Livigno: muore
travolto da slavina

Stava sciando fuori pista in un canalone del Carosello 3000

Livigno - Un turista ceco di 25 anni, Cyril Novak, è morto ieri pomeriggio dopo essere stato travolto da una slavina a Livigno.
Erano le 14 quando il giovane, che era andato a sciare con lo snowboard in compagnia di quattro amici, ha deciso di farsi una discesa fuori pista lungo un canalone vicino agli impianti del Carosello 3000. Il passaggio della tavola sugli accumuli di neve fresca provocati dal forte vento di questi giorni ha però causato il taglio del manto nevoso, dando origine alla slavina che si abbattuta su Cyril Novak travolgendolo.
Nonostante i soccorsi siano scattati con estrema tempestività, per il giovane non c’è stato più niente da fare: le ferite riportate e l’abbassamento della temperatura corporea ne hanno causato il decesso, poco dopo essere stato raggiunto dai soccorritori. Le condizioni meteo di questi giorni sconsigliano la pratica del fuori pista: il rischio valanghe è molto elevato.
Poco prima, sempre a Livigno, un’altra disgrazia. Vittima un altro turista della ex Cecoslovacchia, stroncato da un malore mentre si concedeva una discesa sugli sci. Aveva 52 anni. Anche per lui è stato fatto tutto il possibile, ma senza riuscire a salvarlo.

 

 

E' ancora elevato
il rischio valanghe

Autorizzato il rimpatrio della salma del giovane ceco deceduto domenica

Livigno - Il procuratore capo Gianfranco Avella ha concesso il nullaosta alla sepoltura, autorizzando così il ritorno a casa di Cyril Novak, il giovane ceco deceduto domenica pomeriggio a 25 anni dopo essere stato travolto da una slavina a Livigno.
Il corpo del turista sarà quindi rimpatriato e potrà raggiungere Praga per la cerimonia funebre. Proseguono intanto gli accertamenti delle forze dell’ordine per stabilire esattamente quanto accaduto in quel canalone a quota 2.400 metri, vicino alle piste del Carosello 3000. Tutto lascia pensare però che, almeno per il momento, non si ipotizza alcuna responsabilità e che l’episodio debba essere inquadrato come una fatalità. Sarebbe stato il passaggio dello stesso snowboarder a provocare il taglio del manto nevoso che ha dato origine alla slavina. Travolto dalla massa di neve, il giovane ha riportato lesioni tali che poco dopo ha smesso di vivere, nonostante la macchina dei soccorsi si sia messa in moto con la massima tempestività.
Se appare quantomeno prematuro entrare nel merito dell’incidente di domenica, gli esperti non fanno che rinnovare i consueti inviti alla massima prudenza soprattutto tenendo conto delle condizioni meteo di questi giorni. Almeno fino a domani, quando l’Arpa Lombardia diffonderà il prossimo bollettino nivometeorologioco, il rischio valanghe sulle alpi retiche resterà piuttosto alto: 3, marcato.