Dopo una notte di ricerche trovato il corpo di Gregor Egger, uscito in solitaria. Giancarlo
Tomasini sparito davanti agli occhi di un amico
Ancora due vittime sotto le valanghe
Morti un bolzanino e un artigiano di Bressanone, altro allarme a
Merano
LA MORTE BIANCA
BOLZANO. Non c'è fine alla sequenza di morti in montagna. Altri due alpinisti
hanno perso la vita. Tre nuove slavine, in Val Scaleres (sopra Varna), Val Sarentino
e Merano 2000. Le prime due hanno portato alla morte di due giovani scialpinisti, il bolzanino Giancarlo Tomasini
e Gregor Egger di Albes (Bressanone). Solo domenica l'ultima tragedia, quando Gottfried
Unterhofer, un falegname quarantenne di Renon, è stato travolto e ucciso sull'Ortles.
Egger, 38 anni, è morto per assideramento dopo essere
stato sepolto lunedì da una valanga sulle montagne di Scaleres.
Ieri il ritrovamento.
L'allarme per la scomparsa risale a lunedì sera, quando la moglie non ha visto
rientrare Egger. L'aveva sentito per l'ultima volta in mattinata, prima che si inoltrasse per una sciata in
solitaria sulle cime del Corno del Ceppo. Le ricerche hanno mobilitato numerose
squadre del soccorso alpino, dei vigili del fuoco e della Guardia di finanza.
La prima serie di perlustrazioni si è chiusa con un nulla di fatto alle cinque
di ieri mattina. Il corpo di Egger
è stato trovato alle 11 dall'equipaggio del Pelikan
2, grazie alla strumentazione di bordo capace di captare l'Arva,
il dispositivo che lancia il segnale con la posizione degli alpinisti.
Lo scialpinista era sepolto sotto una slavina caduta
vicina ad una delle cime del Corno del Ceppo (2400
metri) staccata con un fronte di 25 metri. A così tante ore di distanza le
speranze di trovare vivo lo scomparso erano nulle. Un
bastoncino da sci ha segnalato la sua collocazione
esatta e intorno alle 11 l'équipe del Pelikan ha
potuto recuperare il corpo.
Drammatica la ricostruzione dell'incidente. Secondo i primi accertamenti del
medico legale, Egger sarebbe morto per assideramento
mezz'ora dopo la valanga. Sebbene travolto, era
riuscito a non inghiottire neve conservando la capacità di respirare. E' stato
un intervento difficile per i soccorritori, che a loro volta si sono
confrontati con l'alto pericolo di valanghe che continua ad essere segnalato
nella zona.
La pausa per i soccorritori è durata una manciata di
minuti. Nella tarda mattinata altri due allarmi per
slavine. A Merano 2000 la paura per eventuali vittime è rientrata per fortuna
dopo un paio di ore. Nessuno è stato travolto dalla
massa di neve che si è staccata a quota 2400 metri dalla zona rocciosa a
sinistra dello skilift della Valacanova. La slavina è
caduta per l'imperizia di tre snowboarder che hanno
tagliato il costone. La slavina ha lambito e messo in pericolo gli sciatori in
risalita sull'impianto. Ma non ci sono state
conseguenze.
Lo scialpinismo è costato invece la vita a Giancarlo Tomasini,
29 anni di Bolzano, investito dalla valanga caduta a Cima S. Giacomo in Val Sarentino più o meno nello stesso orario di Merano 2000
(con lo sforzo che questo ha comportato per il coordinamento dei soccorsi).
Tomasini, figlio degli ex titolari dell'edicola in
viale Europa, ieri mattina era uscito per una escursione
con l'amico G.T., 37 anni, bolzanino più esperto di
lui in scialpinismo. Arrivati a poca distanza da Cima S. Giacomo i due
alpinisti si sono tolti gli sci e hanno raggiunto a piedi la sommità. Poi si
sono preparati per il rientro a valle, con Tomasini
al seguito dell'amico. Anche in questo caso sembra che
i due sciatori abbiano calcolato male il percorso. Il loro tracciato avrebbe
tagliato il costone, provocando il distacco di una massa larga 200 metri. La
valanga li ha travolti e trascinati con sé per circa 200 metri. Il compagno se
l'è cavata perché si è trovato coperto dalla neve solo fino al collo. Illeso.
Di Tomasini invece nessuna traccia. E' stato il
segnale dell'Arva a permettere all'amico di scoprire
dov'era sepolto. Nonostante lo shock, il superstite ha
iniziato a scavare. Ad aiutarlo sono arrivati gli sciatori di un altro gruppo,
che hanno assistito alla valanga da pochi metri di distanza. Lanciato l'allare al 118 con il telefono cellulare, in quattro minuti
l'elicottero è arrivato da Merano. Il corpo è stato trovato subito, ma non c'era nulla da fare.