Tragedia ieri in Val Gardena, sulle nevi della «Dantercepies». La
vittima è un turista di Teramo
Travolto
da una valanga
Fatale
discesa fuoripista per uno snowboarder
di Francesca Gonzato
SELVA. La valanga è come scivolata sul terreno troppo umido e caldo. Bruno
Pecorale, 42 anni di Teramo, è morto sul colpo. La prima vittima della
stagione. Ieri si è presentato con alcuni amici all'inaugurazione della pista
Dantercepies a Selva di Valgardena. Dalla montagna si è staccato un fronte di
neve di 50 metri per 20. Lo ha ucciso la passione per lo snowboard e
l'imprudenza di avere affrontato il fuoripista, perdipiù con condizioni di neve
del tutto instabili. Pecorale, sposato con una figlia, era assieme ad un gruppo
di sciatori di Teramo. Ieri l'itinerario prevedeva la Val Gardena. Intorno alle 13 la discesa lungo la Dantercepies. In quel
momento Pecorale era insieme a due amici della comitiva, tutti con lo
snowboard. Dalla pista si sono allontanati di pochi metri per immettersi in un
canalone non battuto.
SELVA
DI VALGARDENA. La valanga è come scivolata sul terreno troppo umido e caldo.
Bruno Pecorale, 42 anni di Teramo, è morto sul colpo. La prima vittima della
stagione. Ieri si è presentato con alcuni amici all'inaugurazione della pista
Dantercepies a Selva di Valgardena. Dalla montagna si è staccato un fronte di
neve di 50 metri per 20. Lo ha ucciso la passione per lo snowboard e
l'imprudenza di avere affrontato il fuoripista, perdipiù con condizioni di neve
del tutto instabili.
Pecorale, sposato con una figlia e titolare insieme al padre di una palestra,
si era concesso alcuni giorni di vacanza a Campitello di Fassa con un gruppo di
sciatori di Teramo. Ieri l'itinerario prevedeva la Val
Gardena.
Intorno alle 13 la discesa lungo la Dantercepies. In quel momento Pecorale era
insieme a due amici della comitiva, tutti con lo snowboard. Dalla pista si sono
allontanati di pochi metri (venti-trenta) per immettersi in un canalone di neve
non battuta. Sul plurale il condizionale è però d'obbligo, perché va
confrontato il racconto degli altri due amici con eventuali testimonianze di altri sciatori per verificare o escludere la loro
presenza nel fuoripista. Non è un dettaglio, perché si sta parlano di un
incidente mortale.
Pecorale invece il fuoripista lo ha affrontato di sicuro, tagliando il canalone
in senso perfettamente longitudinale. Una mossa azzardata,
perché in questi giorni il terreno è ancora umido, non gelato.
L'abbondante nevicata si è come appoggiata ed è sufficiente qualche
sollecitazione per fare scivolare tutta la massa. Alle spalle dello sciatore si
è staccato il fronte di circa 50 metri, lo ha
investito in pieno, uccidendolo sul colpo. Il medico più tardi verificherà la
frattura delle vertebre cervicali. Impossibile salvarlo. Sotto gli occhi dei
due amici. Illesi, a pochi metri di distanza, i due si sono precipitati sulla
valanga per cercare di creare un varco e tirare fuori Pecorale. Intanto dal
rifugio Panorama è partito l'allarme al 118. Primi ad essere allertati sono
stati i carabinieri del soccorso piste di Selva di Val
Gardena. In una ventina di minuti la pista Dantercepies si è riempita di decine
di soccorritori, con i carabinieri, i vigili del fuoco volontari, le unità
cinofile e tanti uomini del Cai e dell'Alpenverein. A Solda proprio ieri era
stata organizzata una esercitazione antivalanghe
dell'Avs con il soccorso alpino di Belluno. Gli elicotteri (anche il Pelikan 2)
hanno fatto la spola per trasferire i soccorritori a Selva. Il corpo di
Pecorale è stato trovato in pochi minuti. Era seppellito sotto due metri di
neve.
A quel punto il primo obiettivo dei carabineri di Selva di Val Gardena era
avvisare la famiglia a Teramo, genitori e moglie, prima che la notizia arrivasse attraverso qualche sciatore del gruppo. E poi iniziare le indagini. Ci sono alcuni particolari da
chiarire. In particolare, è stato sufficiente il passaggio dello sfortunato
sciatore oppure quel fuoripista ieri è stato percorso da altri, che portano una
parte di responsabilità per la valanga? Sul canalone si notano diverse tracce
di sci. Se appartengono allo stesso gruppo abruzzese o ad
altri i carabinieri stavano ricostruendolo nel tardo pomeriggio.