Dhaulagiri: valanga uccide
due spagnoli e sfiora la Kaltenbrunner
2007-05-14
CAMPO BASE DHAULAGIRI,
Nepal -- Continua la primavera nera del Dhaulagiri.
Ieri un'enorme valanga ha travolto campo 2, inghiottendo per sempre gli alpinisti
spagnoli Santigo Sagaste e
Ricardo Valencia. Salvi per miracolo il loro compagno Javi
Serrano e l'alpinista austriaca Gerlinde Kaltenbrunner, che si trovavano in una tenda poco lontano.
Erano partiti venerdì dal campo base, per tentare la vetta del gigante
himalayano di 8.167 metri. Ma una forte bufera di neve li ha sorpresi durante
la scalata, costringendoli a rifugiarsi nelle tende di campo 2.
Il programma era di partire per la cima non appena il tempo fosse
migliorato. Ma non è andata come previsto. All'improvviso, un boato. E poi la
tragedia.
Il pendio, sempre più carico di neve, ha ceduto al troppo peso e ha
scaricato una valanga addosso alle tende del campo. Quella di Sagaste e Valencia è stata presa in pieno dal fiume di neve
e ghiaccio: per i due alpinisti non c'è stata via di scampo.
Serrano e la Kaltenbrunner, rifugiati in una
tenda più defilata, si sono invece miracolosamente salvati. La valanga,
tuttavia, ha spazzato via tutto il loro materiale, compresi gli indumenti
caldi.
Per loro la discesa sarebbe stata davvero una scommessa, in quelle
condizioni. Ma fortunatamente sono subito accorsi gli altri spagnoli José Ángel Sánchez e Luis Rollo, che
si trovavano a campo 1. E tutti e quattro insieme hanno fatto rientro al campo
base.
La Kaltenbrunner aveva deciso di unirsi al team
spagnolo dopo che la sua compagna ceca, Lucie Orsulova, qualche giorno fa, era stata colpita da mal di
montagna a campo 3. La Kaltenbrunner era anche
rimasta senza il suo materiale per la salita, scomparso misteriosamente qualche
giorno fa da campo 1 insieme alla tenda che lo conteneva.
Sagaste aveva salito il GII e lo Shisha Pangma, Valencia aveva all'attivo Nanga
Parbat, Makalu, GII e Cho Oyu. Entrambi avevano
scalato con Carlos Pauner . Valencia era stato
in spedizione con Inaki Ochoa.
La Kaltenbrunner
e gli alpinisti della spedizione spagnola erano i soli rimasti al campo base
del Dhaulagiri. Tutte le altre spedizioni avevano già
abbandonato il campo.