Martedì 11 luglio 2005. Ore 18.00
Le agenzie battono la notizia di un incidente. Una valanga ha travolto l’operatore
alpinista Joby Ogwyn. La
spedizione al Batura di Simone Moro si ferma.
Ore 18.15.
Caro Simone,
stamattina, leggendo un quotidiano di provincia, mi sono
imbattuto in un titolo “stonato” e mi sono chiesto, per l’ennesima volta, “perché?”.
Ti spiego. Il titolo diceva: “Collezionare 8000 non è vero alpinismo” e non
capivo perché la bella e dura impresa del Batura dovesse
essere presentata come frutto di una scelta contro qualcosa,
contro qualcuno. La tua impresa, mi dicevo, stava in piedi da sola. Bastava
raccontarla come un’avventura di seri e capaci alpinisti su una montagna inviolata.
Bastava questo e la riscoperta di quella montagna per fare la pagina e il titolo.
E invece no, il giornalista ha ceduto al conformismo.
Ha avuto necessità di urlare un titolo contro. Polemico, quasi
pensasse che la notizia di Simone Moro sul Batura,
da sola, non fosse sufficiente o non giustificasse lo spazio.
Non era vero, giustificava fino in fondo
un titolo positivo. E ora
che la valanga ha interrotto il vostro cammino sulle creste difficili e che,
grazie a Dio, siete salvi mi rendo conto ancora di più dell’assurdità di quel
titolo.
C’eravate voi lì ieri sul Batura. Per scelta e con capacità. Consapevoli della vostra
forza. Con umiltà e determinazione come il gioco dell’alpinismo richiede. Fino a sfiorare, ancora una volta, il limite dell’impossibile e della
vita. Come accade a molti buoni alpinisti, tante volte, troppe volte, a qualsiasi quota.
Agostino Da Polenza
Moro e Ogwyn in vetta al Batokschi, ma la spedizione al Batura II è finita
Finisce in anticipo l'avventura di Simone Moro
e dell'alpinista e cameraman americano Joby Ogwyn
sul Batura II (7762m Pakistan
- Karakorum Occidentale), la montagna più alta della
terra ancora in attesa della prima salita. Il 10 luglio scorso, infatti, dopo
aver raggiunto per un nuovo itinerario la cima del Batokschi
(6050m) - “dopo 3 giorni di scalata in stile alpino
e sempre slegati lungo una cresta affilata e pericolosa” - Joby
Ogwyn è stato travolto da una valanga lungo la difficile
discesa. Per fortuna, come racconta nel suo ultimo report Simone Moro, l'americano è riuscito a lanciare
l'allarme ed è stato prontamente soccorso dal cuoco della spedizione e dallo
stesso Simone Moro che (più veloce) nel frattempo aveva già raggiunto il campo
base.
Per fortuna le condizioni di Ogwyn, sempre secondo
il report di Moro, non sembrano preoccupanti: “i primi
accertamenti sembrano escludere fratture, ma restano ematomi e difficoltà di
movimento della gamba sinistra”. Per i due, dunque, la spedizione è finita in
anticipo, anche se con due cime raggiunte - prima del Batokschi,
infatti, i due avevano salito lo Ya
Chhish (5130m). E' mancato però il risultato più importante
ed ambito: la cima del Batura 2. Ma, come scrive Moro: “Poteva però
mancare un componente della spedizione se la sorte
non ci avesse sorriso...”
SPEDIZIONE FINITA!
di Simone Moro
Nel giorno in cui è arrivata la cima del Batokschi
In 3 ore riuscivo ad essere alla base della parete salvo,
trovando la via di discesa tra un labirinto di seracchi e crepacci. Joby
purtroppo non riusciva ad essere altrettanto veloce e fortunato e a
La walky
talky che avevamo come dotazione individuale si mise
in collegamento quando io ero al campo base a sorseggiare una bibita fresca:
"Simone, sono stato travolto da una valanga...sono vivo...ma penso di avere
un'anca rotta..." silenzio... "non so come
ho fatto ad uscire vivo da quella tremenda valanga".
Io ero al telefono satellitare in quel momento e realizzai dopo qualche secondo
il significato di quelle parole... Scattò subito l'operazione di soccorso portata
a termine magistralmente dal cuoco Didar e poi aiutato
da Karim ed dal sottoscritto accorsi sul luogo dell'incidente.
Era notte fonda quando stremati raggiungemmo tutti
e quattro il campo base sorreggendo Joby che agonizzava
ad ogni passo. Durante quella marcia io effettuai già
le telefonate satellitari all'agenzia Adventure Tour
Pakistan per richiedere l'elicottero di soccorso che magistralmente è atterrato
oggi alle 12:20 al campo base per trarre in salvo Joby accompagnato dal sottoscritto. Nel tardo pomeriggio
i primi accertamenti sembrano escludere fratture, ma restano ematomi e difficoltà
di movimento della gamba sinistra.
La spedizione è dunque finita in anticipo, con due cime raggiunte ed una via
nuova. E' mancato però il risultato più importante ed ambito ossia la cima del Batura 2. Poteva
però mancare un componente della spedizione se la sorte
non ci avesse sorriso...
Voglio ringraziare
Ashraf Aman e tutto lo staff
della sua agenzia (in particolare Essar e Neiknam)
per le acrobazie "diplomatiche" rapidissime che hanno mosso la macchina
militare che ha permesso l'invio dell'elicottero. Ringrazio Dio per l'epilogo
di questa avventura...
di Simone Moro