Le piste di sci sono
sicure, anche in giorni con marcato pericolo di valanghe. Non tutti sanno,
però, quanto difficile e complesso sia il lavoro necessario per mettere in
sicurezza le piste e aprirle agli sciatori. Soprattutto dopo abbondanti
nevicate e giornate di vento intenso.
Adriano Favre, guida alpina, responsabile della sicurezza del comprensorio
sciistico Monterosaski, afferma che: «Pur essendo difficile garantire la
sicurezza totale, quando entrano in gioco le forze della natura, ci
adoperiamo affinché questa sicurezza si avvicini al 100%». Oggi le previsioni
meteorologiche sono più precise di un tempo e ci sono stazioni distribuite su
tutto il territorio per controllare le variazioni locali. Così, dopo
abbondanti nevicate è possibile, a piste chiuse, operare un distacco
programmato di valanghe. «Interveniamo – continua Favre - con installazioni
fisse, come i Gaz.ex, apparecchi alquanto costosi, per staccare le valanghe
nei punti in cui queste sono sempre localizzate, oppure utilizzando
esplosivo, posizionato direttamente dagli operatori nei punti più
pericolosi.» Sarebbe anche auspicabile che tutti gli sciatori, come fanno
ormai molti stranieri, usassero l’Arva, anche in pista. «Abbiamo messo un
avviso in cui si consiglia l’uso di Arva, sonda e pala, nella parte di
Alagna, dove c’è molto fuori pista e stiamo pensando, come Monterosaski, con
i nuovi impianti che si vanno a costruire nel vallone d’Olen, di mettere un
controllo Arva: chi non ce l’ha, non accede agli impianti.»
I sistemi finora impiegati per il distacco programmato implicano
l’esposizione degli addetti ai rischi di valanga e richiedono tempo per
piazzare le cariche. La Monterosaski ha quindi investito nella progettazione
di un sistema elitrasportabile, che garantisse una maggior sicurezza agli
operatori, rapidità di azione e facilità di accesso alla zona pericolosa,
dando l’incarico a Roberto Vassale, già ammiraglio e incursore della Marina
Militare, che ha messo a punto un sistema rivoluzionario, elitrasportabile.
«La carica esplosiva – spiega Vassale – è costituita da tritolo fuso, un
esplosivo estremamente “sordo”, cioè molto stabile, ed è contenuta in un
cilindro di acciaio, con un alveo in cui viene inserito il sistema di
attivazione.» Proprio in questo sistema sta l’originalità del meccanismo.
«L’innesco dell’esplosivo avviene tramite un’altra piccola carica esplosiva
detta “booster”, a sua volta innescata da due detonatori cui sono fissati due
rami di miccia a lenta combustione, arrotolata intorno al corpo del sistema,
accesa da due accenditori a frizione.» La sicurezza del sistema sta nel fatto
che il tritolo esplode solo con la carica booster, la quale a sua volta
esplode dopo tre minuti dall’accensione della miccia. Questa si accende solo
dopo aver tolto delle spine di sicurezza, manovra effettuata a distanza,
dall’elicottero, mediante un cavo, dopo aver deposto la carica esplosiva
nella neve. Il sistema ha ottenuto l’autorizzazione per il trasporto in
elicottero, poiché carica esplosiva e booster vengono trasportati in un
contenitore e i detonatori in un altro contenitore, a prova di esplosione
accidentale dei detonatori stessi. Quando l’elicottero raggiunge il luogo
dove si deve deporre la carica, due fuochini montano il sistema, assicurano
la carica ad un verricello e collegano dei moschettoni agli anelli della
miccia e alla sicurezza del booster. Dal momento in cui si sgancia (e quindi
si attiva) il sistema, l’elicottero ha tre minuti di tempo per allontanarsi
dalla zona.
Un sistema che ha indubbiamente dei grandi vantaggi e rappresenta un fiore
all’occhiello della Monterosaski in fatto di prevenzione e sicurezza.
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