Cinque alpinisti francesi
muoiono sulle montagne tra Valle d'Aosta e Piemonte
Jean-Pierre Olivier Etienne , 45 anni, residente a Creux Vincent, in Francia,
guida alpina, è l'unico superstite della cordata di sei alpinisti che tra
mercoledì 30 aprile e giovedì 1° maggio stava cercando, nel Parco del 'Gran
Paradiso', tra i comuni di Rhêmes Saint-Georges e Ceresole Reale, al confine
tra Valle d'Aosta e Piemonte, di raggiungere il rifugio 'Città di Chivasso' al
Colle del Nivolet.
Le condizioni meteorologiche erano proibitive ma i sei escursionisti, nel
pomeriggio di mercoledì, stavano attraversando comunque il Pian di Basei, a
circa 3.300 metri di quota, quando, passando su una cornice di neve, questa è
caduta sotto il loro peso provocando una valanga che li ha travolti.
Il gestore del rifugio, non vedendoli arrivare, ha dato l'allarme intorno alle
18.30: gli uomini del 'Soccorso alpino valdostano' sono arrivati nella zona
verso le 20.30, al limite delle effemeridi, dove hanno trovato e recuperato la
guida, che è adesso ricoverata nel reparto rianimazione all'ospedale 'Umberto
Parini' di Aosta, sotto shock, in prognosi riservata, ma non in pericolo di
vita, con escoriazioni in diverse parti del corpo.
Con
le prime luci del mattino è partito un elicottero da Ceresole Reale alla volta
della zona dell'incidente: i cinque, tutti francesi, sono stati trovati morti,
ancora imbragati l'uno con l'altro ed i soccorritori non hanno potuto far altro
che recuperare le salme e portarle nella camera mortuaria dell'ospedale di
Cuorgné. Le vittime, tutte residenti in Francia, sono Bruno Paladini, 51
anni, di origini italiane, Christian Colomb, 60 anni, Sophie
Chourtier, 38 anni, Jean-Marie Christophe Gandon, 45 anni e François
Brisset Ghautier, 44 anni: «bisogna valutare con attenzione i bollettini
meteorologici e nivologico - consiglia il direttore della 'Protezione
Civile' della Valle d'Aosta, Silvano Meroi - e valutare con estrema
attenzione l'itinerario. In questi giorni in quota è nevicato parecchio e la
situazione non è delle migliori, tant'è che la neve è arrivata fino a 1.700
metri».
I Carabinieri della località piemontese hanno raccolto gli atti che sono stati
trasmessi al sostituto procuratore di Ivrea, Fabrizio Gifri, che ha
aperto un'inchiesta per capire come mai la comitiva, nonostante le cattive
condizioni meteorologiche, si sia comunque messa in cammino.
Nella giornata di venerdì 2 maggio, sono arrivati dalla Francia i parenti delle
vittime che stanno attendendo il nulla osta da parte della magistratura per far
rientrare le salme in Francia: nei prossimi giorni, appena la guida alpina sarà
in condizioni di sostenere l'interrogatorio, il magistrato salirà ad Aosta.
Valanga sul Gran Paradiso
Morti cinque scalatori francesi
Ritrovati i corpi senza vita
AOSTA
È finita in tragedia l’escursione in alta quota di una comitiva composta da
cinque francesi e un italiano travolta ieri pomeriggio da una valanga nel Parco
del Gran Paradiso. Dati ieri sera per dispersi, cinque di loro sono stati
trovati morti alle prime luci dell’alba, alla ripresa delle ricerche da parte
del soccorso alpino. Ce l’ha fatta invece, seppur ferito, il sesto uomo che
faceva da guida, recuperato già ieri e ricoverato ora nell’ospedale di Aosta.
L’incidente è avvenuto a Pian di Basei sotto l’omonima punta, a circa 3000
metri di quota, mentre il gruppo partito dalla Valle d’Aosta stava compiendo il
percorso per raggiungere il rifugio La Chivassese di Ceresole, sul versante
piemontese. Più che di una vera valanga si è trattato del cedimento di una
cornice di neve sulla quale erano finiti gli alpinisti, probabilmente a causa
del brutto tempo e della foschia. La cornice di neve sarebbe crollata sotto il
loro peso e avrebbe causato il movimento di altra neve, questa volta a valanga.
Le vittime sono l’italiano Bruno Paladini, 51 anni, residente a L’Ojon; Colomb
Christian, 60, di Vichy; Sophie Chourtier, 38, di Parigi; Christophe Jean Marie
Gandon, 45, di Marigny le Chantel; Brisset Ghautier Francois, 44 anni, di Betz.
Il ferito è Olivier Etienne Jean Pierre, 45, residente a Creux Vincent. I corpi
dei cinque uomini si trovano ora a Ceresole (Torino).
