Si continuano a cercare le vittime del disastro Riaperto al traffico il traforo del Monte Bianco
Strage da valanga a Chamonix almeno dodici morti
AOSTA - La valanga che si è abbattuta ieri pomeriggio su un villaggio alle porte di Chamonix, in Francia, ha seminato la morte. I soccorritori hanno stilato questa mattina un nuovo, drammatico bilancio - ma ancora provvisorio. Parla di almeno dodici morti. Finora i soccorritori hanno infatti recuperato i corpi di una famiglia (padre, madre e tre figli di età inferiore a dieci anni), di un ragazzo, di una bambina, di una donna e di due uomini di circa 50 anni.
Altri due corpi sono stati recuperati questa mattina. Tutte le vittime sono francesi, ma la loro identità non è stata resa nota. I lavori di soccorso sono andati avanti tutta la notte. Intorno a mezzatone, dieci ore dopo la valanga, è stato estratto dalla neve un uomo ancora in vita: adesso è icoverato all' ospedale di Chamonix in gravi condizioni per ipotermia.
Il sindaco di Chamonix, Michel Charlet, e il capo locale della gendarmeria, Blaise Agresti, hanno affermato che date le temperature molto rigide, con punte di dieci gradi sotto zero durante la notte, le possibilità che ci siano superstiti "sono minime". All'appello mancano ancora almeno due persone e si continua a cercarle sotto la neve, con sensori elettronici e cani. Le cattive meteorologiche si mantengono cattive, e questo impedisce l'uso degli elicotteri. La zona è raggiungibile solo sugli sci. Nella zona rimane alto il rischio di altre valanghe.
Le due masse nevose, staccatesi ieri in rapida successione da quota 2.500, hanno avuto un fronte di 150 metri e hanno investito un complesso di chalet tra i villaggi di Le Tour e Montroc-le-Planet, distruggendone 17 e seppellendone altri sei. Fino a questo momento sono estratte vive una ventina di persone, tra le quali otto bambini In tutta la zona resta forte il pericolo di caduta di altre valanghe, e le autorità francesi hannio predisposto un'unità di crisi per i soccorsi.
A Chamonix la coltre di neve ha superato il metro e mezzo, ma sui monti che dominano la valle la neve è molto più alta. Le autorità ieri avevano deciso di chiudere al traffico automobilistico anche il tunnel del Monte Bianco per il rischio di valanghe sia sul versante italiano sia su quello francese. Questa mattina, però, il traffico è stato nuovamente autorizzato. Il centro regionale di informazioni e coordinamento stradale di Grenoble ha anche annunciato che, sul versante francese, le valanghe verranno provocate artificialmente, come misura preventiva.
La Repubblica
(10 febbraio 1999)