Francia/ Valanga uccide 2 alpinisti britannici

Una delle vittime era Rob Gauntlett, a 19 anni sull'Everest

Londra, 11 gen. (Ap) - Una valanga ha ucciso due alpinisti britannici mentre erano impegnati in una salita invernale sulle Alpi francesi. Secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri britannico, una delle vittime era Rob Gauntlett.

L'alpinista 21enne era conosciuto per aver raggiunto la cima dell'Everest a soli 19 anni, nel 2006. Non si conosce il nome del suo compagno di cordata.

Tragedia sul Tacul: muore recordman dell'Everest

 

CHAMONIX, Francia -- Duplice tragedia sul Mont Blanc du Tacul. Rob Gauntlett, il più giovane salitore dell'Everest, è morto mentre tentava di scalare il canalone Gervasutti, una difficile via di misto sulla parete est della montagna. Gauntlett è precipitato per diverse decine di metri trascinando con , nel terribile volo, anche il suo compagno di cordata James Atkinson. Entrambi, di soli 21 anni, sono morti sul colpo.


Gauntlett si trovava in Francia con James Hooper, il suo compagno di cordata all'Everest e in molte altre salite. Sabato mattina avevano deciso di salire il Tacul con due amici, altri due giovani alpinisti inglesi di minor esperienza. Il gruppo, partito intorno a mezzanotte, si è diviso in due cordate guidate l'una da Gauntlett, l'altra da Hooper. Quest'ultimo, però, alla fine ha rinunciato alla salita.

"Quando ho guardato la via - ha raccontato poi Hooper - non mi è piaciuto come girava il tempo. Così io e il mio compagno abbiamo rinunciato. Poi il cielo si è schiarito, ma per noi era ormai troppo tardi".

Secondo le ricostruzioni, Gauntlett e Atkinson avrebbero raggiunto l'attacco della via intorno alle 6 del mattino. I loro corpi senza vita sono stati trovati circa due ore dopo, intorno alle 8, da un gruppo di alpinisti di passaggio che poi hanno chiamato i soccorsi. Dove e come sia accaduto l'incidente, è ancora un mistero. Certo è che i due hanno raggiunto i 4000 metri di quota, perchè lassù è stato trovato un loro guanto dagli uomini del soccorso. Ma la dinamica esatta della caduta è ignota e per ricostruirla stanno indagando le autorità.

Secondo le prime indiscrezioni, sembra che l'attrezzatura dei due alpinisti fosse a posto. All'origine della tragedia potrebbe quindi esserci un fattore ambientale. La via Gervasutti, un corridoio di 800 metri con pendenza di 50 gradi, è peraltro molto conosciuta per le frequenti scariche di ghiaccio che spesso colpiscono gli alpinisti e provocano valanghe. In passato, diversi alpinisti e maestri di sci sono morti su quella via, precipitati per il crollo dell'appiglio a cui erano aggrappati o travolti da una valanga.

"Era troppo giovane per morire - hanno detto, fra le lacrime i genitori del giovane alpinista, Nicola e David Gauntlett, che si sono precipitati a Grenoble appena saputo dell'incidente -. Siamo devastati. E pensare che avevamo parlato solo poco tempo fa di pericoli  del genere. L'unica consolazione per noi è che Rob è scomparso mentre faceva ciò che amava".

Gauntlett, originario del Sussex, due anni fa aveva salito l'Everest. Aveva 19 anni, e con quella salita è entrato nel libro dei record come il più giovane salitore della montagna più alta del mondo. Da allora aveva proseguito la sua carriera alpinistica ed esplorativa ad alti livelli.

Con Hooper, il suo compagno di salita all'Everest, ha viaggiato lungo tutto il continente americano, dal Polo Sud al Polo Nord, usando sci, slitte con cani, biciclette e barche a vela, per dimostrare come sia possibile compiere imprese meravigliose usando solo trasporto naturali. Per quest'avventura Gauntlett e Hooper erano stati eletti avventurieri dell'anno dal National Geographic.

"Rob era così ambizioso - ha detto Hooper al quotidiano The Guardian poche ore fa - ha cercato sempre di ottenere il massimo dalla vita. Per farlo, si spingeva spesso al limite. Forse è anche per questo che ora non c'è più, ma queste qualità erano anche quelle che lo rendevano incredibile e speciale".

Sara Sottocornola