Domodossola. Ancora una tragedia in montagna. Ieri è stato recuperato il corpo di un alpinista morto travolto da una valanga ai Piani della Rossa, a circa 2 000 metri di quota, nei pressi di Domodossola. La vittima si chiamava Carlo Butti, 39 anni, di Ornavasso (Verbania). La disgrazia è stata forse provocata dal vento che per alcuni giorni ha accumulato neve sui pendii sotto la Punta della Rossa, dove lo sciatore è stato travolto dalla valanga "Se ci fosse stato qualcuno con lui si sarebbe salvato", spiegano gli uomini del soccorso Alpino di Baceno Buzzi era padre di un bambino di 10 anni L'uomo si era recato da solo per escursione a Piani della Rossa. Dopo diverse ore di silenzio i familiari, preoccupati, hanno avvisato il soccorso alpino Con attente ricerche il corpo dello sciatore è stato trovato sotto una massa di neve, a circa 2 metri di profondità E ormai per lui non c'era più nulla da fare. È andata meglio in Alto Adige, dove nonostante la scena si presentasse apocalittica, in realtà non si contano vittime Una enorme valanga è piombata ieri pomeriggio su una pista, fortunatamente chiusa, in Val Gardena La slavina si è staccata da un costone del massiccio del Sella, finendo per una sessantina di metri su una pista che fa parte del celebre circuito Sellaronda La pista era però chiusa da alcuni giorni per motivi precauzionali, dato l'aumento delle temperature. Ogni anno in Italia a causa di slavine e valanghe, secondo le statistiche, perdono la vita circa venti persone Tra il 1976 e il 2000 si sono registrati 509 morti, negli ultimi 10 anni sono stati 162. "L'Italia ? spiegano all'Arpav?Centro valanghe di Arabba ? è una nazione esposta al rischio catastrofi da neve. La montagna è infatti densamente antropizzata e sono molte le persone che praticano lo sci e quindi potenzialmente a rischio.
IL GIORNALE 1 FEBBRAIO 2001