Lecchese muore
sotto una slavina

La tragedia sulle nevi di Livigno

Livigno - Troppo tempo sotto la massa nevosa. Quell’ora e mezza sepolto dalla slavina non gli ha dato scampo. È morto dopo poche ore dal ricovero agli Ospedali riuniti di Bergamo, P. A., 40 anni di Ballabio, rappresentante di commercio ed ex rallista. Arrigo è stato travolto da una valanga staccatasi dal Monte della neve, a quota 2700 metri nel comune di Livigno, poco prima di mezzogiorno.
A causare il distacco di un fronte nevoso di circa 100 metri è stato, con ogni probabilità, proprio il passaggio di Arrigo e del suo compagno di avventura S. R., 29 anni di Castelmarte di Erba. I due, che avevano risalito il pendio con gli impianti, si erano avventurati in una discesa fuoripista. Una scelta fatale, viste le condizioni del manto instabile dopo le abbondanti nevicate degli ultimi giorni.

 

 

Montagne killer, le valanghe fanno ancora due morti

 

In Alto Adige ragazzo trascinato da una slavina in un burrone. A Livigno la seconda tragedia

 

Sale a undici il numero degli sciatori che hanno perso la vita sotto la neve nella stagione 2005-2006

LE FORTI nevicate di questi giorni e le temperature miti fanno scattare l'allarme rosso sul fronte valanghe. Già due giorni fa qualche sciatore era rimasto ferito sotto il manto nevoso e ieri ci sono stati due morti, in Alto Adige e in Lombardia. Diventano così 11 le vittime delle slavine nella stagione invernale 2005-2006 in Italia, secondo i dati dell'Aineva (Associazione interregionale neve e valanghe). L'incidente in Alto Adige è avvenuto ieri mattina a Punta Beltovo di Fuori, nel gruppo dell'Ortles. La vittima, Mario Florian Pritz, 28 anni, di Solda, stava compiendo una discesa fuori pista in un canalone sotto Punta Beltovo, a quota 2.400 metri, quando una valanga lo ha travolto e trascinato per un centinaio di metri. Il suo corpo è stato sbalzato più volte contro le rocce e infine è precipitato in un burrone. È stato il suo compagno di escursione a dare l'allarme. Quando i soccorritori sono giunti sul posto, però, non hanno potuto far altro che constatare il decesso del giovane, causato dalle numerose e gravi fratture in tutto il corpo. L'altro incidente mortale si è verificato a Monteneve, a 2.780 metri di quota, nel territorio di Livigno (Sondrio). Due giovani turisti lombardi che stavano praticando il telemark, ossia le discese con particolari sci e movimenti eleganti spesso inginocchiati, hanno probabilmente provocato il distacco di una slavina che ha seppellito uno dei due, Paolo Arrigo, 40 anni. L'allarme è stato subito lanciato dall'amico e dopo oltre tre ore di ricerche, con l'ausilio dei cani antivalanga, è stato individuato il punto esatto in cui l’uomo era sepolto nella massa di neve. I primi soccorsi medici hanno consentito all'uomo di riprendere le attività vitali; è stato quindi trasportato d'urgenza all'ospedale di Bergamo, dove però è morto dopo alcune ore. E le valanghe non hanno risparmiato il Piemonte. Uno scialpinista, Flavio Perona, 24 anni, è stato travolto in Valle Varaita, nel cuneese, a circa 2.000 metri di altitudine. Il giovane è stato portato in ospedale a Cuneo, ma le sue condizioni non sono gravi. Due slavine si sono staccate ieri mattina anche a Pila e a Gressoney, in Valle d'Aosta. La prima è caduta nel comprensorio sopra Aosta, nella zona del Couis, e ha travolto uno sciatore. Sul posto è intervenuta la polizia con un cane da valanga e lo ha estratto dalla neve: il turista è rimasto illeso. La seconda slavina si è invece staccata nella zona della Bettaforca, sopra Gressoney; anche in questo caso sotto la neve è stato recuperato uno sciatore che ha riportato una distorsione al ginocchio. Entrambe le valanghe sono cadute fuori dalle piste battute.

 

 

 

Sopravvive alla valanga, muore l'amico

 

LIVIGNO / L'erbese è riuscito a liberarsi e a lanciare l'allarme. Vani i soccorsi per un lecchese 40enne

 

Trentunenne di Castelmarte vede il compagno sparire sotto la neve

 

Erano saliti insieme a Livigno per affrontare una discesa in telemark, lo 'sci a tallone libero' che prende il nome dalla cittadina norvegese in cui fu inventato. La tecnica più antica di discesa. Un approccio dolce alla montagna, nel rispetto della natura. Ieri però qualcosa è andato storto. Una slavina ha travolto i due sciatori lariani e uno dei due, Paolo Arrigo di Ballabio (Lecco) - avrebbe compiuto 40 anni mercoledì - è morto, dopo essere stato trasportato all'ospedale di Bergamo.
Il rischio valanghe ieri a Livigno era 3 'marcato', valore intermedio in una scala che va da 1 'debole' a 5 'molto forte'. Arrigo assieme all'amico 31enne residente a Castelmarte avevano scelto il pendio di Monteneve. A 2.780 metri di quota, poco dopo le 11, durante uno dei passaggi nella neve fresca (il telemark si pratica quasi esclusivamente fuoripista) una slavina si è staccata dalla montagna. L'erbese è stato toccato soltanto parzialmente dalla frana di neve, che invece ha travolto e fatto sparire in una sorta di schiuma bianca l'amico.
Il trentunenne si è liberato dalla neve e, seppur comprensibilmente sotto shock, ha chiamato immediatamente i soccorsi con il cellulare. A Monteneve sono arrivati in breve diverse squadre del Soccorso alpino di Livigno, i militari della guardia di finanza di Bormio e i carabinieri del 'Piccolo Tibet'.
Per le ricerche dello sciatore sono stati impiegati anche i cani antivalanga. Ricerche complesse, dato che Paolo Arrigo è stato individuato e recuperato dopo oltre tre ore di sondaggi.
La lunga permanenza sotto la neve, finita con tutta probabilità anche nelle vie respiratorie dell'uomo, è stata però fatale. Impossibile resistere a tali temperature a lungo, immobilizzati e privi di conoscenza a causa della forza della slavina.
Quando il 40enne è stato liberato, la sua sorte era probabilmente già segnata.
Grazie alle manovre di rianimazione praticate dai sanitari del 118, sono ripresi alcuni parametri vitali dell'uomo. Si sono aperte quindi alcune deboli speranze di salvezza. In condizioni gravissime il lecchese è stato così trasportato in elicottero all'ospedale di Bergamo.
Proprio in un letto del nosocomio bergamasco, alle 17.50 è però sopraggiunto il decesso. Praticamente illeso l'amico comasco, graziato dalla slavina, ma distrutto e sotto shock per aver visto la neve inghiottire il compagno di discesa.
Sulle cause che hanno portato al distaccamento della slavina è stata aperta un'inchiesta da parte della Procura di Sondrio. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Livigno, della compagnia di Tirano.
L'incidente ha un triste precedente a Livigno. Il 26 dicembre 2003 persero la vita sotto una slavina due sciatori lariani, il comasco William Viola, 24enne di Merone, e l'amico Dario Longhi, 20enne di Valmadrera (Lecco). Un terzo sciatore lecchese si salvò per miracolo