25 febbraio 2005 18.36

 

Maltempo: Asia, ondata freddo provoca 1400 morti

 

ISLAMABAD - Militari pachistani, indiani e americani stanno moltiplicando i loro sforzi per portare aiuti alle vittime dell'ondata di freddo che ha colpito l'Afghanistan, l'India e il Pakistan dove in un mese e mezzo sono morte oltre 1400 persone secondo un bilancio comunque provvisorio.

In Afghanistan sono morte almeno 580 persone, ma il bilancio potrebbe essere più pesante, ma è difficile stabilire le cifre esatte perchè molti villaggi sono isolati dopo abbondanti nevicati. Le autorità della provincia montagnosa di Ghor (nel centro del paese) hanno riferito di 192 morti a causa di malattie, fame e per la caduta di valanghe.

Nel solo distretto di Saghar ci sono stati circa "300 morti, donne, anziani e bambini" secondo il capo del distretto Ali Khan. "Non ricordiamo un inverno così duro dal 1359 del calendario afghano (1981) durante l'occupazione sovietica - ha detto Mohammed Hachim, un contadino di 30 anni - ogni giorno muoiono tre o quattro persone".

La settimana scorsa le autorità afghane avevano dato notizia di 162 morti a causa delle valanghe, del cedimento delle case o di incidenti stradali. Il ministero della sanità ha anche detto che in tutto il paese sono morti 214 bambini.

Da due giorni i militari della coalizione a comando americano stanno paracadutando viveri nelle zone isolate o di difficile accesso. A Saghar, due C130 carichi di 20 tonnellate di viveri del Programma alimentare mondiale (Pam) hanno paracadutato oggi farina, biscotti e razioni alimentari. In alcuni villaggi hanno raccontato di aver mangiato per diversi giorni solo pane, Due giorni fa gli americani hanno lanciato 10 tonnellate di viveri nel distretto di Tulak. "Con gli elicotteri Black Hawks operiamo al limite estremo delle nostre possibilita"' ha dichiarato il comandante David Johnson del Team provinciale per la ricostruzione della regione di Herat.

Anche nel Kashmir sotto controllo indiano il freddo e le valanghe hanno provocato 272 morti in due settimane. I militari indiani, dispiegati massicciamente dal 1989 in seguito ad un tentativo di insurrezione, hanno inviato 15 equipe mediche per "fornire soccorsi ai feriti e ai sopravvissuti" nelle regioni più isolate.

Anche in Pakistan è stato mobilitato l'esercito per aiutare le vittime delle nevicate e di piogge torrenziali che hanno provocato 544 morti nelle ultime tre settimane. "Portiamo cibo, medicine e coperte" ha detto Riaz Khan che guifa le operazioni di soccorso.