Valanga nel Bergamasco: morti 4 sciatori

 

Sono stati individuati i corpi senza vita di tre escursionisti dispersi da domenica, quando una massa nevosa si era abbattuta nell'alta val Brembana. Deceduto anche il quarto, che era stato trovato ancora vivo.

 

BERGAMO – E' morto in ospedale, a Bergamo, anche il quarto sciatore, trovato ancora vivo sotto la valanga in Val Brembana che ha travolto e ucciso altri tre alpinisti. Andrea Zanchi era rimasto sepolto per quasi 24 ore. Le sue possibilità di sopravvivenza erano apparse già minime nel momento in cui era stato estratto dalla massa nevosa, e a nulla sono valsi purtroppo i tentativi, durati tutto il pomeriggio, di salvarlo.

Le altre tre vittime della valanga che si è abbattuta domenica in Val Brembana, nel Bergamasco sono Carmelo Cattani, autotrasportatore di 52 anni di Sorisole, Massimo Brioschi, 38 anni, di Brembate, e Alberto Barbieri, ritrovato insieme a Andrea Zanchi sotto un cumulo di neve a una distanza di circa 300 metri uno dall'altro. Sabato, Barbieri e Zanchi avevano raggiunto una baita in val Sambuzza, insieme a un loro amico di Curno, Renzo Corsi. Ieri avevano messo le pelli di foca agli sci e si erano avviati per risalire la china del Pizzo Zerra. Corsi aveva rinunciato dopo un centinaio di metri.

A dare l’allarme erano stati alcuni sci-alpinisti, che avrebbero visto una valanga sommergere altri sciatori. Una massa di neve si era infatti staccata nel pomeriggio di domenica nell’alta val Brembana, a un’altezza di 2200 metri, nel territorio del comune di Carona. Gli uomini del Soccorso Alpino hanno trascorso la notte in un rifugio nei pressi della zona, dopo aver interrotto momentaneamente le ricerche in tarda serata.

Secondo la Protezione civile, comunque, il pericolo di valanghe si estende su tutte le valli della Lombardia. Sconsigliato, quindi, sciare sulle piste che non sono state battute. Solo domenica, infatti, altri cinque sciatori erano stati travolti da una valanga in alta val Malenco, sul Monte Bernina, a quota 2500 metri in provincia di Sondrio. Grazie all’allarme lanciato al 188, gli escursionisti sono stati tutti salvati.    

(30 DICEMBRE 2002, ORE 7:49, aggiornato alle ORE 18:20)

Dopo ore di ricerche ritrovati i corpi di tre alpinisti
Il quarto è deceduto in ospedale. Erano partiti ieri per un fuori pista
Valanga travolge sciatori quattro morti nel bergamasco
BERGAMO - Sono quattro i morti di una valanga caduta ieri in Val Brembana, nel Bergamasco. Dopo ore e ore di ricerche, scattate già da ieri e interrotte solo per il buio stanotte, le squadre del soccorso alpino e dei carabinieri hanno trovato due corpi al passo di San Simone in alta valle Brembana e un altro in Val Sambuzza. Un quarto sciatore, ritrovato qualche ora dopo, è deceduto in serata in ospedale, a Bergamo.

L'ultima vittima in ordine di tempo, per il quale si nutrivano poche speranze di salvezza, era Andrea Zanchi, 45 anni, di Ponteranica. Era rimasto per quasi 24 ore sotto la valanga. I medici hanno tentato invano di rianimarlo per tutto il pomeriggio.

Questa mattina le squadre di soccorso hanno trasportato a valle i corpi dei due sci-alpinisti travolti nella zona del passo San Simone in alta valle Brembana. Uno dei due è quello di Carmelo Cattani, 52enne di Sorisole, mentre la seconda vittima è Massimo Brioschi, un 38enne di Brembate e amico di Cattani, del quale era stato segnalato il mancato rientro a casa.

I due corpi sono stati composti nella camera mortuaria di Valleve, paese a quota 1.100 metri, in attesa del sopralluogo del magistrato. Cattani era un autotrasportatore con la passione per la montagna. Di solito ci andava con amici ma ieri era andato da solo. Secondo le prime informazioni, Brioschi si sarebbe unito a lui lungo il percorso.

Gli altri due sciatori sono stati recuperati in Valle Sambuzza: insieme a Zanchi, c'era Alberto Barbieri, 61enne di Bergamo. Quando i soccorritori hanno recuperato i corpi dei due sci-alpinisti sotto un cumulo di neve a una distanza di circa 300 metri uno dall'altro, Zanchi, caricato sull'eliambulanza verso l'ospedale di Bergamo, era ancora in vita perché la sua temperatura corporea era salita di qualche grado. A un primo esame medico il cuore di Zanchi batteva ancora. Per Alberto Barbieri, invece, non c'era più nulla da fare.

Sabato, Alberto Barbieri e Andrea Zanchi avevano raggiunto una baita in val Sambuzza, insieme a un loro amico di Curno, Renzo Corsi. Ieri mattina Barbieri e Zanchi avevano messo le pelli di foca agli sci e si erano avviati per risalire la china del Pizzo Zerra. Corsi invece aveva rinunciato dopo un centinaio di metri. Zanchi era rappresentante di macchine utensili, Barbieri sino a un paio d'anni fa gestiva una salumeria nel quartiere Carnovali a Bergamo. Dedicava il suo tempo libero alle attività dell'oratorio della parrocchia e alla montagna.
La valanga è caduta intorno alle 13 di ieri. L'allarme è stato dato da due sciatori diretti verso il passo Publino (2.370 metri di quota) che riferivano di avere scorto, sia pure in lontananza, due sciatori che praticavano il fuori pista nella stessa zona in cui si è poi abbattuta una massa di neve. Dopo la segnalazione, sono state organizzate subito le squadre di soccorso, con l'intervento di 25 volontari e di carabinieri che hanno avviato le ricerche. Secondo Carlo Barbisotti, che dirige le operazioni, la valanga aveva un fronte di 200 metri e lo spessore della neve è notevole, tanto che con le aste di quattro metri non era possibile toccare la roccia. Ma, fino a quando è calato il sole, nessuna traccia degli sciatori dispersi. Prima dell'alba, dopo che gli uomini del Soccorso alpino hanno trascorso la notte in un rifugio nei pressi della zona, le ricerche sono riprese.

