Il sottosegretario Bertolaso chiede di "sigillare" le montagne piemontesi per 4 giorni. «Ci aspettiamo la valanga del secolo, cioè quella che nessuno ricorda. Il rischio meteo con l´arrivo del vento caldo atteso per sabato è troppo alto". Bertolaso vuole chiudere le strade e le piste da sci. Un´ipotesi che non trova d´accordo i sindaci che temono ripercussioni sulla stagione turistica. In ballo c´è anche la destinazione dei turisti che arrivano con i voli charter. L´ordinanza sarà emessa solo oggi. Con Bertolaso si schiera la Regione
All´incontro di ieri mattina erano presenti anche tutti i
presidenti delle provincie interessate dal maltempo, l´assessore regionale
alla Protezione Civile Luigi Ricca, e quello alla Montagna Bruna Sibille,
il prefetto Paolo Padoin. Poi per tutta la giornata un tavolo tecnico ha lavorato
per mettere a punto l´elenco esatto dei Comuni coinvolti, con la lista di
tutte le strade, le scuole e gli impianti sciistici che saranno obbligati
a rimanere chiusi. Tra le grandi vie di comunicazione dovrebbero rimanere
aperte l´autostrada del Frejus la Torino-Savona
e forse anche la statale Chivasso-Ivrea-Aosta. Anche
la valle d´Aosta infatti ha proclamato ieri lo stato di emergenza. E, ha spiegato
ieri Bertolaso: «Chiederemo che anche lì si adottino analoghi blocchi perché
il pericolo di valanghe è altissimo pure in quelle valli». Gli abitanti delle
zone montane sono stati invitati a restare in casa, i sindaci a evitare gli
assembramenti. E i «cittadini» sono stati invitati a non recarsi nelle seconde
case «per vedere cosa è successo».
«Le precipitazioni di questi giorni - ha spiegato Bertolaso - sono paragonabili
a quelle del 1994 (ndr quando in Piemonte ci fu un´alluvione con 64 morti).
Se non ci sono stati i danni e le vittime di allora lo dobbiamo al freddo,
che ha fatto sì che in montagna nevicasse. In questo modo il Po e gli altri
fiumi, pur raggiungendo livelli elevati, non sono esondati.
Ora però abbiamo davanti un pericolo meno visibile, più subdolo e pericoloso:
le valanghe».
«Di fronte a una nevicata come l´attuale, nella quale la neve ha superato
in molte località i cinque-sei metri - ha aggiunto
Bertolaso - e al caldo previsti nei prossimi giorni sono molto inquieto. È
possibile che nei prossimi giorni si stacchino valanghe che non conosciamo
a memoria d´uomo, del tipo che definiamo centenario perché avvengono al massimo
una volta per secolo. Cercheremo di intervenire per far sì che si distacchino
in modo da rendere sicure le zone sottostanti. Solo dopo quest´operazione
le vallate alpine piemontesi torneranno ad essere sicure».