Sestriere
isolata, in ventimila senza luce
Cresce lŽallarme valanghe, chiesto lŽintervento dellŽesercito. Questa mattina
sono attesi una tregua e lŽarrivo del sottosegretario Bertolaso
di Marco Trabucco
Sestriere isolata da ieri pomeriggio per il pericolo
di valanghe che hanno già bloccato lŽalta valle Stura nel Cuneese, Prali e le
alti valli di Lanzo nel Torinese, Macugnaga nellŽOssola e molti altri piccoli
centri in montagna, ma anche sulle colline. Almeno 20 mila persone che da domenica
sono senza elettricità.
Diverse le frane sulle strade collinari dellŽAstigiano e dellŽAlessandrino,
torrenti che sono usciti dagli argini un poŽ ovunque, interrompendo alcune linee
ferroviarie minori. Anche ieri la neve e la pioggia non hanno dato tregua al
Piemonte e la situazione si è aggravata a tal punto che la presidente della
Regione Mercedes Bresso ha convocato una giunta straordinaria per chiedere al
governo la proclamazione dello stato di emergenza. Non solo: la Protezione civile,
nonostante i quasi 2 mila volontari già mobilitati in questi giorni, ha chiesto
lŽaiuto dellŽesercito per poter raggiungere in fretta le persone rimaste isolate.
LŽassessore regionale Luigi Ricca ha aggiunto di aver chiesto in prestito alla
Lombardia cinque fresaneve: quelli in dotazione non bastavano ad aver ragione
delle coltre nevosa che, in certe zone ha raggiunto lŽaltezza di 8 metri.
Questa mattina finalmente il maltempo dovrebbe concedere una tregua. Ma la situazione,
dopo quasi una settimana di precipitazioni ininterrotte, è davvero precaria
come hanno spiegato Bresso (e gli assessori Ricca e Sibille) nella lettera inviata
al governo per chiedere lo stato di emergenza. La missiva, indirizzata a Berlusconi
e al responsabile della Protezione Civile Guido Bertolaso, parla di «eccezionali
precipitazioni nevose sullŽarco alpino piemontese con intensità di apporto giornaliero
mai verificatosi negli ultimi 80-100 anni». Non solo: la nevicata iniziata sabato
scorso ha portato il manto nevoso ad altezze variabili tra i 400-600 cm nel
settore alpino di sud-ovest e a 600-800 cm nel settore occidentale, con pericolo
di valanga molto forte». Il sottosegretario Bertolaso sarà questa mattina a
Torino per un vertice operativo. La Regione ha anche deciso di sospendere sino
al 31 dicembre la caccia nelle zone montane.
Anche i fiumi preoccupano: il Po nel Cuneese è uscito dagli argini: a Cavallermaggiore
ha inondato la stazione, obbligando i treni a saltare la fermata. A Torino il
livello dellŽacqua è stazionario: chiusi i Murazzi, dove il fiume ha già coperto
la banchina. In tutta la regione, i punti critici sono rappresentati dalle zone
montane. Prali e Macugnana sono isolati a causa di valanghe cadute sulle strade.
A Salbertrand, in val Susa, venti persone sono state evacuate per una slavina.
E, unŽaltra enorme valanga, caduta in Valle Stura, ha interrotto il tratto di
strada che dal comune di Vinadio porta al colle della Maddalena alla montagna.
Nel Canavese, Ceresole è stata interessata da una valanga caduta su case vuote,
mentre a Fenestrelle è caduta una slavina su alcune automobili.
Nel Cuneese il maltempo ha colpito soprattutto nella zona di Saluzzo. Bloccate
le linee ferroviarie e traffico automobilistico paralizzato nel monregalese,
nelle valli Varaita, Gesso e Vermenagna per slavine. Chiusa per neve anche la
ferrovia Cuneo-Nizza, isolata Limone Piemonte e senza luce elettrica migliaia
di utenze. LŽEnel sta lavorando in queste ore per riportare alla normalità la
situazione, dopo che anche nellŽAlessandrino, nel Verbano e nel Biellese, migliaia
di famiglie hanno trascorso la notte al buio e senza riscaldamento. «Ancora
una volta - protesta lŽUncem (lŽUnione dei comuni di montagna) lŽemergenza maltempo
è stata aggravata dai disservizi di Enel e Telecom che, per insufficiente tempestività,
hanno reso isolate e invivibili intere borgate. Ennesima riprova - osserva il
presidente dellŽUncem Piemonte, Lido Riba - di un trattamento di seconda scelta
che le grandi aziende riservano ai territori montani».