Valanga sulla Marmolada: 4 salvati, 2 gravi, muore uno
scialpinista a Merano
7 persone coinvolte in Val di Fassa. Turista
gravissimo. Slavina a Bormio: tutti illesi.
1° maggio
segnato dalle valanghe. Slavina in Val di Fassa sulla Marmolada. Un gruppo di 7
escursionisti sarebbe rimasto coinvolto a Pian dei Fiacconi, vicino Canazei.
Sono quattro
le persone recuperate, di cui una in gravissime condizioni, dagli uomini del
soccorso alpino intervenuti sulla Marmolada.
Una, invece,
è stata estratta incolume, una è rimasta ferita in maniera lieve e per le altre
due invece la situazione è grave. Un turista, in particolar modo, è in pericolo
di vita ed è stato trasferito all'ospedale di Treviso.
Ai soccorsi
sono intervenuti un centinaio tra volontari e uomini del soccorso alpino di
Trento e di Belluno con il supporto degli elisoccorso di Pieve di Cadore
(Belluno), di Trento e dell'ospedale di Treviso e unità cinofile.
La slavina é
stata definita dai soccorritori eccezionale, con una lunghezza di circa 800
metri. "Poteva essere una strage - ha detto uno dei soccorritori
all'Agenzia Ansa - la slavina ha sfiorato decine di persone"..
La valanga si è staccata a quota tremila, sul versante nord della
Marmolada. I soccorritori sono stati portati sul posto con elicotteri. Tra loro
anche nuclei cinofili.
I soccorritori hanno lavorato per con le apposite stecche, alla ricerca
delle persone travolte.
Sono al lavoro anche gli apparecchi Arva che captano i segnali di appositi
trasmettitori di sicurezza che gli alpinisti potrebbero avere con sé.
Al momento gli operatori che coordinano le ricerche hanno impostato il
silenzio radio, dato che per procedere non è ammessa la minima distrazione.
Il pericolo di caduta valanghe nella zona - dice il bollettino dell'Ufficio
idrografico di Bolzano - è di grado 2-3 su una scala di 5. Un certo pericolo è
determinato dall'innalzamento termico, dato che oggi il cielo è sereno dopo
alcuni giorni di nevicate anche intense.
Muore uno scialpinista in Val di Mazia
La giornata festiva è segnata anche da un altro evento luttuoso: è morto
uno scialpinista in Val di Mazia (Merano). Un'altra slavina si è staccata, invece,
in località San Colombano, vicino a Bormio, in Alta Valtellina.
Quattro persone sono rimaste coinvolte, ma per fortuna non ci sono state
gravi conseguenze. Tre sono rimaste illese, una sola ha lievi ferite. Un
elicottero del 118 è partito per i rilevamenti.
Due morti sugli sci e quattro feriti, di cui due gravi. E' il bilancio bilancio della giornata del primo maggio sulle nevi del Trentino Alto Adige. Una grossa valanga abbattutasi sulla Marmolada ha impegnato il maggior numero di soccorritori. Il distacco dell'immensa massa nevosa, della lunghezza di circa 1,5 chilometri e con un fronte di circa 400 metri, si è verificato a quota 3100 metri, a Schiena di Mulo.Un'altra vittima nel Frusinate.
La valanga, che in alcuni punti ha raggiunto accumuli di circa 10 metri, ha percorso tutta la valle, per fermarsi poco lontano dall'ultimo tronco degli impianti di risalita di Pian dei Fiacconi. I feriti, due escursionisti con le racchette da neve, sono stati estratti sotto un cumulo di neve di circa un metro, ad una distanza di circa due metri l'uno dall'altro. Intubati, i due sono stati immediatamente trasportati con l'elicottero rispettivamente all'ospedale di Trento e di Treviso.
Sul fronte della valanga sono intervenuti tre elicotteri, due di Trento e uno di Pieve di Cadore, gli uomini del Soccorso alpino dell'Alta Fassa, del Centro Fassa e della Val di Fiemme, per un totale di circa 50 soccorritori. Inoltre, sono intervenute le Unità cinofile del Soccorso alpino, i soccorritori della Scuola Alpina della Polizia di Stato di Moena, la Guardia di Finanza. Oltre ai due feriti, non risultano, al momento, segnalazioni di persone scomparse.
Tuttavia per fugare ogni dubbio, considerato che oggi la giornata di festa ha richiamato sulle piste numerosi sciatori e sci-alpinisti, è stato deciso di fare sgomberare il parcheggio di Passo Fedaia da tutte le auto presenti, in modo da avere il segnale, attraverso la presenza di eventuali auto non rimosse, della possibile presenza di sciatori ancora nella zona.
