UNA MAXI-FRANA DELL'ETNA CAUSO' UNO TSUNAMI 8.000 ANNI FA

 

NEW YORK - Una colossale frana di una delle fiancate dell'Etna provocò ottomila anni fa un devastante tsunami che in poche ore si propagò per tutto il Mediterraneo con un'ondata anomala alta più di un palazzo di dieci piani che andò investire le coste di tre continenti. Una simulazione al computer della catastrofe ha rivelato per la prima volta la devastante portata del fenomeno. Hanno studiato lo tsunami dell'era neolitica scienziati italiani dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia guidati da Maria Teresa Pareschi che hanno pubblicato il modello della ricerca sulla rivista Geophysical Research Letters.

La gigantesca slavina dell'Etna fece precipitare in mare una decina di chilometri cubici di rocce e sedimenti vulcanici, abbastanza materiale per coprire l'intera isola di Manhattan in uno strato di residui più spesso dell'altezza dell'Empire State Building. La montagna di terra, fango e detriti vulcanici precipitò nell'acqua a quasi 400 chilometri all'ora trasformando i fondali in una sostanza gelatinosa e scatenando una slavina sottomarina che si propagò per centinaia di chilometri. Per creare la simulazione al computer i ricercatori dell'Istituto di Geologia hanno usato navi equipaggiate con sonar che hanno sondato i sedimenti del fondo del mare smossi dalla frana dell'Etna.

Le onde del maremoto, secondo il modello informatico, raggiunsero altezze di una quarantina di metri e velocità massima di 720 chilometri all'ora: una violenza assai maggiore dello tsunami del giorno di Santo Stefano che nel 2004 uccise oltre 180 mila persone in Asia. I ricercatori hanno collegato l'antico tsunami alla scomparsa misteriosa di un villaggio neolitico sulla costa del moderno Israele. Quando gli archeologi scoprirono il villaggio di Atlit-Yam vent'anni fa trovarono le tracce di un improvviso abbandono, compresa unan pila di pesci sviscerati e pronti per essere mangiati ma che poi erano stati lasciati all'aria a marcire.

"Finora non si era pensato a un maremoto", ha detto Pareschi, la capofila dello studio alla rivista online LiveScience.com. Secondo Paresdchi, se uno tsunami di tale fatta colpisse adesso il Mediterraneo, l'Italia meridionale verrebbe inondata nello spazio di 15 minuti, mentre la Grecia sarebbe raggiunta nello spazio di un'ora. Un'ora e mezza dopo l'onda anomala colpirebbe Bengasi in Libia. Dopo tre ore e mezza le onde avrebbero attraversato l'intero Mediterraneo per raggiungere le coste di Israele, Libano e Siria.