Un anno e sei mesi
di carcere a Fabio Fanoni, 25 anni
per aver provocato la sciagura due anni fa. Morirono 3
persone
Condanna per valanga colposa
è la prima volta in Italia
SONDRIO - Un anno e sei mesi di carcere per "valanga colposa". Con
questa motivazione il tribunale di Sondrio ha condannato con rito abbreviato
Fabio Fanoni, uno studente universitario di 25 anni, per aver provocato una
valanga sotto cui morirono tre scialpinisti
il 26 gennaio di due anni fa.
Oggi pomeriggio, nell'udienza preliminare, il ragazzo è stato
condannato anche a risarcire le parti civili, mentre il padre, Bruno Fanoni, 52
anni, è stato assolto.
I due erano accusati di valanga colposa e omicidio plurimo colposo per la tragedia avvenuta sul monte Ulano, in Valgerola.
Padre e figlio infatti stavano
camminando sulla cresta del monte quando si distaccò la valanga di grosse
dimensioni che travolse una comitiva di dodici sciatori, tre dei quali rimasero
uccisi sotto la massa di neve: Alberto Baggioli, 26
anni, Marco Greppi, 41 anni, entrambi di Lecco, e la 23enne Marta Cesari di Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano.
Nell'inchiesta del sostituto procuratore Luisa Russo, su indagini dei carabinieri di Morbegno,
fu indagato anche un altro alpinista Marco Della Santa, 43 anni, morto durante
una escursione sui monti lariani lo scorso 30 luglio.
"E' una sentenza importante - ha dichiarato all'uscita
del tribunale l'avvocato di parte civile Salvatore Scudo - perché,
evidentemente, pone il primo precedente delle norme sulla pratica dello sci
alpinismo". E' infatti E' la prima volta in
Italia che qualcuno finisce a processo con l'accusa di valanga colposa.