Provocano valanga: padre e figli denunciati
Lun, 2008-12-15 12:32
PLAN DE CORONES, Bolzano
-- Sciavano fuori pista a Plan De Corones,
nonostante la presenza di cartelli che segnalavano forte pericolo valanghe. Il
loro passaggio ne ha causata una con un fronte di 90 metri ed una
profondità di 100, e il più giovane dei 3 si è salvato per un soffio. Il padre
e i due figli della Repubblica Ceca protagonisti della vicenda sono stati
tratti in salvo, ma le autorità li hanno denunciati per "valanga
colposa".
Rischio valanghe elevato, livello 4 su una scala che arriva a 5. Cartelli che
segnalano il pericolo e che sconsigliano caldamente il fuori pista, e ciò
nonostante tre turisti cechi, un padre di 44 anni e due figli di 20 e 24,
decidono di sciare su tracciati non battuti. Il peggio si verifica, si stacca
la slavina e i tre ne vengono travolti.
La valanga che il passaggio degli sciatori ha provocato a Plan De Corones lo scorso weekend
aveva un fronte di 90 metri ed una profondità di 100. Si è staccata all’altezza
della Ochsenalm, a 1900 metri di quota, sulla pista Herrnegg.
Il più giovane dei tre è stato completamente travolto dalla massa di neve,
ma ha avuto la fortuna di riuscire a mantenere sempre fuori la testa e forse
questo gli ha salvato la vita. Gli uomini del Soccorso alpino, la Guardia di
Finanze e i carabinieri di Brunico e Valdaora lo
hanno recuperato insieme al fratello e al padre. Ora il giovane è ricoverato
all'ospedale di Brunico per la lussazione di una spalla, la frattura di un paio
di costole, un trauma toracico ed una serie di contusioni, con una prognosi di
30 giorni.
Salvi dunque, per fortuna. Ma ora i tre dovranno affrontare le conseguenze
legali del loro comportamento. I carabinieri infatti, li hanno denunciati per
l’infrazione degli articoli 426 e 449 del codice penale, perchè
si sono avventurati su tracciati non battuti nonostante la presenza di cartelli
che segnalavano il pericolo ed un rischio elevato di valanghe.
Si tratta di reati che il codice definisce "di pericolo", nei
quali cioè la sanzione penale scatta indipendentemente del fatto che si sia
creata in concreto una situazione di rischio. L’articolo 426 punisce con la
reclusione da 5 a 12 anni, chiunque "cagioni un’inondazione o una frana,
ovvero la caduta di una valanga", mentre il 449 prevede la reclusione da 1
a 5 anni per chi "cagiona per colpa un incendio o un altro disastro".
Se, poi, oltre al distacco della valanga si verifica anche un incidente o
un infortunio a danno di terzi, come sempre entrano in gioco anche altre leggi.
Il responsabile può essere allora incriminato anche per i reati di lesioni o
disastro colposo.
I tre sciatori cechi in sostanza sono stati già fortunati a non aver
coinvolto col loro comportamento altre persone, altrimenti i reati di cui
sarebbero stati accusati sarebbero stati sicuramente più gravi.
Tra i precedenti più famosi di casi del genere capitati in Italia, ci sono sicuremente quelli del 2000 di Maso Corto, in Val Senales, e quello capitato in
alta Valgerola, in Lombardia. In quest'ultimo
episodio l'uomo incriminato era stato condannato a un anno e sei mesi di
carcere per aver provocato una valanga sotto cui morirono tre scialpinisti.
Valentina d'Angella
A PLAN DE CORONES
Padre e due figli denunciati per aver
provocato una valanga - con un fronte di 90 metri ed una profondità di 100
metri - a Plan de Corones.
Ai tre sarà contestata l’infrazione degli articoli 426 e 449 del codice penale,
perchè si sono avventurati su tracciati non battuti
nonostante la presenza di cartelli che segnalavano il pericolo ed un rischio
elevato (livello 4) di valanghe. Il più giovane dei tre, un ventenne, è
ricoverato all’ospedale di Brunico con una prognosi di 30 giorni.
I tre cittadini della Repubblica Ceca - rispettivamente di 44, 24 e 20 anni -
rischiano di pagare a caro prezzo la decisione di fare fuoripista nonostante le
segnalazioni di pericolo e gli inviti dell’ ufficio idrografico della Provincia
a non avventurarsi al di fuori dei tracciati battuti. Il più giovave dei tre - un ventenne, le cui iniziali sono O.K. -
si è salvato, tra l’altro, per miracolo ed è tuttora ricoverato all’ospedale di
Brunico per la lussazione di una spalla, la frattura di un paio di costole, un
trauma toracico ed una serie di contusioni. "Si è salvato - sottolinea uno
dei soccorritori - perchè è riuscito a tenere sempre
la testa sempre fuori dalla massa di neve che l’ha travolto. È stato
incredibilmente fortunato. Poteva andare sicuramente peggio".
Secondo la denuncia dei carabinieri il distacco della valanga è avvenuto
all’altezza della Ochsenalm, a 1900 metri di quota,
sulla pista Herrnegg. Il giovane è riuscito a
mettersi in salvo da solo, ma per recuperarlo e trasportarlo a valle è stato
necessario l’i ntervento dei carabinieri sciatori di
Brunico e Valdaora, del soccorso alpino di Brunico e
degli uomini del soccorso alpino della Guardia Finanza. Veniamo, però, alle
conseguenze della scelta dei tre turisti della Repubblica Ceca di fare
fuoripista nonostante le segnalazioni di pericolo e previsioni del tutto
sfavorevoli. Nel codice ci sono reati, infatti, che vengono chiamati "di
pericolo", nei quali cioè la sanzione penale scatta indipendentemente del
fatto che si sia creata in concreto una situazione di pericolo. Uno di questi è
il reato contestato nel 2000 in occasione della slavina provocata da una guida
alpina in val Senales. L’articolo 426 punisce con la
reclusione da 5 a 12 anni, chiunque "cagioni un’i nondazione
o una frana, ovvero la caduta di una valanga", mentre l’a rticolo 449 prevede la reclusione da 1 a 5 anni per chi
"cagiona per colpa un incendio o un altro disastro". Se, poi, oltre
al distacco della valanga - in un caso concreto - si verifica anche un
incidente o un infortunio entrano in gioco anche altre norme, nel senso che si
possono addebitare al responsabile i reati di lesioni o disastro colposo. In
ogni caso, a differenza di qualche anno fa, ormai la giurisprudenza
sull’argomento è piuttosto consolidata. Oltre al caso, che fece scuola, di Maso
Corto ce n’è uno altrettanto significativo verifcatosi
in alta Valgerola, in Lombardia. È stato condannato,
infatti, ad un anno e sei mesi di carcere un giovane accusato di aver provocato
una valanga sotto cui morirono tre sci-alpinisti. Nell’udienza preliminare a
Sondrio, F.F., studente universitario di 25 anni, è
stato condannato con rito abbreviato. Il ragazzo dovrà anche risarcire le parti
civili, mentre il padre, B.F., 52 anni, è stato
assolto. I due quel giorno stavano camminando sulla cresta del monte quando si
distaccò una valanga di grosse dimensioni che travolse una comitiva di dodici
sciatori, tre dei quali rimasero uccisi sotto la neve. La fortuna dei tre
turisti cechi, venerdì a Plan de Corones,
è stata dunque soprattutto di non aver provocato danni a terzi.