CRONACA DI UNA VALANGA
di Nick Maddai
Verbier, Lunedì 21 Febbraio 2000- Ore 12.00
Quella mattina era finalmente uscito il sole dopo vari giorni di nevicate continue. C'era stato molto vento e due giorni prima era pieno di placche a vento, su cui aveva rinevicato sabato e domenica circa 30 cm di neve. Il pericolo valanghe nella stazione era molto alto: 4 su 5 cioè forte. Avevamo con Martin appena fatto un bel fuoripista, la Marlein, con pendii dolci e non pericolosi. La neve fresca di 30 cm era così bella che avevamo deciso di farne un'altra, insieme ai genitori di Giorgio. Ero l'unico che aveva addosso l'Ortovox. All'inizio della discesa però ad un tratto sentiamo delle grida di due ragazze:
"laggiù è caduta una valanga e c'è uno sotto"
Guardo in basso e vedo che era caduta quasi tutta una collina molto ripida su un fronte di circa 100 metri e c'era un enorme mucchio di neve sotto, ma non si vedeva nessuno. Chiedo alle ragazze: " Che cosa ? C'è uno sotto ? Ma siete sicure ??" Mi rispondono urlando terrorizzate : "Siiiiiii!!! C'è uno sotto !!!" Mi fiondo nella neve fresca dritto per dritto scendendo di trecento metri. Scendendo mi preparo a tirare fuori l'Arva con cui proprio due giorni prima avevamo fatto delle esercitazioni....ma mi chiedo se il tipo sotto la valanga avrà a sua volta l'Arva o no....
.Cerco di vedere se spuntava qualche cosa dalla neve.....quando sono a venti metri .... vedo la punta di un bastoncino che spunta e si muove per aprire un buco nella neve. Il tipo era stato fortunato ed era rimasto in equilibrio in piedi e con un braccio verso il cielo; con il bastoncino dunque era riuscito a farsi un buco per l'aria; il tipo aveva circa 1 metro di neve sulla testa. Mi fermo accanto al buco, tiro di corsa fuori la pala dallo zaino, tirando un forte respiro e comincio a scavare....
" .............la sua testa appare sotto un metro di neve"
Era appena successo ed il tipo era quasi "tranquillo"; gli chiedo se stava bene e se si era rotto qualche cosa; mi dice che era OK. Gli faccio una foto al volo con la usa e getta che ho in tasca e continuo a scavare. Nel frattempo è sopraggiunto anche Martin che scava anche lui con le mani prima e con la pala che il tipo aveva anche lui nello zaino. Facciamo un buco di circa tre metri, prima di poterlo tirare fuori, visto che era caduto "in piedi ed aveva gli sci (da telemark) ancora attaccati ai piedi. Sono stati momenti di tensione perchè vi era l'evidente pericolo che la rimanente parte della collina potesse cadere con una seconda valanga....e c'è stato un momento di alta tensione quando un secondo sciatore è sopraggiunto dallo stesso pendio pocanzi caduto....sulla stessa tariettoria...rischiando di farci cadere tutto in testa....I Giorgis gli hanno strillato e lui ha cambiato tragitto.
non arrivava nessun altro tranne noi. Un tedesco che era presente aveva chiamato subito i soccorsi, ma l'elicottero era arrivato seppur prontamente, dopo circa 20-30 minuti, il tipo era già fuori. Il ragazzo, di Verbier ed il cui padre lavora a Televerbier, ci ha chiesto l'indirizzo e la sera è venuto a ringraziarci.