Valanga sul Mont Blanc du Tacul: travolti due
alpinisti
Mer, 2008-10-15 10:06
CHAMONIX, Francia --
Un'altra, spaventosa valanga sul Mont Blanc du Tacul. Esattamente nello stesso
punto dove si era staccata la slavina che lo scorso agosto aveva travolto e
ucciso 8 alpinisti. Stavolta, il crollo ha travolto una cordata polacca di tre
scalatori, due dei quali sono stati trascinati dalla furia della neve per oltre
cento metri. Per miracolo, la tragedia č stata solo sfiorata: un alpinista č
rimasto sepolto, ma gli altri due sono riusciti a liberarlo entro una decina di
minuti, salvandogli la vita.
La valanga si č staccata dalle pendici del Tacul lunedģ sera, a circa 4000
metri di quota, ed ha incrociato la via normale che sale sul versante francese
del Monte Bianco, dove malauguratamente si trovavano i tre alpinisti polacchi.
Uno di loro, per fortuna, era fuori dal tiro. Ma gli altri due sono stati presi
in pieno dall'enorme massa di neve, che li ha travolti e trascinati con sč per un
centinaio di metri. Uno degli alpinisti era completamente sepolto dalla neve,
l'altro solo parzialmente. E' riuscito a liberarsi, anche grazie all'aiuto del
terzo componente della cordata che si č precipitato dagli amici dopo aver
assistito, impotente e terrorizzato, alla scena.
I due, superando lo shock iniziale, hanno tempestivamente cercato il compagno
sepolto. Lo hanno trovato quasi subito, hanno iniziato a scavare sono riusciti
a liberarlo dalla neve nel giro di dieci minuti al massimo. La velocitą con cui
hanno agito č stata fondamentale per la vita dell'alpinista, che rischiava di
morire soffocato sotto la coltre di neve.
Nel giro di poco, sul posto č arrivato l'elicottero del soccorso alpino che ha
trasportato i due feriti all'ospedale di sallanches. A quanto pare, uno dei due
ha subito un trauma cranico mentre l'altro alcune lesioni ad una gamba.
Entrambi, comunque, non corrono pericolo di vita.
Secondo le prime ricostruzioni, ancora una volta, la valanga sarebbe stata
provocata da un crollo del seracco sommitale del Tacul. Sulla montagna,
all'inizio del mese, č caduta molta neve fresca che, con il freddo di quel
periodo, non ha fatto presa sulla superficie ghiacciata precedente. Su molti
pendii oltre i 3000 metri, quindi, ci sarebbero accumuli di neve a medio-bassa
coesione che potrebbero risultare pericolosi.
Nel ricercare tali informazioni, abbiamo notato che la maggior parte delle
regioni, fatta eccezione per la Lombardia, sospendono il servizio di
informazione su neve e valanghe per tutto il periodo estivo, fino al mese di
dicembre. Dato il grande afflusso di escursionisti in alta quota nei mesi
estivi, e i fatti di cronaca che vedono anche nel periodo estivo-autunnale
molti incidenti causati da slavine, valanghe e crolli di seracchi, ci chiediamo
come mai tale servizio non sia attivo tutto l'anno. E abbiamo deciso di
lanciare un sondaggio.
Sara Sottocornola