Sempre sulla Marmolada una giovane snow boarder di ventisei anni della provincia di Bergamo è scivolata in un dirupo per circa settanta metri. E' morta all'istante. In Alto Adige, infine, è morto un altro sciatore, travolto da una valanga in val di Mazia nel Meranese.
Morto dopo la valanga sulla
Marmolada - Pierluigi Gaiatto, 30 anni, di San Vito al
Tagliamento (Pordenone) e residente a Portogruaro (Venezia) e' deceduto venerdì
sera. Era stato estratto vivo dagli uomini del Soccorso Alpino, ma era molto
grave. E' invece ancora in gravi condizioni l'altro escursionista salvato dai
soccorritori. Il Soccorso alpino del Trentino comunica che a sabato mattina non
risultano denunce di scomparsi sotto la valanga, dunque le ricerche sono
chiuse.
I Soccorsi - Sul luogo
della valanga, sono intervenute almeno un centinaio di persone tra volontari e
uomini del soccorso alpino di Trento e di Belluno con il supporto degli
elisoccorso di Pieve di Cadore, di Trento e dell'ospedale di Treviso e unità
cinofile.
La valanga e le ricerche - Una
massa nevosa di dimensioni incredibili, con un fronte di oltre 800 metri che ha
travolto una decina di persone. Le ricerche sono terminate nella zona del
distacco e poco prima del tramonto è stato dato il cessato allarme sulla Marmolada.
La valanga si è staccata a quota tremila, sul versante nord della Marmolada. Il
pericolo di caduta valanghe nella zona - dice il bollettino dell'Ufficio
idrografico di Bolzano - è di grado 2-3 su una scala di 5. Un certo pericolo è
determinato dall'innalzamento termico, dato che il cielo è sereno dopo alcuni
giorni di nevicate anche intense.
Slavine e
incidenti in montagna. 3 morti e 4 feriti
La Val
Fassa, sulla Marmolada
Due morti
sugli sci e quattro feriti, di cui due gravi, sulle montagne del Trentino Alto
Adige, un altro uomo morto mentre faceva trekking nel Frusinate: e' questo il
bilancio del primo maggio in montagna.
A impegnare
il maggior numero di soccorritori e' stata una valanga lunga un chilometro e
mezzo, abbattutasi sulla Marmolada a quota tremila. I feriti sono stati
estratti sotto un accumulo di neve di circa un metro. Sono intervenuti tre
elicotteri e gli uomini del Soccorso alpino dell'Alta Fassa, del Centro Fassa e
della Val di Fiemme, per un totale di circa 50 soccorritori. Soltanto in serata
si e' avuta la ragionevole certezza che non vi fossero altri dispersi.
Sempre sulla
Marmolada una donna di 26 anni e' morta cadendo in un crepaccio mentre sciava
con uno snowboard.
Un altro sciatore, una guida alpina, e' stato travolto e ucciso da una valanga
in Val di Mazia, nel Meranese.
MILANO - Due morti, tre feriti gravi e uno lieve. È il bilancio di tre valanghe staccatesi in Valtellina, in val di Màzia (Alto Adige) e sul versante trentino della Marmolada e di un trekking in provincia di Frosinone. Un gruppo quattro alpinisti è stato investito da una valanga che si è abbattuta sul versante della val di Fassa della Marmolada a Pian dei Fiacconi. Le squadre di soccorso alpino hanno recuperato le vittime: tre sono state portate in elicottero in ospedale a Trento . Una è in gravissime condizioni, due sono gravi mentre la quarta è rimasta illesa. La valanga aveva il fronte di un centinaio di metri e una lunghezza di più di un chilometro. Secondo i soccorritori non dovrebbero esserci altri escursionisti coinvolti nel distacco di neve.
VAL DI MÀZIA - Uno scialpinista di 54 anni è morto travolto da una slavina in val di Màzia, in Alto Adige. La valanga si è staccata poco prima delle 12 a quota 3 mila nella zona del Palla Bianca, sopra Malles Venosta. Si sono purtroppo rivelati inutili i soccorsi immediatamente giunti sul posto con un elicottero partito da Bolzano.
VALTELLINA - Un'altra slavina si è staccata a circa 3 mila metri sul Corno di San Colombano, in alta Valtellina presso Bormio. Quattro scialpinisti sono rimasti coinvolti: tre sono rimasti illesi, uno solo ha riportato lievi ferite con traumi alla colonna vertebrale e a un ginocchio. L'allarme è scattato alle 10 quando un volontario del soccorso alpino ha casualmente assistito al distacco della valanga.