Maxi
valanga sulla Valfredda
12 febbraio 2009
MONTE BALDO. Modesti i disagi per l’interruzione di corrente ma per gli
esperti è la conferma di una situazione ancora molto instabile
Divelto un traliccio dell’Enel Soccorso alpino e guide: «Attenzione, per adesso
il pericolo resta elevato»
Il fronte della valanga «di fondo», ovvero con distacco dell’intero
spessore del manto nevoso, che si è abbattuta nella zona della Valfredda
Una
valanga «di fondo», ovvero una di quelle che interessano lo strato nevoso a
partire dal terreno, si è staccata martedì pomeriggio, probabilmente tra le 13
e le 15 sul Baldo, abbattendo il traliccio elettrico che, attraversando
Valfredda sul versante di Spiazzi, va verso Naole e scende verso Prada, quello
che guarda su Malga Valfredda.
Cadendo non ha fatto saltare l'energia elettrica solo perché ci sono
dispositivi automatici che rilevano il tratto guasto e permettono la controalimentazione.
Sono rimasti disalimentati, nella notte di martedì, solo alcuni ripetitori
collocati a Forte Naole sulla cresta. L'Enel, ieri mattina, alle 10.30, è
intervenuta con un elicottero per ripristinare i ripetitori, mentre il
traliccio sarà sistemato non appena il versante sarà sicuro e permetterà agli
operai di lavorare senza rischi.
Il pilone è stato letteralmente portato via dalla massa di neve e ieri giaceva
tra faggi e pini accanto alla valanga che mostra un fronte di un centinaio di
metri ed uno spessore di almeno due. Se per il Rifugio Fiori del Baldo e
Chierego non ci sono stati problemi di alimentazione, il Corpo nazionale
soccorso alpino e speleologico (Cnsas) ribadisce, esempio concreto alla mano,
che il pericolo valanghe sussiste. «Il traliccio è crollato», dice il
responsabile Marco Vignola, la quantità di neve sui pendii è moltissima quindi
serve fare attenzione. Inoltre, fa sapere, «sono visibili crepe evidenti e una
parte di manto nevoso sta per staccarsi. Questa valanga deve essere caduta
perché è nevicato molto, più volte, e ci sono state continue variazioni di
temperature che facilitano i distacchi». Insomma questo è un inverno in piena
regola. Persino il contatore dell'energia elettrica dei Fiori del Baldo che
alimenta il ponte radio del Soccorso alpino era rimasto per più giorni sommerso
di neve e non alimentato, un problema è stato appena risolto, grazie
all'intervento dei volontari del Cnsas che lo hanno dissepolto aiutati dai
gestori del rifugio. Marco Heltaj, sempre del Cnsas e guida alpina Xmountain,
commenta: «Anche in questi giorni il forte vento sta spostando notevoli masse
di neve e questo comporta il fatto che, in alcune zone, il rischio già elevato,
possa ulteriormente acuirsi soprattutto nei pendii sottovento dove la neve si
accumula. Pertanto», raccomanda, «è necessario, se si intendano affrontare
escursioni, avere grandissima esperienza nella valutazione della stabilità del
manto e del rischio valanghe. È consigliabile restare in aree sopravento, come
per esempio tra Prada e Costabella, piuttosto che affrontare i canali tra
Novezza e Cima Telegrafo o i circoli glaciali sul versante occidentale del
Baldo, al momento molto pericolosi», ricorda. «Ma basta avere pazienza»,
conclude, « la situazione volgerà lentamente al meglio poiché il manto si
stabilizzerà».
Barbara Bertasi