Verso le 16.30, in compagnia di tre amici,
Qadir Nazim stava concludendo l'ultima discesa di una spensierata giornata
sulla pista Lazaun
Snowboarder
ucciso dalla valanga
La vittima, 44 anni di origini londinesi,
abitava da tempo a Cornaiano
TRAGEDIA IN VAL SENALES
giga
MASO CORTO. Tragedia della neve ieri pomeriggio a Maso Corto in Val Senales.
Un uomo di Cornaiano di origine londinese, Qadir Nazim di 44 anni, ha perduto
la vita, travolto e sepolto da una valanga quasi certamente provocata dalla
loro imprudenza. Faceva infatti parte di un quartetto di snowboarder che
malgrado lo stato di rischio si è avventurato lungo un ripido canalone fra
gli alberi.
Tre davanti e Qadir Nazim in coda. Il dramma si è consumato sulle pendici di
Monte San Martino, dove sale la seggiovia che serve le piste di Lazaun, sulla
sinistra della valle per chi arriva a Maso Corto. La valanga, con un fronte
di circa una cinquantina o forse meno di metri, si è scaricata con inusitata
violenza sin quasi a raggiungere il pianoro dove si snoda l'anello per il
fondo e sorge il maso Wieshof. I quattro dopo aver effettuato diverse discese
hanno provato l'emozione della neve fresca quale ultima discesa, dimenticando
ogni regola di prudenza. La zona di Maso Corto ieri era sferzata da un forte
vento che aveva accumulato pericolosamente la neve a lastroni. Erano circa le
ore 16.30 quando s'è staccata la valanga. Il quartetto procedeva ai margini
del ripido canalone. Un salto verso il basso, verso la discesa finale. In
fondo alla stessa però sono giunti solo in tre, neppure accortisi di quanto
era accaduto alle loro spalle. Hanno atteso pazientemente l'amico che non
sarebbe mai arrivato. Preoccupato dal ritardo del compagno, uno dei tre
snowboarder arrivati a valle, s'è rivolto allora a Dario Vescovi, direttore
degli impianti di risalita della Val Senales. Quest'ultimo, insieme al dottor
Johann Hubner, medico condotto della valle, ha inforcato la motoslitta per
ripercorrere in senso inverso il tracciato seguito dal quartetto di amici,
accorgendosi praticamente subito che proprio lì s'era staccata una valanga.
Vescovi ha allora diramato l'allarme, sul posto sono intervenuti gli uomini
della Guardia di finanza, i carabinieri e quelli del Brd, sedici in tutto. I
soccorritori hanno cominciato a setacciare il manto nevoso. Lo sventurato
quarantaquattrenne di Cornaiano è stato rinvenuto quasi subito in fondo ad un
salto di cinque metri, grazie alla "coda" della sua tavola che
spuntava dalla neve. Qadir Nazim era riverso a testa in giù coperto da una
coltre nevosa spessa due metri, morto per le molteplici fratture riportate
sbattendo contro le rocce del canalone mentre veniva inesorabilmente
trascinato dalla neve. La salma è stata faticosamente recuperata, non senza
rischio per i soccorritori, e ricomposta nella cappella di Certosa.
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