(30 dicembre 2002)

 

Valanghe in Val Brembana, un bilancio terribile
E' morto anche il quarto sciatore

 

E' morto anche Andrea Zanchi, il 45enne di Ponteranica che ieri mattina era stato trovato sotto un cumulo di neve dopo che la valanga staccatasi domenica dal Pizzo Zerna l'aveva travolto.

Il corpo di Zanchi era stato recuperato dagli uomini delle squadre di soccorso privo di fratture e protetto da una bolla d'aria che gli aveva permesso di non morire asfissiato. La sua temperatura corporea al momento del ritrovamento era di 3 gradi e le sue possibilità di sopravvivenza erano apparse subito minime: trasportato d'urgenza con l'eliambulanza ai Riuniti di Bergamo, a nulla sono valsi i tentativi dei medici che hanno cercano di alzare la sua temperatura corporea al fine di rianimarlo.

Alle 17.30 di ieri pomeriggio i sanitari si sono dovuti arrendere: Andrea Zanchi è deceduto in ospedale.
Il responsabile dell'Unità di Anestesia e Rianimazione prima e terza, dott. Roberto Fumagalli ha comunicato che per Zanchi «sono state sospese tutte le attività di rianimazione poiché non si sono

più ripristinate le funzioni cardiache».

Si aggrava dunque il bilancio dei morti sulle nevi in Val Brembana: 4 gli sciatori deceduti, sepolti da due valanghe cadute domenica forse per l'eccessivo rialzo della temperatura.

Sopra San Simone ieri mattina i soccorritori hanno ritrovato i corpi di due sciatori rimasti uccisi da una valanga caduta all'altezza dei 2000 metri. Si tratta di Massimo Brioschi, 38 anni di Brembate Sopra, di cui si ignorava la presenza nella zona, e di Carmelo Cattani, 52 anni di Sorisole, di cui già domenica si erano perse le tracce.

Oltre ad Andrea Zanchi a Carona i soccorritori hanno ritrovato anche il corpo privo di vita di Alberto Barbieri, 61 anni di Bergamo.

A Carona la valanga si era staccata nella tarda mattinata di domenica, intorno alle 11.30, per un fronte lungo 100 metri e profondo 5, dal Pizzo Zerna, a quota 2.200 metri, precipitando per una cinquantina di metri in Val Sambuzza. A dare l'allarme, poco dopo le 13, erano stati due sciatori-alpinisti che in lontananza avevano assistito alla scena.

Dopo la segnalazione, sono state organizzate subito le squadre di soccorso, con l'intervento di 25 volontari e di carabinieri che hanno avviato le ricerche. Prima dell'alba, dopo che gli uomini del Soccorso alpino hanno trascorso la notte in un rifugio nei pressi della zona, le ricerche sono riprese.

Il coordinatore regionale del soccorso alpino Danilo Barbisotti torna intanto a puntare il dito sull'eccessiva imprudenza: «Troppa gente rischia la vita per un briciolo di neve fresca». In questi giorni il pericolo valanghe è classificato con il numero «3», cioè ad alto rischio. Questa emergenza durerà ancora almeno fino al giorno di Capodanno.

(31/12/2002)
Su L'Eco di Bergamo del 31/12/2002

 

In Val Brembana, inutile corsa contro il tempo per salvarne uno
Tragica escursione fuori pista Valanga uccide 4 sciatori


MILANO. Non erano ragazzi inesperti e scriteriati, ma persone adulte con lunga esperienza di sciatori alle spalle. Però quel fuoripista è costato loro la vita: travolti da valanghe in alta Val Brembana, sono morti in quattro. Tre erano ormai cadaveri, quando i soccorritori li hanno trovati; un quarto era ancora vivo, ma non ce l´ha fatta ed è morto ieri pomeriggio all´ospedale di Bergamo. Il primo allarme arriva domenica, alle due del pomeriggio: la voce concitata di un uomo parla di «una valanga enorme scesa dal fianco della montagna» e di «due sciatori travolti e rimasti là sotto». Tutto avvenuto in val Sambuzza, comune di Carona, nel parco della Alpi Orobie bergamasche. Partono i volontari del soccorso alpino, scandagliano il luogo indicato, ma non trovano traccia di sciatori travolti. Per ore si è incerti se non si sia trattato di un falso allarme fino a che, in serata arriva una denuncia di scomparsa: Renzo Torsi racconta che due suoi amici, Alberto Barbieri e Andrea Zanchi, partiti in mattinata per un´escursione con gli sci non sono rientrati nella baita. Che si trova appunto in val Sambuzza. Le ricerche ripartono quindi con un obbiettivo preciso ma devono interrompersi per la notte e, sempre per il buio, non possono iniziare neppure quelle di altre due persone, Carmelo Cattani e Massimo Brioschi: erano andati a sciare in un´altra zona del Bergamasco, passo san Simone; le loro auto sono ferme in un parcheggio, a casa non sono tornati.