Corsa sullo Zugspitze: 2 morti per freddo

Mar, 2008-07-15

 

MONACO, Germania -- Due morti per ipotermia e crisi respiratoria. Questo il tragico epilogo della storica corsa sullo Zugspitze, la montagna più alta della Germania. Gli atleti, partiti sotto la pioggia, si sono trovati nel mezzo di una bufera che ha messo oltre mezzo metro di neve in poche ore. Decine i soccorsi sulla montagna, tra lo sgomento degli organizzatori che ora si trovano sotto accusa: secondo molti, viste le previsioni, avrebbero dovuto cancellare la manifestazione.


Sono stati ben 94 i centimetri di neve caduti sullo Zugspitze, 2.962 metri, al confine tra la Baviera e il Tirolo austriaco. Ha nevicato ininterrottamente dalle 18 di sabato fino alla stessa ora di domenica. E la temperatura, lassù, è sempre rimasta sotto lo zero.

 

Condizioni a dir poco proibitive. Eppure, la Zugspitze Extremberglauf, in programma per domenica mattina, si è svolta lo stesso. I 644 concorrenti sono partiti da Ehrwald, in Austria - sotto la pioggia, con 13 gradi - per affrontare i 2000 metri di dislivello del percorso che li avrebbe portati sulla vetta della montagna, dopo sedici chilometri di sviluppo.

 

Purtroppo, man mano che si alzava la quota, il meteo peggiorava. La pioggia si è trasformata in una fitta nevicata, il vento si è alzato e i concorrenti, in pratica, sono finiti nel mezzo di una bufera. Molti, erano vestiti solamente con il completino da corsa e forse un k-way. La preoccupazione è immediatamente salita. Ma nessuno, certo, si immaginava la tragedia che ne sarebbe seguita.

 

I morti sono stati due. Un uomo di 41 anni, originario di Witten, e uno di 45, proveniente da Ellwangen. Gli incidenti sono avvenuti in momenti diversi, ma la dinamica è stata identica: entrambi sono collassati mentre correvano, poco prima di raggiungere la cima dello Zugspitze. Immediato l'intervento dei soccorritori di guardia lungo il percorso. Hanno tentato di rianimare prima l'uno e poi l'altro. Ma non c'è stato nulla da fare.

 

Il maltempo, inoltre, ostacolava i voli di emergenza: dei quattro elicotteri a disposizione per i salvataggi, solo due sono riusciti ad arrivare sul percorso per recuperare gli atleti colti da malore. Gli organizzatori hanno fatto del loro meglio procurando coperte e bevande calde. Ma non è stato sufficiente.

 

Durante la gara, infatti, molte persone si sono sentite male per crampi, brividi, traumi, ipotermia e anche per lo spavento nel vedere le drammatiche scene di soccorsi verso la fine della gara. Sei hanno dovuto essere trasportate all'ospedale di Garmisch: una donna di 58 anni e di cinque uomini tra i 27 e i 60. Avevano problemi circolatori, crisi ipoglicemica ed erano in ipotermia: alcuni di loro, secondo indiscrezioni, sono stati soccorsi con una temperatura corporea di 33 gradi.

 

"Ad un certo punto è diventato tutto bianco - hanno raccontato alcuni corridori alla stampa tedesca - eravamo nel mezzo di una bufera di neve. Non si vedeva niente, si gelava, e non avevamo nulla per coprirci: gli zaini erano tutti sulla vetta, all'arrivo della corsa".

 

E ora, è caccia ai colpevoli. Il procuratore di Monac Ruediger Hoedl ha fatto sapere che la procura farà indagini approfondite sulle eventuali responsabilità o negligenze dell'organizzazione, che potrebbe anche decidere, se ne riscontrasse gli estremi, di aprire un fascicolo per omicidio colposo.

 

 

Sara Sottocornola