Francia/ Valanga uccide 2 alpinisti britannici
Una delle vittime era Rob Gauntlett, a 19 anni sull'Everest
Londra, 11
gen. (Ap) - Una valanga ha ucciso due alpinisti
britannici mentre erano impegnati in una salita invernale sulle Alpi francesi. Secondo
quanto riferito dal ministero degli Esteri britannico, una delle vittime era Rob Gauntlett.
L'alpinista
21enne era conosciuto per aver raggiunto la cima dell'Everest a soli 19 anni,
nel 2006. Non si conosce il nome del suo compagno di cordata.
Lun, 2009-01-12 11:40
CHAMONIX,
Francia -- Duplice tragedia sul Mont Blanc du Tacul. Rob
Gauntlett, il più giovane salitore
dell'Everest, è morto mentre tentava di scalare il canalone Gervasutti,
una difficile via di misto sulla parete est della montagna. Gauntlett
è precipitato per diverse decine di metri trascinando con sè,
nel terribile volo, anche il suo compagno di cordata James Atkinson.
Entrambi, di soli 21 anni, sono morti sul colpo.
Gauntlett si trovava in Francia con James Hooper, il suo compagno di cordata all'Everest e in molte
altre salite. Sabato mattina avevano deciso di salire il Tacul
con due amici, altri due giovani alpinisti inglesi di minor esperienza. Il
gruppo, partito intorno a mezzanotte, si è diviso in due cordate guidate l'una
da Gauntlett, l'altra da Hooper.
Quest'ultimo, però, alla fine ha rinunciato alla salita.
"Quando ho guardato la via - ha raccontato poi Hooper
- non mi è piaciuto come girava il tempo. Così io e il mio compagno abbiamo
rinunciato. Poi il cielo si è schiarito, ma per noi era ormai troppo
tardi".
Secondo le ricostruzioni, Gauntlett e Atkinson avrebbero raggiunto l'attacco della via intorno
alle 6 del mattino. I loro corpi senza vita sono stati trovati circa due ore
dopo, intorno alle 8, da un gruppo di alpinisti di passaggio che poi hanno
chiamato i soccorsi. Dove e come sia accaduto l'incidente, è ancora un mistero.
Certo è che i due hanno raggiunto i 4000 metri di quota, perchè
lassù è stato trovato un loro guanto dagli uomini del soccorso. Ma la dinamica
esatta della caduta è ignota e per ricostruirla stanno indagando le autorità.
Secondo le prime indiscrezioni, sembra che l'attrezzatura dei due alpinisti
fosse a posto. All'origine della tragedia potrebbe quindi esserci un fattore
ambientale. La via Gervasutti, un corridoio di 800
metri con pendenza di 50 gradi, è peraltro molto conosciuta per le frequenti
scariche di ghiaccio che spesso colpiscono gli alpinisti e provocano valanghe.
In passato, diversi alpinisti e maestri di sci sono morti su quella via,
precipitati per il crollo dell'appiglio a cui erano aggrappati o travolti da
una valanga.
"Era troppo giovane per morire - hanno detto, fra le lacrime i genitori
del giovane alpinista, Nicola e David Gauntlett, che
si sono precipitati a Grenoble appena saputo dell'incidente -. Siamo devastati.
E pensare che avevamo parlato solo poco tempo fa di pericoli del genere.
L'unica consolazione per noi è che Rob è scomparso
mentre faceva ciò che amava".
Gauntlett, originario del Sussex,
due anni fa aveva salito l'Everest. Aveva 19 anni, e con quella salita è
entrato nel libro dei record come il più giovane salitore
della montagna più alta del mondo. Da allora aveva proseguito la sua carriera
alpinistica ed esplorativa ad alti livelli.
Con Hooper, il suo compagno di salita all'Everest, ha
viaggiato lungo tutto il continente americano, dal Polo Sud al Polo Nord,
usando sci, slitte con cani, biciclette e barche a vela, per dimostrare come
sia possibile compiere imprese meravigliose usando solo trasporto naturali. Per
quest'avventura Gauntlett e Hooper
erano stati eletti avventurieri dell'anno dal National Geographic.
"Rob era così ambizioso - ha detto Hooper al quotidiano The Guardian
poche ore fa - ha cercato sempre di ottenere il massimo dalla vita. Per farlo,
si spingeva spesso al limite. Forse è anche per questo che ora non c'è più, ma
queste qualità erano anche quelle che lo rendevano incredibile e
speciale".
Sara
Sottocornola