13-14 dicembre 1999
Saint Vincent, Valle d'Aosta Sala Gran Paradiso - Centro Congressi - Grand Hotel Billia
Si è tenuta il 13 e 14 dicembre, al Centro congressi di Saint-Vincent, con una tavola rotonda dal tema "Le relazioni tra i mass-media ed il mondo della montagna" alla quale hanno partecipato importanti rappresentanti dei media ed esperti del settore, la "Conferenza internazionale sulle valanghe" organizzata dagli Assessorati del Territorio e del Turismo della Regione Valle d'Aosta e dall'AINEVA, in collaborazione con il "Casino de la Vallée".
Ecco i contenuti emersi durante il convegno: Da un punto di vista scientifico, si è oggi in grado di descrivere con sufficiente precisione i meccanismi meteorologici e fisici che provocano il distacco delle valanghe. La specificità dei problemi ha determinato l'organizzazione di diverse strutture operative che si occupano di garantire la sicurezza in montagna.
Nel ricordare, in ogni caso, che il rischio zero non è conseguibile a nessun livello, è possibile parlare di rischio opportunamente governato, considerate le attuali tecnologie e la presenza dei servizi regionali di prevenzione del rischio di valanghe. Sono poi diversi gli strumenti informativi che illustrano quotidianamente il livello di rischio, ma si tratta di mezzi particolari, destinati ad esperti e ad addetti ai lavori. E', infatti, sempre difficile tradurre le notizie specialistiche in informazioni chiare e complete, comprensibili da coloro che vivono in montagna e dal grande pubblico che per svago la frequenta. La gravità delle conseguenze di una valanga è poi percepita dal pubblico più vasto come un fatto angosciante, come la riprova di una realtà che necessita di un regolare tributo di vite umane.
A Saint-Vincent, gli esperti hanno dimostrato che non esiste nessun fato avverso all'uomo che aleggia tra le montagne: anche d'inverno andare in montagna richiede la normale prudenza che l'uomo deve porre in ciascuna sua azione. La possibilità di raggiungere con facilità le località alpine ha aperto ad un numero sempre crescente di persone la possibilità di fruire della montagna, dove bisogna ricordare che le regole di vita sono diverse dalla città. Sono tanti coloro che, quotidianamente, lavorano per garantire elevati livelli di comfort ed impianti sempre più sicuri, snaturando forse il senso della montagna e rischiando di omologarla alla realtà cittadina.
Questo pericolo può essere in parte scongiurato se si garantisce la divulgazione delle notizie sullo stato della neve a misura dei non specialisti che vogliono trascorrere una giornata serena in montagna. In questa iniziativa vanno, quindi, coinvolti gli operatori dell'informazione ai quali spetta il compito di comunicare gli avvenimenti, operando la traduzione dei tecnicismi tipici di ogni disciplina in concetti che siano i più semplici possibili.
La ricerca della chiarezza non può, però, avvenire a scapito dei contenuti che devono conservare il livello informativo originario. Ecco, pertanto, che i giornalisti devono essere preparati, in modo da conoscere lo stato della ricerca scientifica in materia di valanghe, i significati dei diversi bollettini, l'organizzazione dei servizi di controllo e di sicurezza in montagna. Le iniziative come il convegno di Saint-Vincent hanno, quindi, permesso il contatto tra il livello tecnico specialistico e quello informativo-culturale. Sono state definite le esigenze ai fini di una corretta informazione tra due mondi finora separati, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, ma nella condivisione degli scopi. E' possibile, cioè, garantire la fruizione serena del grande patrimonio alpino anche da parte dei non addetti ai lavori, nella massima sicurezza, ciascuno consapevole dei pericoli, ma pure dell'esigenza di una rete di controlli tale da minimizzare il rischio.
Il singolo evento catastrofico non va, quindi, enfatizzato, ma descritto nella sua particolarità, distinguendo tra le condizioni normali e quelle eccezionali, ricordando comunque, nel fornire le notizie, le persone che vivono in montagna e di montagna.
Da notizie A.I.NE.VA.