Identificati gli otto
alpinisti, vittime delle valanga sul Monte Bianco
Courmayeur - Si tratta di una guida austriaca e quattro alpinisti tedeschi, in
particolare una donna e tre uomini. Le altre vittime sono una guida alpina e
una coppia di nazionalità svizzera. I loro corpi si trovano a 30-50 metri sotto
la neve, nei crepacci.
Mont Blanc du Tacul
Sono state
identificate nella serata di lunedì 25 agosto gli otto alpinisti rimasti
vittime della valanga che domenica scorsa si è staccata dal Mont Blanc du Tacul
a 4.000 e per i quali i soccorritori francesi hanno deciso di interrompere le
ricerche a causa del forte pericolo di caduta valanghe e ghiaccio nella zona.
Le vittime, identificate dalla gendarmeria di Chamonix, sono una guida
austriaca che aveva al seguito quattro alpinisti tedeschi, e non austriaci come
ipotizzato in un primo momento, in particolare una donna e tre uomini. Le altre
vittime sono una guida alpina e una coppia di nazionalità svizzera. La
decisione di interrompere le ricerche è rientra nelle procedure standard
internazionali del soccorso di montagna. Anche per Adriano Chantre si tratta di
una giusta decisione “per evitare di mettere a rischio altre vite umane”.
Dai segnali intercettati risulta che sette delle vittime, quelle rintracciate,
erano in possesso dell’Arva, l’apparecchio, spesso salvavita, utilizzato dagli
alpinisti per essere rintracciati sotto la neve. Da quanto emerso i corpi degli
otto alpinisti si troverebbero sotto uno spesso strato di neve, ad una
profondità di 30 - 50 metri. Questo significa che gli otto dispersi sono stati
inghiottiti dai crepacci. Un ulteriore motivo che giustifica la chiusura delle
ricerche e che affida alla natura e allo scioglimento della neve la riconsegna
delle vittime. I tempi per il recupero, oltre al rischio assurdo, sarebbero
veramente lunghissimi e inoltre, i deboli segnali che arrivano dagli Arva,
prima o poi termineranno, non appena si consumeranno le batterie degli
apparecchi. Uno dei corpi è stato trascinato per circa 300 metri dal punto in
cui è caduta la valanga, mentre gli altri sei risultano essere stati trascinati
dal mare di neve e ghiaccio per circa 1500 metri.
Le ricerche per recuperare gli otto alpinisti non andranno avanti dunque,
l’unica cosa che continuerà sono i voli in elicottero sul Mont Blanc du Tacul e
nella parte alta del ghiacciaio dei Bossons. Non si scarta nessuna ipotesi,
infatti, qualche corpo potrebbe affiorare dalla neve, così come zaini op altro
ancora (ieri sono stati recuperati uno zaino, una scarpa e qualche lembo di
giacca).
di Moreno Vignolini