Provoca una slavina ma si salva per miracolo
La massa di neve finisce sulla pista. Illeso un meranese: ora rischia la denuncia
La valanga, 120 metri di fronte, ha sfiorato l'arrivo dell'impianto «Pra' Fiorì»


CAVALESE. Tragedia sfiorata ieri mattina sull'Alpe del Cermis. Protagonista della brutta avventura, finita per fortuna senza drammi è stato un'escursionista meranese di 32 anni che è uscito indenne da una slavina di grosse proporzioni da lui stesso creata mentre saliva con le pelli di foca verso la cima del To della Trappola, uno spuntone roccioso di 2401 metri situato a sud del Paion del Cermis.
Erano circa le nove quando l'escursionista in solitaria stava attraversando il ripido canalone per portarsi verso la cima della montagna, scelta come meta dell'escursione. Improvvisamente un'enorme slavina di neve con un fronte di 120 metri e della lunghezza di oltre 250 lo ha travolto facendolo scivolare a valle. Ma l'uomo, che ha avuto dalla sua una buona dose di fortuna, è riuscito a restare a galla sopra la coltre nevosa.
In quel punto la neve, come hanno rilevato gli uomini del soccorso alpino e i due agenti di polizia subito accorsi sul posto variava da un minimo di 2 ad un massimo di 4 metri. Il manto era diventato consistente anche in seguito alla nevicata dei giorni scorsi che in alcuni punti sulle falde del Cermis è cresciuto di altri 60 centimetri. Quando gli uomini del soccorso alpino e i due agenti in servizio sulle piste sono arrivati sul luogo della slavina, l'escursionista era già uscito dalla coltre nevosa e forse non si è nemmeno reso conto della grave imprudenza compiuta.
Ignorando i vistosi cartelli che invitavano tassativamente a non uscire dalla pista per non creare pericolo per sé e per gli altri, il giovane meranese si è avventurato in una zona a forte pendenza dove il vento aveva creato gigantesche sacche di neve instabile. La lunga lingua del fronte nevoso fatto scivolare a valle è arrivato, tra l'altro, a poche decine di metri dall'arrivo della sciovia Pra Fiorì.
I due agenti di polizia hanno provveduto in primo luogo a richiamare l'imprudente sciatore e poi a notificargli un verbale di contestazione per il mancato rispetto delle norme di sicurezza. Non si esclude che la vicenda possa avere anche conseguenze più serie con una denuncia per mancata osservanza del regolamento che vieta l'uscita dal tracciato delle piste. E' andata comunque bene, essendo mattina presto in quel momento e in quella zona non c'era nessun altro sciatore.
L'allarme slavina ha fatto scattare l'imponente macchina dei soccorsi. Da Mattarello si è levato in volo l'elicottero con a bordo il medico rianimatore e il cane da valanga del soccorso alpino. In un secondo momento si sono alzati altri due elicotteri con le squadre del soccorso alpino attrezzate con altre unità cinofila. Ma pochi minuti dopo è arrivato l'ordine di tornare alla base: allarme rientrato.
Sempre ieri, nel primo pomeriggio, un'altra valanga si è staccata, questa volta a passo Giau, Cortina, nel Bellunese, senza coinvolgere fortunatamente nessuno anche se per alcune ore si è temuto il peggio. Una guardia forestale aveva notato tracce di sci vicine alla slavina. L'allarme è rientrato dopo una perlustrazione del 118.