Lecchese muore
sotto una
slavina
La tragedia sulle nevi di Livigno
Livigno -
Troppo tempo sotto la massa nevosa. Quell’ora e mezza sepolto dalla slavina non gli ha dato scampo. È
morto dopo poche ore dal ricovero agli Ospedali riuniti di Bergamo, P. A., 40
anni di Ballabio, rappresentante di commercio ed ex rallista. Arrigo è stato travolto da una valanga staccatasi
dal Monte della neve, a quota
A causare il distacco di un fronte nevoso di circa
Montagne killer, le valanghe fanno ancora due morti
In Alto Adige ragazzo trascinato da una slavina in un burrone. A
Livigno la seconda tragedia
Sale a undici
il numero degli sciatori che hanno perso la vita sotto la neve nella stagione 2005-2006
LE FORTI
nevicate di questi giorni e le temperature miti fanno scattare l'allarme rosso
sul fronte valanghe. Già due giorni fa qualche sciatore era rimasto ferito
sotto il manto nevoso e ieri ci sono stati due morti, in Alto Adige e in
Lombardia. Diventano così 11 le vittime delle slavine nella stagione invernale
2005-
Sopravvive
alla valanga, muore l'amico
LIVIGNO
/ L'erbese è riuscito a liberarsi e a lanciare
l'allarme. Vani i soccorsi per un lecchese 40enne
Trentunenne
di Castelmarte vede il compagno sparire sotto la neve
Erano saliti
insieme a Livigno per affrontare una discesa in telemark,
lo 'sci a tallone libero' che prende il nome dalla cittadina norvegese in cui fu
inventato. La tecnica più antica di discesa. Un approccio dolce alla montagna,
nel rispetto della natura. Ieri però qualcosa è andato storto. Una slavina ha
travolto i due sciatori lariani e uno dei due, Paolo Arrigo di Ballabio (Lecco) - avrebbe compiuto 40 anni mercoledì - è
morto, dopo essere stato trasportato all'ospedale di Bergamo.
Il rischio valanghe ieri a Livigno era 3 'marcato',
valore intermedio in una scala che va da 1 'debole' a 5 'molto forte'. Arrigo assieme all'amico 31enne residente a Castelmarte avevano scelto il pendio di Monteneve.
A
Il trentunenne si è liberato dalla neve e, seppur comprensibilmente sotto
shock, ha chiamato immediatamente i soccorsi con il cellulare. A Monteneve sono arrivati in breve diverse
squadre del Soccorso alpino di Livigno, i militari della guardia di
finanza di Bormio e i carabinieri del 'Piccolo Tibet'.
Per le ricerche dello sciatore sono stati impiegati anche i cani antivalanga.
Ricerche complesse, dato che Paolo Arrigo è stato individuato e recuperato dopo
oltre tre ore di sondaggi.
La lunga permanenza sotto la neve, finita con tutta probabilità anche nelle vie
respiratorie dell'uomo, è stata però fatale. Impossibile resistere a tali
temperature a lungo, immobilizzati e privi di conoscenza a causa della forza
della slavina.
Quando il 40enne è stato liberato, la sua sorte era probabilmente già segnata.
Grazie alle manovre di rianimazione praticate dai sanitari del 118, sono
ripresi alcuni parametri vitali dell'uomo. Si sono aperte quindi alcune deboli
speranze di salvezza. In condizioni gravissime il lecchese
è stato così trasportato in elicottero all'ospedale di Bergamo.
Proprio in un letto del nosocomio bergamasco, alle
17.50 è però sopraggiunto il decesso. Praticamente illeso l'amico comasco, graziato dalla slavina, ma distrutto e sotto shock
per aver visto la neve inghiottire il compagno di discesa.
Sulle cause che hanno portato al distaccamento della slavina è stata aperta
un'inchiesta da parte della Procura di Sondrio. Le indagini sono affidate ai
carabinieri di Livigno, della compagnia di Tirano.
L'incidente ha un triste precedente a Livigno. Il 26 dicembre 2003 persero la
vita sotto una slavina due sciatori lariani, il comasco
William Viola, 24enne di Merone, e l'amico Dario Longhi, 20enne di Valmadrera
(Lecco). Un terzo sciatore lecchese si salvò per miracolo