UN'INIZIATIVA PER ROTTAMARE

Gli sci riciclati

Ogni regione produce rifiuti di un certo tipo, in funzione delle proprie attività economiche. Di conseguen­za, alcune zone delle Alpi si sono poste il problema di cosa fare degli sci usati, composti in prevalenza da polimeri rinforzati, e dei rifiuti deri­vanti dagli sport invernali: solo in Savoia, ad esempio, è stata stimata la presenza, nel 2003, di 316 ton di sci usati e 221 ton di scarponi.

Per gestire questa massa non indiffe­rente di rifiuti, è stato sviluppato un sistema di raccolta e  valorizzazio­ne.

In effetti, gli sci non sono rifiuti co­me tutti gli altri: essi sono composti di metallo, alluminio e vari tipi di materiali plastici, che è un peccato non recuperare. Per questo motivo sono stati eseguiti studi preliminari per mettere a punto diversi metodi di recupero e trattamento, e nel 2003 è stata eseguita la prima rac­colta sperimentale di sci, scarponi e altre attrezzature sportive "da rotta-mare" presso la stazione sciistica di La Plagne, una località in grado di ospitare circa 40000 turisti e che di­spone di una ventina di negozi per il noleggio di attrezzature per sport invernali. Dato che questi esercizi rinnovano periodicamente i loro stocks, ogni anno ci sono da 10 a 15 tonnellate di materiale da elimi­nare.

Per incoraggiare l'adesione al siste­ma di raccolta, i soggetti promotori (un recuperatore professionale di Albertville e un istituto tecnico superiore di Chambery) offrono ai commercianti del luogo la possibi­lità di "sbarazzarsi" dei vecchi sci ad un costo che varia da 1 a 2 euro per paio, un prezzo indubbiamente inferiore rispetto al costo del loro smaltimento in discarica. La prima fase del progetto è stata lanciata con l'obiettivo di "mettere a fuoco" il problema dal punto di vista delle quantità che è possibile raccogliere e dei materiali che è possibile recuperare. Con questi elementi in mano, sarà possibile ca­pire se l'iniziativa avrà un futuro dal punto di vista economico: se ciò avverrà, è già prevista la costruzione di un frantumatore a lame rotanti e di un dispositivo di separazione a nastro per recuperare i materiali ri­ciclabili come ferro e alluminio. Le parti in plastica (ABS, PE, PU e materie composite rinforzate con fi­bre di vetro e carbonio) rappresen­tano il 45% di un paio di sci, e spesso non possono essere riciclate tutte insieme, proprio a causa della loro eterogeneità: perciò il loro de­stino è la valorizzazione energetica, in attesa di trovare una soluzione migliore.