Gran
Paradiso: valanga uccide 5 escursionisti
CERESOLE, Torino -- Li
cercavano da ieri sera e stamattina infine li hanno ritrovati, purtroppo nel
peggiore dei modi. Cinque escursionisti francesi dispersi da ieri a Pian Basei,
a circa 2500 metri di quota nel Parco del Gran Paradiso, sono morti sotto la
neve, uccisi da una valanga.
Cinque escursionisti e una guida alpina stavano facendo ieri un'escursione
nella parte piemontese del parco del Gran Paradiso, a Pian Basei, sopra
Ceresole Reale. C'era brutto tempo in alta quota, e una fitta foschia rendeva
difficile l'orientamento.
Proprio a causa della nebbia il gruppo a un certo punto sarebbe finito su
una cornice di neve, a 3000 metri di quota. Secondo una prima ricostruzione
proprio questa cornice avrebbe ceduto sotto il peso degli escursionisti: il
movimento della neve caduta avrebbe poi innescato una vera e propria valanga.
La slavina non ha lasciato scampo ai turisti francesi. Gli uomini del
Soccorso Alpino valdostano infatti, giunti sul luogo non appena saputo
dell'incidente, circa verso le 9 di sera, sono riusciti a trarre in salvo solo
la guida alpina. Poi hanno dovuto interrompere le ricerche a causa
dell'oscurità.
E' toccato alla squadra
di soccorso dei colleghi piemontesi recuperare i corpi esanimi del resto del
gruppo questa mattina, alle prime luci dell'alba. Le salme degli escursionisti
sono state trasportate con l'elicottero a Ceresole, dove si trovano attualmente.
Salva la guida. Questa mattina riprese le ricerche: trovati i corpi
Valanga sul Gran Paradiso
morti cinque alpinisti francesi
AOSTA - Sono stati trovati morti i cinque escursionisti francesi travolti
ieri pomeriggio da una valanga caduta a Pian di Basei, sotto l'omonima punta,
sul versante piemontese del Gran Paradiso. Già ieri sera il soccorso
alpino valdostano aveva tratto in salvo un superstite, la guida del gruppo
(anche lui di nazionalità francese) mentre stamane i colleghi del soccorso
piemontese hanno recuperato i cinque corpi.
Le vittime. Le vittime sono Colomb Christian, 60 anni, residente a Vichy; Sophie Chourtier, 38 anni, residente a Parigi; Christophe Jean Marie Gandon, a 45 anni, residente a Marigny le Chantel; Paladini Bruno, 51 anni, residente a L'Ojon; Brisset Ghautier Francois, 44 anni, residente a Betz. Il ferito recuperato ieri e ricoverato all'ospedale di Aosta è Olivier Etienne Jean Pierre, 45 anni, residente a Creux Vincent.
La dinamica. Tutto è accaduto intorno alle 17 di mercoledì. I sei erano partiti dalla Valle d'Aosta diretti in Piemonte per una traversata alpina. Erano attesi al rifugio Chivasso, nel Parco nazionale del Gran Paradiso, a quota 2604, sul Colle del Nivolet. C'era una forte tempesta in corso e il gestore del rifugio, non vedendoli arrivare, ha dato l'allarme.
Le ricerche. Un elicottero della protezione civile si è alzato in volo ma le condizioni del tempo erano proibitive. "Un pericolo valanghe che era stimato 4 gradi su 5, altissimo", racconta Guido Bracchetti, capo della stazione di Ceresole Reale del Corpo nazionale Soccorso Alpino piemontese.
La localizzazione. Il gruppo era stato localizzato alle pendici di Pian Basei, circa 2500 metri. "Era già molto buio, ma abbiamo visto qualcosa muoversi e abbiamo tentato di atterrare" raccontano gli uomini della Protezione. Ma era solo la guida: con una manovra difficile sul manto nevoso sconnesso sono riusciti a tirarla a bordo. "Era in stato confusionale, lo abbiamo caricato su e ci siano diretti all'ospedale di Aosta. Calava il buio, ma non c'era alcuna possibilità di proseguire". Le ricerche sono riprese questa mattina fino alla scoperta: i cinque alpinisti francesi sono tutti morti, dopo una notte al freddo. A trovare i corpi sono stati, all'alba, gli uomini del soccorso alpino con l'ausilio dell'elicottero.
Le cause. Secondo le prime ricostruzioni non si tratterrebbe propriamente di una valanga, quanto piuttosto del cedimento di una cornice di neve, a 3.000 metri di quota, sulla quale erano finiti gli alpinisti, probabilmente anche a causa del brutto tempo e di una fitta foschia che ha reso difficile l'orientamento. La cornice di neve sarebbe crollata sotto il peso degli escursionisti e, precipitando, avrebbe causato il movimento di altra neve, questa volta a valanga. I corpi dei cinque uomini si trovano ora a Ceresole, in provincia di Torino.
(1 maggio 2008)