L'ultimo
abbraccio
I tre escursionisti dispersi
trovati morti sotto la neve
FIRENZE -
Tre vittime sui monti in Toscana a causa del maltempo del fine settimana. Ieri
sono stati ritrovati i corpi senza vita di Sergio Gentili, 65 anni, che i
soccorritori cercavano da domenica sull'Appennino tosco emiliano e di una
coppia della provincia di Firenze, Giovanni Romolini
e Tiziana Donati, per i quali le ricerche sulle Apuane erano scattate solo ieri
mattina. L'unico trovato vivo è stato il cane che la coppia aveva portato con sè, un husky. Romolini, 52 anni,
vigile urbano a Sesto Fiorentino, e la sua compagna, 43 anni di Reggello, dividevano la passione per le escursioni in
montagna. Insieme sono morti, abbracciati in un disperato tentativo di
scaldarsi, dopo essere stati sorpresi da una bufera di neve sulla cresta del
monte Prado, sulle Alpi Apuane, in alta Garfagnana (Lucca). La gita era iniziata sabato. Solo
l'altro ieri però, dopo che non si sono presentati al lavoro, è scattato
l'allarme. Sergio Gentili, pensionato, era un abile
escursionista. Però, sempre domenica, la montagna e l'improvvisa bufera di neve
sono state fatali anche per lui. Con altri 19 compagni, l'uomo si era smarrito
nell'alto Appennino tosco emiliano, versante pistoiese.
Travolti dalla tempesta di neve
assiderati nell’ultimo abbraccio
Simone Innocenti
da Lucca
Li hanno trovati come avevano vissuto: abbracciati. Contro
un freddo terribile che li ha sorpresi nel parco dell'Orecchiella,
in Alta Garfagnana (Lucca). A vegliare sui loro corpi
c'era ancora Mato, l'husky che è uscito scodinzolando tristemente dalla tomba della montagne e ha diretto i soccorritori verso il padrone
e la sua compagna che, però, erano già stati uccisi dall'ipotermia. L'ispettore
municipale di Sesto Fiorentino Giovanni Romolini, 52
anni, e la sua compagna Tiziana Donati, 43 anni, di Reggello,
che di lavoro faceva la segretaria a Sesto Fiorentino, sono le ultime vittime
toscane della montagna.
Doveva essere una gita come tante altre e invece si è trasformata in una
tragedia. Tutto è iniziato sabato scorso: l'ispettore Romolini,
un amante della camminate, ha salutato i colleghi ed è
andato a prendere la sua compagna. Poi la coppia è partita per l'escursione al
parco dell'Orecchiella. Un percorso di routine: dopo
aver passato la prima notte nel rifugio Battisti, l'ispettore Romolini e la signora Donati hanno proseguito l'escursione.
Ma era una domenica maledetta, la stessa giornata in cui all'improvviso si è
scatenato un inferno di ghiaccio che, sul versante bolognese del Lago Scaffaiolo stava mettendo in difficoltà una comitiva di
sedici escursionisti (tra cui uno ritrovato morto
proprio ieri mattina).
La coppia è stata sorpresa dalla bufera di neve, con raffiche di vento che
soffiavano fino ai
Le ricerche sono partite nel tardissimo pomeriggio di lunedì scorso
quando i familiari di Tiziana hanno chiamato la centrale operativa della
municipale di Sesto Fiorentino. Sono stati i colleghi dell'ispettore Romolini a fornire le prime importantissime informazioni al
Soccorso alpino: i numeri di cellulari, che purtroppo non sono serviti, e il
tipo di macchina usata dalla coppia. È stato l'elicottero della Regione Toscana
ad avvistare un lembo di stoffa colorata sotto la neve. Un lembo appartenente a
una della due vittime: i due corpi sono stati
trasportati all'obitorio, mentre Mato, il cane del vigile urbano, è stato
portato alla base.
«Siamo disperati, non sappiamo darci pace», hanno detto i familiari delle due
vittime agli amici più cari. Il sindaco di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi, ha espresso il cordoglio dell'amministrazione
comunale e suo personale per la morte di Giovanni Romolini.
Anche il capo della polizia municipale di Sesto Fiorentino, il comandante Maurizio Andorlini, ha ricordato il collega Romolini come « una persona perbene, un bravo ispettore di polizia con tantissimi anni di esperienza». Elena Donati, cugina di Tiziana, ha detto: «Si erano conosciuti due anni fa e da allora mia cugina aveva iniziato ad appassionarsi alla montagna». Una passione che è stata fatale a entrambi.
Lucca, morti due escursionisti
Sorpresi da una bufera di neve
Insieme nella
morte, come nella vita. Sono stati trovati così, abbracciati, con ai piedi il loro cane, un husky ancora in
vita, i due escursionisti della provincia di Firenze dispersi nel
parco dell'Orecchiella, in Alta Garfagnana
(Lucca). I due corpi sono stati trovati sulla cresta del monte Prado. Le vittime sono un vigile 52 enne di Sesto
Fiorentino e la sua compagna di 43 anni.
La coppia,
Giovanni Romolini e la compagna,
Tiziana Donati, secondo una prima ricostruzione fornita dal Soccorso
alpino e speleologico della Toscana, era partita per l'escursione al parco
dell'Orecchiella sabato scorso. Dopo aver dormito nel
rifugio Battisti i due domenica mattina era poi
ripartiti per proseguire l'escursione. La bufera di neve poi scatenatasi nella
zona avrebbe impedito loro il ritorno.
Con sé i due
avevano anche cellulari, ma non sarebbero riusciti a chiedere aiuto. Le
ricerche sono partite questa mattina perché l'allarme è scattato soltanto
lunedì, dopo che i due non si erano presentati al lavoro. Sul posto hanno
operato soccorso alpino, forestale e carabinieri, oltre all'elicottero della
Regione. Sono tuttora in corso le operazioni di recupero delle salme.
Escursionista muore sull'Appennino
tosco-emilano
La morte dela coppia è soltanto l'ultima tragedia della montagna:
questa mattina, infatti, un altro escursionista è stato trovato
morto assiderato nei pressi del lago Scaffaiolo, sul
crinale dell'Appennino tosco-emiliano al confine tra le province di Bologna,
Modena e Pistoia. Il corpo senza vita di Sergio Gentili,
65 anni, pistoiese, è stato individuato sotto
un cumulo di neve con l'ausilio di unità cinofile. Alle ricerche hanno
partecipato numerosi volontari e squadre del soccorso alpino. L'uomo deceduto
faceva parte di una comitiva che aveva fatto tappa al rifugio Duca degli abruzzi e si era persa a causa della tormenta durante una
passeggiata nel bosco. Nella notte le temperature erano scese di dieci gradi
sottozero. Il maltempo e la scarsa visibilità avevano sorpreso il gruppo
toscano, di cui facevano parte 19 persone. Due di loro erano riuscite a
rientrare alla base coi loro mezzi, e una aveva riportato un trauma da caduta.
Altre 15 persone, guidate attraverso i telefonini nella notte, erano state
raggiunte domenica sera, accompagnate al rifugio Mariotti
e affidate alle cure dei medici. All'appello mancava solo Gentili, che aveva
perso contatto con il gruppo ed era rotolato in un canale. Le battute si sono
svolte tra il Corno alle Scale, lo Scaffaiolo e il
passo della Croce Arcana.