Nuovo incidente sull'Alpe di Succiso: gravissimo uno scalatore
Nuovo incidente sull'Alpe di Succiso: gravissimo uno scalatore E' precipitato in un canalone, difficoltosa l'opera dei soccorritori
Settimo Baisi
RAMISETO. Ancora un gravissimo incidente lungo le pendici dell'Alpe di Succiso. Uno scalatore di Carrara - Paolo Cattani, 56 anni - è precipitato ieri mattina per 250 metri lungo un canalone. Ora è ricoverato in condizioni gravissime. Dall'abitato di Succiso aveva tentato la scalata insieme a tre amici e proprio loro hanno dato l'allarme attraverso un telefono cellulare. Difficilissimo si è rivelato l'intervento del personale del soccorso alpino, per la mancanza in regione di un elicottero dotato di un verricello. Un elicottero attrezzato si è potuto levare in volo dall'aeroporto di Linate solo nel primo pomeriggio.
RAMISETO. Prosegue la serie di infortuni che coinvolgono gli escursionisti. Nonostante il forte gelo si continua a sfidare la parete ovest dell'Alpe di Succiso, quella dei Ghiaccioni. Ieri a macchiare di sangue la neve ghiacciata del crinale è stato il 56enne Paolo Cattani residente a Bonascola di Carrara.
Precipitato lungo il pendio in forte pendenza, è stato recuperato dagli uomini del soccorso alpino e portato in elicottero all'ospedale di Parma dove ora è ricoverato in condizioni molto gravi. Con Cattani ieri mattina erano impegnati nella scalata Roberto Vatteroni di 60 anni, Massimiliano Bonetti di 32 anni e Tiziana Ravenna di 31 anni, tutti residenti a Carrara.
I quattro, esperti di montagna e conoscitori delle vette del crinale, avevano raggiunto Succiso in prima mattinata. Lasciata la macchina nei pressi della chiesa del paese, si sono incamminati lungo i sentieri che portano all'Alpe. Poi, con corde, ramponi e piccozze, hanno iniziato la scalata dei Ghiaccioni. Ravenna e Bonetti salivano da un lato del canalone mentre Cattani e Vatteroni dall'altro, a soli dieci metri di distanza. Pare non fossero legati e a un certo punto, per cause da chiarire, Cattani è scivolato sul ghiaccio precipitando per 250 metri lungo il canalone. Tiziana Ravenna, dopo aver seguito con terrore la caduta dell'amico, con il cellulare ha allertato il 118.
Quindi, mentre Bonetti e Vatteroni sono scesi lungo il pendio per prestare soccorso all'infortunato, la ragazza ha proseguito la strada verso il rifugio Rio Pascolo rientrando a Succiso con altri escursionisti. Ancora una volta le operazioni di soccorso sono state lunghe e complesse per la mancanza di un elicottero dotato di verricello. Per più di due ore è rimasto impegnato nell'operazione l'elicottero della polizia di Bologna che ha fatto la spola tra Ligonchio e Succiso per trasferire due medici e otto tecnici sul luogo dell'incidente.
Alle 11, quando è scattato l'allarme, i volontari del soccorso alpino erano impegnati in una operazione di addestramento a Ligonchio. Da lì l'elicottero della polizia li ha prelevati e trasferiti all'Alpe di Succiso calandoli a dieci metri dall'infortunato. Alle 12.15 i primi soccorritori hanno raggiunto il ferito che era in condizioni gravi per una serie di traumi alla testa e agli arti. L'elicottero con il verricello si rivelava indispensabile. Finalmente alle 13.10 è decollato quello di Linate e intanto i soccorritori compivano una duplice manovra per salvare la vita a Cattani, calandolo in barella con una cordata in un punto dove sarebbe stato possibile legarlo al verricello.
Poco prima delle 16 è giunto l'elicottero che dopo una rapida operazione
di recupero ha provveduto a trasferire l'infortunato all'ospedale di Parma.
A Succiso, allertati dal 118, intanti si erano messi a disposizione anche i
carabinieri di Ramiseto, i vigili del fuoco e la squadra speciale della Croce
verde. La lunga serie di incidenti non sembra proprio fare da monito per gli
scalatori. Non c'erano solo i quattro escursionisti di Carrara ieri sul crinale,
c'erano anche altri gruppi, saliti proprio attraverso i pericolosi sentieri
dell'Alpe di Succiso.