VALANGA AL PRADO

 

10 gennaio 2006

Foto e commenti di Beppe Puddu e Aldo Giovannini

Ieri 10, con Aldo, Massimo Dinelli, Fabrizio Militi e Beppe Frugoli, nel corso di un'altra delle favolose gite scialpinistiche che l'eccezionale stagione di quest'anno ci permette, siamo stati sul Prado dai Casini di Corte.

Nelle Valli Calde, sopra la strada forestale che l'attraversa, sulla destra guardando dal basso, abbiamo visto e fotografato questa grossa valanga di lastroni, abbastanza abituale in quel punto, ricordo di averla trovata in altre occasioni, ma, se non sbaglio, in mesi più caldi.

C'è una traccia lasciata da sciatore in diagonale/discesa che esce dalla valanga che potrebbe essere quella che ha causato il disequilibrio del pendio.

Qualche dato:
- la quota è sui 1250 metri;
- l'esposizione è a sud/sud ovest;
- il fondo del pendio è erboso;
- l'inclinazione del pendio è sui 25/30 gradi;
- il fronte è superiore ai 100/150 metri;

« ... Nelle Valli Calde, sopra la strada forestale che l'attraversa, sulla
destra guardando dal basso, abbiamo visto e fotografato questa grossa
valanga di lastroni, abbastanza abituale in quel punto, ricordo di averla
trovata in altre occasioni, ma, se non sbaglio, in mesi più caldi. »

Più precisamente, si tratterebbe di una "valanga di fondo a lastroni", anche
se il piano di scivolamento (il palèo) è stato in parte ricoperto e
mascherato da successivi riporti di neve ventata.

In realtà anche diverse altre volte si è trovato un analogo fenomeno
all'inizio dell'inverno, in dicembre (1989) o gennaio (1986) - d'altronde al
Pratovolta si va di solito quando c'è neve in fondovalle - sebbene quasi
sempre riconducibile a qualche episodio d'innalzamento di temperatura,
l'ultimo dei quali stavolta non può esser fatto risalire oltre l'ultima
sciroccata di Capodanno, come sembrerebbe dimostrare la tessitura della neve
a fondovalle, crostosa e solcata da piccole da una fitta rete di rìgole di
dilavamento meteorico.

« C'è una traccia lasciata da sciatore in diagonale/discesa che esce dalla
valanga che potrebbe essere quella che ha causato il disequilibrio del
pendio. ... »

Il punto è che NON C'È NECESSARIAMENTE BISOGNO di qualche evento esterno -
naturale od antropico - per il distacco di una falda di neve spessa che
poggi su letto erboso quando questo si profili su PENDENZE CRITICHE
costantemente prossime al 50% (inclinazione = circa 27°, da considerarsi
come "angolo di natural riposo" del manto), perché in tal caso la spinta di
gravità che agisce sulla massa nevosa eguaglia pericolosamente (e supera per
un nonnulla) le forze di attrito che agiscono sulla base e sui lati della
massa stessa.

Peccato che proprio questa pendenza sia la più propizia per sciare!!! ...

 

Aldo Giovannini davanti alla valanga
Il fronte con in evidenza il fondo a "paleo"
La valanga si è staccata sul dosso a sinistra dei due sciatori sullo sfondo
Il piano di slittamento è stato lavorato dal vento e non si riesce a capire bene la causa
Si vedono nel bosco a fronte segnali di scivolamento del manto nevoso dovuti al rialzo termico
Zona di accumulo
Zona di accumulo con le tracce dello sciatore Panoramica sulla zona di accumulo
Particolare sulla zona di accumulo La breve corsa della valanga non ha permesso ai lastroni di frantumarsi e sono rimasti relativamente grandi