Il marchingegno rivela dove si trova e come sta chi lo indossa

 

Valanghe, dalla Svizzera il salvavita per sciatori

All'Istituto Federale Svizzero di Tecnologia creato A-Life, un computer «indossabile» per aiutare sciatori e alpinisti

BERNA - Alpinisti e sciatori hanno un amico in più. Si chiama A-Life ed è un piccolo marchingegno messo a punto dagli scienziati Bernt Schiele e Florian Michahelles all'Istituto Federale Svizzero di Tecnologia. A-Life è una sorta di computerino portatile. anzi, di

Una valanga in Val d'Aosta (Olympia e Ansa)

più: indossabile. Come fosse una collana. I suoi sensori sono in grado di trasmettere dati fondamentali per la sopravvivenza se si ha la sfortuna di venire travolti da una valanga o di ritrovarsi, comunque, in condizioni di difficoltà in luoghi difficili da individuare per i soccorritori.

COME FUNZIONA - A-Life funziona praticamente come se fosse una radio ricetrasmittente. Indica ai soccorritori il punto esatto in cui si trova la persona che lo indossa e non solo: riesce anche a monitorare, sempre attraverso speciali sensori, le stesse condizioni di salute della persona da soccorrere. In sostanza: rivela se c'è ancora il battito cardiaco, com'e la respirazione e qual è il livello di ossigeno nel sangue. Particolari non da poco se i minuti sono contati e se si deve scegliere chi soccorrere per primo fra un gruppo di infortunati o di persone finite sotto una valanga.

I DATI - Tanto per dare un'idea delle vittime delle valanghe basti sapere che - secondo Avalanche Network - ogni anno nella sola costa occidentale degli Stati Uniti muoiono in media 27 persone travolte dalla neve. Quasi tutte potrebbero essere salvate se fossero individuate con precisione subito. Per questo gli scienziati che hanno creato A-Life credono che il loro strumento possa diventare indispensabile per alpinisti e sciatori.

LE OBIEZIONI - Poche le obiezioni mosse finora contro il computer salvavita. Il sito Wired le riporta in un lungo articolo dedicato ad A-Life. Una è di tipo etico e viene da Franz Kroell, esperto del settore. «Può un computer stabilire chi salvare per primo?» si chiede Kroell. Perché di fatto questo è quel che accadrebbe una volta messo in funzione il meccanismo: i sensori segnalerebbero chi fra eventuali più persone ha più bisogno di aiuto. E quindi, appunto, chi salvare per primo.
Anche Ted Selker - produttore e disegnatore di computer e sensori specifici per gli scalatori, gli alpinisti e gli sciatori - storce il naso. «Non sono sicuro di voler indossare un equipaggiamento del genere - dice . Sono più interessato a un computer portatile che possa fare di me un buon alpinista e insegnarmi a non fare errori. In montagna anche gli sbagli più piccoli possono essere fatali. Se predi un guanto hai perso una mano.