Per il conduttore del cane Jocker che ha trovato Daniele gli escursionisti non hanno commesso errori

 «Si tratta di una tragica fatalità»

Nella zona non si era mai verificato un incidente del genere

«Qui salgono appassionati da tutto il Trentino»

 

 

di PIERO MICHELOTTI

 

 

 

E’ stata una vera fatalità. Questo il commento unanime il giorno dopo lo stacco della valanga che venerdì ha travolto il giovane Daniele Armani mentre stava scendendo con gli sci dalla cima Veglia in alta Val di Sole assieme al fratello Paolo ed a don Ruggero Zucal. Nel paese di Ortisè, l’ultimo centro abitato situato a 1500 metri, ove gli sfortunati scialpinisti avevano lasciato l’automobile per intraprendere quella che doveva essere una normale escursione scialpinistica, si interrogano sull’accaduto. Presso il bar del paese, il titolare Fabio Pedergnana precisa come a sua memoria non ricordi nella zona tragedie analoghe che abbiano visto sciatori travolti da slavine. L’ampio pascolo dell’Alpe Pozze si presta alla pratica dello sci alpinismo essendo una sorta di immenso bacino naturale che parte da 1500 metri e sale fino ad oltre 2600 metri. E sono sempre più numerosi gli appassionati che, specie la domenica, salgono ad Ortisè per praticare tale disciplina sportiva. «Personalmente penso che nessuno in paese conoscesse i tre sciatori - afferma Fabio - anche perché gli amanti di questa pratica sportiva arrivano qui di buon mattino si fermano lungo la strada e iniziano la salita. Generalmente concludono l’escursione nel primo pomeriggio ma sono pochi quelli che si fermano al bar, preferiscono cambiarsi e prendere la via del rientro. Qui salgono appassionati da tutto il Trentino e spesso devonofare diversi chilometri per tornare a casa». La macchina dei soccorsi ha funzionato nel migliore dei modi. Scattato l’allarme da Trento, è partito l’elicottero con a bordo il cane da valanga che quotidianamente presta servizio. Venerdì era il turno di Rocky e del suo conduttore Ricki  Baxa. Arrivati sul luogo della slavina il cane comincia a cercare nella parte bassa dell’ ammasso nevoso mentre il responsabile del soccorso alpino Adriano Alimonta invia l’elicottero si a Tassullo per caricare un secondo cane. Si tratta di Jocker e del suo istruttore nonché proprietario Sergio Torresani. Sarà proprio il pastore tedesco di tre anni e mezzo a trovare il corpo di Daniele Armani sotto la slavina. Giunto sul posto Jocker inizia il suo lavoro nella parte alta della slavina  ed in poco più di 5 minuti ,l’animale è riuscito ad individuare Daniele consentendo quindi il suo immediato trasferimento all’ospedale. Determinante ancora una volta è stato il lavoro dei cani da valanga. «Attualmente sono operativi in provincia 11 cani che hanno conseguito l’abilitazione dopo due anni di scuola- spiega Torresani istruttore nazionale di cani da valanga- e 4 sono in fase di addestramento Le razze posso essere oltre che pastore tedesco anche Labrador e setter. Gran parte del merito va dunque ai conduttori che generalmente sono gli stessi proprietari dei cani. Tra uomo ed animale vi è una perfetta sintonia frutto di anni di giornaliero allenamento. Anche ieri ad esempio Torresani era al Passo Gardena per l’ennesima esercitazione con i cani. Operativamente l’azione messa in campo dalle varie componenti

il servizio dei soccorso alpino è pienamente riuscita. La soddisfazione per il risultato ottenuto in brevissimo tempo è però comprensibilmente celata dallo stesso Torresani, ormai un vero esperto in questo campo, preoccupato per la sorte del giovane Daniele.

Gli abbiamo chiesto il suo parere da esperto sulle cause della slavina di venerdì. «A mio parere i tre alpinisti non hanno commesso errori. E’ stato solo un evento casuale, ed è quello che pensa anche la gente del posto, parere suffragato dal fatto che nonostante la zona sia molto frequentata mai in passato si sono verificati eventi simili».