Canada: valanga travolge uno ski resort

2008-01-08 11:33

 

KELOWNA, Canada -- Incredibile sciagura in Canada, nel comprensorio Big White Ski. Domenica mattina una valanga si è abbattuta sul villaggio nei giorni scorsi e ha travolto alcuni sciatori. In queste ore decine di soccorritori, volontari e forze dell'ordine stanno pattugliando la zona nella ricerca di persone che potrebbero trovarsi ancora sepolte sotto la neve.


Erano le 10:56 del mattino quando l'enorme slavina si è staccata dalla cresta sommitale della montagna e si è riversata sul comprensorio, vicino alle piste "Parachute Bowl" e "The Cliff". Due sciatori, tra cui un ragazzino di 12 anni, sono stati travolti dalla valanga, ma sono poi miracolosamente riemersi dal mare di neve in movimento. Tramortiti per la caduta, ma vivi, nel giro di poco sono stati tratti in salvo dal soccorso alpino.

 

Non è chiaro però, se altre persone si trovassero nella zona al momento della sciagiura. Secondo alcuni testimoni che hanno assistito alla scena, erano almeno cinque le persone travolte dalla valanga. Dopo ore di ricerca con Arva e con i cani da valanga, però, i soccorritori non hanno trovato alcuna prova che qualcuno possa ancora trovarsi là sotto.

 

Le persone che erano state segnalate come scomparse nei convulsi momenti che hanno seguito la valanga, a poco a poco hanno fatto rientro spontaneamente ai loro alloggi.

 

Secondo quanto riferito da fonti canadesi, la valanga - che aveva un fronte di circa un ettaro e mezzo - si è staccata nel primo giorno di sole dopo due settimane di nevicate.

Scatta l’allarme valanghe
Da novembre undici persone hanno perso la vita
Articolo pubblicato il: 2008-01-09
I Mounties hanno confermato ieri l’identità del corpo trovato sotto una valanga sulle montagne di Kelowna. Come molti sospettavano si tratta di Leigh Barnier, 21enne australiano, sorpreso dalla neve mentre sciava nella zona di Parachute Bowl domenica. Altri due sciatori che si trovavano nella stessa zona sono invece riusciti a sopravvivere (uno aveva 12 anni).
Poteva, quindi, essere ancora più grave il già pesante bilancio delle vittime della neve, che in questa stagione ha già provocato dieci morti, quattro solo da domenica scorsa.
L’episodio più recente riguarda un 19enne del Québec rimasto ucciso da un’altra valanga sulle Montagne Rocciose, lunedì. Il ragazzo è rimasto sepolto sotto la neve intorno alle 3 pm vicino a Lake Louise, in Alberta. Insieme ad un amico della stessa età stava scendendo lungo i crinali di Mount St. Piran, quando sono stati investiti dalla valanga.
L’altro ragazzo è riuscito a non farsi travolgere. «Si è arrampicato su di un albero, è sopravvissuto alla valanga e, rimasto incolume, ha poi soccorso il suo compagno», ha raccontato il caporale David Varden Brink dell’Rcmp.
Il ragazzo ha anche allertato i soccorsi, che hanno trasportato entrambi all’ospedale in elicottero fino a Lake Louise. Il 19enne rimasto sepolto sotto la neve è poi morto durante la corsa in ambulanza verso l’ospedale di Banff.
Il giorno prima, domenica, altre persone erano morte sotto la neve. Oltre a Leig Barnier, il ragazzo austrialiano identificato ieri, hanno perso la vita a causa delle valanghe anche Eric Hoffman, un 44enne di Penticton che si trovava a bordo di una motoslitta quando è stato travolto dalla neve su Mount Arthurs, e David Nanook Brousseau, 59 anni, ucciso da una valanga a Grand Forks, anche lui su una motoslitta.
Nessuno dei due uomini era solo al momento dell’incidente, ma i loro amici non hanno potuto fare altro che assistere impotenti a quanto stava succedendo. Nel caso di Brousseau, invece, gli amici sono intervenuti immediatamente dopo che la valanga aveva sepolto l’uomo, riportandolo in superficie. Per Brousseau, però, i medici non hanno potuto fare niente ed è stato dichiarato morto al suo arrivo all’ospedale di Gran Forks.