Cima Telegrafo, cede un lastrone
valanga con fronte di 300 metri
L'EPISODIO. Si è staccata domenica in alta quota, sul versante gardesano del Baldo, con un fronte di 300 metri: è scesa per mezzo chilometro nella Valle delle Nogare


Cima Telegrafo

Scialpinisti e escursionisti sono avvertiti: i canaloni del Baldo sono a alto rischio di valanghe in questi giorni. L'ultima è stata osservata da un volontario del Soccorso alpino: «Si è staccata domenica nella Valle delle Nogare, quella che, guardando il lago, punta a cima Telegrafo, dov'è il sentiero 654 che poi scende da Prada a Castello di Brenzone», spiega il responsabile Marco Vignola. «E' una valanga d'alta quota (siamo a circa 2.200 metri), con un fronte di 300 metri e spessore di uno, un lastrone di neve lavorata dal vento, sceso per almeno 500 metri. Una di quelle mortali», aggiunge precisando però che questi sono fenomeni normali in montagna, quindi anche sul Baldo in un inverno come questo.
Valanghe sulle creste e piccole frane in basso. Come quella caduta lungo la Strada Graziani sopra Spiazzi, già chiusa al traffico dal Sacrario a Campedello e ora fisicamente bloccata. «La Provincia ha gettato due carichi di ghiaia per evitare che, come di fatto accadeva, qualcuno passasse lo stesso», dice il sindaco di Ferrara, Paolo Rossi. «Alcuni distacchi di sassi potrebbero essere segnali di cadute maggiori: serve quindi prudenza. Novezza resta raggiungibile passando da Spiazzi, Ferrara, bivio Cacciatore e Novezzina».
«Serve prudenza e, prima di muoversi, vanno consultati i bollettini meteo e valanghe valutando bene il luogo dove ci si trova o si vuole andare», mette in chiaro Vignola. Del resto è al Soccorso alpino che poi tocca recuperare eventuali dispersi. Altre distacchi di neve, che i montanari chiamano «sbrogoloti», sono stati notati a quote inferiori, tra i 1400 e i 1500 metri di quota, oltre Ferrara, tra la località Cacciatore e Novezza.
Il sindaco Rossi però, bollettino della Prefettura alla mano, appare tutto sommato tranquillo: «Il pericolo valanghe resta marcato, grado 3 su una scala di 5, ma è diminuito rispetto a domenica, quand'era 4. Ci sono state piccole slavine, scese per qualche centinaio di metri tra Campedello e Valbrutte, dove la strada è chiusa». Vignola aggiunge: «La situazione è in evoluzione, venerdì scorso è ancora nevicato con ulteriore appesantimento del manto, poi le temperature si sono alzate e adesso è previsto un forte abbassamento».
Sempre venerdì una slavina è caduta sopra Novezzina, di fronte alla località Cedron, finendo a un centinaio di metri dalla strada provinciale (chiusa al Caval di Novezza). Il fronte, di qualche decina di metri, era visibile e sabato il traffico era stato bloccato: «C'erano pioggia, vento e nebbia, il rischio valanghe era 4 e la Provincia ha chiesto di aprire la strada solo con visibilità adeguata. Ma anche i ristoranti erano chiusi», spiega Rossi. «Non vogliamo creare allarmismi», conclude Vignola. «Non è pericoloso fare un giro sul Baldo, ma guai a infilarsi su pendii ripidi e canaloni».B.B.