Quattro sci-alpinisti
travolti nella Conca del Prà a Bobbio Pellice, nel Torinese
Recuperate due salme. Un'altra tragedia sul versante francese, morto un 31enne
italiano
Valanghe sulle Alpi
Tre morti e due dispersi
In Valle d'Aosta salvi
grazie al Gps tre sciatori investiti da una slavina
TORINO - Tragedia sulle Alpi: travolti da una valanga quattro sci-alpinisti nella
Conca del Prà, a Bobbio Pellice,
in provincia di Torino. Due sono morti, altri due sono dispersi. E sul versante
francese, perde la vita sotto una slavina uno sciatore italiano di 31 anni,
originario di Biella. In questa stagione il pericolo valanghe è
"marcato", come avvertono i bollettini emessi dagli uffici meteo. Il
vento che sta soffiando da Nord rende instabili i pendii. Il Soccorso alpino e
speleologico piemontese sconsiglia lo sci-alpinismo e il fuori pista.
Recuperate due vittime. Intorno alle 13, dopo una serie di valanghe
segnalate a Biella, nei pressi del monte Mucrone, al Col d'Olen
e a Sauze d'Oulx, l'incidente
in cui hanno perso la vita due sci-alpinisti e due sono ancora dispersi. A dare
l'allarme è stato il gestore del vicino rifugio Jervis.
Dopo una prima perlustrazione della zona e il recupero delle salme di Marco
Capone, 32 anni, e Walter Rivoira, 42 anni,
l'elicottero dei soccorsi è stato costretto dal buio a rientrare alla base. Le
ricerche dei dispersi riprenderanno domani all'alba.
Tragedia a 2.400 metri d'altitudine. E sulle Alpi francesi, un'altra
valanga investe e uccide uno sciatore italiano di 31 anni, Pietro Buscaglia, originario di Biella. Stava sciando con un
gruppo di sette persone nella valle dell'Ubaye, a
2.400 metri di altitudine, quando è stato investito da una slavina di neve e
pietre. I compagni, anche loro italiani, sono riusciti ad estrarlo dalla massa
di neve ma all'arrivo dei soccorsi, lo sci-alpinista era morto.
Valle d'Aosta, salvi grazie al Gps. Infine, in Valle d'Aosta, una
slavina travolge tre sciatori nei pressi del Grand Dent, a 2.250 metri di quota, tra la Valtournenche e la val
d'Ayas. Grazie al GPS e al localizzatore elettronico che portavano al collo,
gli sci-alpinisti sono stati liberati da sotto la neve e tratti in salvo.
Medicati all'ospedale di Aosta, le loro condizioni sono buone. L'incidente si è
verificato sull'itinerario che porta al Grand Dent, itinerario classico di sci-alpinismo. Nella zona il
pericolo valanghe era "marcato" ma non è escluso che la slavina sia
stata provocata dal "taglio" sulla neve inferto dagli sci dei tre.
L'allarme dei compagni. E' stato uno degli sciatori, solo sfiorato
dalla valanga, a soccorrere i compagni rimasti imprigionati sotto la neve.
Grazie al dispositivo elettronico Arva che portavano
con loro, li ha individuati facilmente e subito disseppelliti. Una volta dato
l'allarme sono partite da Chamois delle squadre
del Soccorso alpino valdostano che con sci e pelli di foca sono salite in
quota. I tre sono stati trovati in mezzo alla nebbia grazie alle coordinate
del Gps che avevano con sé. Accompagnati all'ospedale di Aosta, due sono praticamente
illesi e uno ha riportato varie contusioni.
Valanga travolge sciatori
due morti e due dispersi
A dare l'allarme è stato il gestore di un rifugio.
Un'altra vittima nelle Alpi francesi
TORINO - È di due morti e due dispersi il bilancio di una valanga caduta
nel torinese. L'incidente è accaduto nella Conca del Prà, in
Val Pellice, sulla montagna sopra Torre Pellice. Sul posto è intervenuto
l'elisoccorso del 118. Sul posto sono ancora al lavoro le squadre del soccorso
alpino torinese. La valanga che ha travolto i quattro sci alpinisti si è
staccata a 2.200 metri di quota, tra il rifugio Jervis e il rifugio Granero.
A dare l'allarme è stato il gestore del rifugio Jervis che sapeva della
presenza del quartetto. Un corpo è stato recuperato grazie all'intervento
dei cani. Il secondo è stato trovato quasi in superficie. I corpi delle
vittime sono stati trasportati alla camera mortuaria di Bobbio Pellice (Torino).
Secondo una prima ricostruzione, gli sci alpinisti avrebbero fatto un volo
di oltre 200 metri.
UN'ALTRA VITTIME NELLE ALPI FRANCESI - Uno sciatore italiano di 31 anni è
morto oggi investito da una valanga nelle Alpi francesi. Lo ha annunciato
la gendarmeria transalpina. L’uomo, originario di Biella, in Piemonte, stava
sciando con un gruppo di sette persone nella valle dell’Ubaye, a 2.400 metri
di altitudine, quando è stato investito dalla valanga. I compagni,
anche loro italiani, sono riusciti ad estrarlo dalla massa di neve ma all’arrivo
dei soccorsi, il 31enne era deceduto. Altri due sciatori hanno perso la vita
a causa delle valanghe questo fine settimana nelle Alpi francesi mentre sciavano
fuori pista. Meteofrance, il servizio metereologico francese, aveva lanciato
fin da venerdì un allarme valanghe.
Proseguono le ricerche del quarto sci-alpinista travolto dalla valanga che
si è abbattuta ieri in Val Pellice. Si tratta di Marco Capone, 31 anni,
di Torre Pellice. Le squadre del soccorso alpino lo stanno cercando con l’aiuto
di volontari e cani antivalanga, le condizioni del tempo sono buone. Anche
l’elisoccorso del 118 sta perlustrando la zona. Questa mattina verso le 9,30
era stato recuperato il corpo della terza vittima, Federico Negri, torinese,
di 44 anni, esperto di sci-alpinismo, già trasferito nella camera ardente
del cimitero di Luserna. Ieri erano già stati recuperati i corpi di
due vittime del gruppo, Walter Rivoira, 44 anni, di Torre Pellice e Massimo
Podio, 42 anni, cuneese di Bagnolo. Ancora da chiarire con precisione le cause
che hanno originato la valanga di ieri. Il servizio Meteomont prospetta un
pericolo di valanghe ‘marcato’ su tutto l’arco alpino torinese, che in una
scala da uno a cinque segna la posizione tre. Non ci sarebbero al momento
zone di criticità preoccupante.
E' stato trovato morto uno dei due sci-alpinisti dispersi ieri in val Pellice, in Piemonte, dopo essere stati travolti da una valanga. Il corpo di Federico Negri, torinese di 44 anni, è stato recuperato stamane. Sale così a tre il numero delle vittime accertate della valanga: gli altri due morti sono Walter Rivoira, 44 anni di Torre Pellice, e Massino Podio, 42, di Bagnolo Piemonte (Cuneo). Ancora disperso Marco Capone, 31 anni, di Torre Pellice. Negri era un esperto di sci-alpinismo e autore del libro Ripido. Dal campo base di Bobbio Pellice, il corpo è stato portato alla camera ardente del cimitero di Luserna San Giovanni (Torino).