durante il trascinamento in valanga). Un attacco adeguato da scialpinismo con sganciamento frontale e laterale senza attriti di sorta e che soprattutto dia la possibilita' di effettuare quest'operazione anche in condizioni di emergenza manualmente, con un solo gesto costituisce con gli strumenti per l'autosoccorso che non devono mai mancare nella dotazione di ogni uscita la nostra ultima chance per un ritorno indenni a casa. Questa dotazione per l'autosoccorso consiste dell'Arva, l'apparecchio di ricerca tavolti in valanga in grado di trasmettere e ricevere un segnale da altri apparecchi Arva. Poi una sonda in lega leggera di 3 - 4 metri, per sondare la neve, e infine una pala senza la quale l'operazione di rapido disseppellimento di un travolto diventa praticamente impossibile. Strumenti che non devono mai mancare durante una gita invernale con gli sci o con le racchette e che bosogna imparare ad usare correttamente: "un chilogrammo di sicurezza nello zaino" è lo slogan coniato dallo Svi, il Servizio Valanghe italiano del Cai. Il che non deve far dimenticare di percorrere gli itinerari invernali sempre con la dovuta cautela e sicurezza al fine di evitare il più probabile dei pericoli: la valanga. Non sempre però la preparazione individuale e il comportamento di un gruppo di escursionisti sono sufficienti ad evitare il distacco di masse nevose. Per vivere la montagna invernale in sicurezza bisogna saper pianificare le proprie escursioni ed essere in grado di valutare il pericolo di valanghe e le condizioni di sicurezza direttamente sul terreno disponendo di conoscenze e capacità. Dal punto di vista della sicurezza il consiglio dei tecnici del Svi è quello di suddividere in tre fasi l'escursione.
1) Pianificazione dell'escursione a casa.
2) Scelta dell'itinerario in base alle condizioni meteo-nivologiche e del terreno.
3) Continua valutazione locale del manto nevoso.