Muore dopo un volo di mille metri

La vittima è un missionario precipitato dal Casarola

Il padre saveriano era un esperto del Cai. E' scivolato su una lastra di ghiaccio ed è finito in fondo a un grosso crepaccio

RAMISETO. La montagna reggiana continua a uccidere. Dopo la tragedia di mercoledì scorso sulle piste da sci del Cerreto, dove ha perso la vita un giovane di Sarzana, venerdì un missionario saveriano, originario del Berganasco ma residente a Parma, esperto di montagna, è morto sul Monte Casarola dopo essere precipitato per oltre mille metri.

Il sacerdote si era recato con un seminarista alla Madonnina dell'Alpe di Succiso, ma è scivolato su una lastra di ghiaccio. Il missionario deceduto si chiamava padre Tobia Corna, di 51 anni, nato a Brignano d'Adda, ma da tre anni residente a Parma, in viale San Martino 8, all'Istituto saveriano per le Missioni estere. La tragedia si è verificata verso le ore 11 nel comune di Ramiseto, alle pendici del Monte Casarola, poco distante dall'Alpe di Succiso, a quota 1979 metri di altitudine. LA GITA. Il missionario era partito venerdì mattina, di buon'ora, assieme ad alcuni giovani studenti in teologia dell'istituto, per fare un'escursione in montagna, fino alla statua in pietra della Madonnina dell'Alpe di Succiso.

Assieme al sacerdote, erano partiti Salvador Rojo, 26 anni, di origini messicane, Joannes La Nike, giovane indonesiano, e Nicola Bello, originario di Sapri. I tre giovani frequentano il seminario di Reggio, per il corso di teologia. Il sacerdote e gli studenti erano saliti su un'auto della comunità saveriana e si sono diretti verso l'Appennino reggiano. Nella zona di Ramiseto, il quartetto ha abbandonato la vettura ed è salito a piedi lungo il sentiero per Rio Pascolo. Mentre La Nike e Nicola Bello si sono fermati al rifugio di Rio Pascolo situato a quota 1.570 metri, padre Tobia Corna e lo studente messicano hanno deciso di proseguire fino alla sommità del Monte Casarola (quota 1979 metri di altitudine), dove si trova la scultura in pietra della Madonnina. Padre Tobia era un appassionato di montagna: iscritto al Cai, da tempo faceva escursioni sull'Appennino di Reggio e Parma, ma anche in Trentino e nel Bergamasco.

LA TRAGEDIA. Dopo un momento di riflessione davanti alla statua della Madonnina, padre Tobia e lo studente messicano hanno fatto ritorno verso il rifugio di Rio Pascolo, dove si trovavano gli altri due giovani ad attenderli. Ma su una cresta del Monte Casarola, che costeggia il precipizio, il missionario è scivolata su una lastra di ghiaccio ed è caduto nel vuoto: ha compiuto un volo di oltre mille metri di dislivello fino alle sorgenti del torrente Secchia, prima di schiantarsi sulle rocce. Lo studente è subito corso verso gli altri amici per chiedere aiuto.

I SOCCORSI. Avvisata la centrale operativa del 118, veniva richiesto l'intervento del Nucleo elicotteri del Comando dei Vigili del fuoco di Genova, intervenuto con un velivolo AB 412, con 7 persone a bordo: oltre ai piloti, un medico anestesista, un infermiere professionale e due vigili del fuoco specialisti nel soccorso alpino e fluviale. L'elicottero ha fatto salire il giovane messicano, che indicava il luogo della caduta, poi in un canalone veniva individuato il missionario. il suo corpo è stato composto all'ospedale di Castelnovo Monti. Padre Tobia Corna, che era nato il 29 luglio 1948, lascia la madre Maria, di 77 anni, e altri 12 fratelli e sorelle. Dopo aver fatto il missionario per 17 anni in Messico, ha lavorato per 4 anni in Congo, poi da circa 3 anni si era sistemato a Parma, dove era assistente pastorale e formatore di giovani teologi. Seguiva anche gli emarginati e i nomadi.

GAZZETTA DI REGGIO, 2 GENNAIO 2000