M.CUSNA (2121 M.) Appennino Reggiano

 

VIA NORMALE (da Monteorsaro). Lasciata l'auto a Monteorsaro (1250 m.) si risale la forestale che conduce al Passo della Cisa (capanna in legno 1500 m.).Si possono tagliare i tornanti seguendo il sentiero estivo. Dopo circa cinquecento metri , quando la strada costeggia il fosso di Prassordo si trova uno stretto sentiero a sinistra che scende nel fosso stesso (quota 1570 m.).Traversatolo si sale sul costolone nord, lo si segue tutto fino sotto la pala finale. Qui aggirandola verso sud-ovest e poi est si raggiunge in breve la vetta. Discesa per la stessa via. Nella foto sottostante la via normale in rosso dall'uscita nel bosco.Difficoltà MS

Continuando lungo la forestale, senza scendere al fosso, si può proseguire fino a sbucare sugli ampi prati che conducono ai Prati di Sara. Stando a sinistra si può prendere la cresta ovest ( a quota 1700 m.) e risalirla tutta fino ad incrociare l'itinerario della normale sotto la pala. Questa via non è consigliabile quando c'è forte vento, e soprattutto, in discesa. Si consiglia di farla in tarda primavera quando c'è neve solo nei canali. Nella foto è indicata in blu. Difficoltà BS

VIA NORMALE (da Febbio) Dagli impianti di Febbio ( a quota 1185 m.) si possono seguire le piste della Magolese ( a destra dello skilift piccolo) fino a raggiungere a quota 1600 un cartello in ferro lungo la pista, poco dopo la partenza della seggiovia per il rifugio 2000. Qui si entra nel bosco e dopo poco si attraversa un ampio prato in leggera discesa, alla fine di questo si rientra nel bosco risalendo il vallone, che in breve, porta ai piedi del canale della Borra. Stando sulla destra si risale tutto il ripido pendio (attenzione con neve non assestata questa è una zona con grandi valanghe che si staccano dai pendii superiori). Poi lentamente il pendio si addolcisce e si entra nell'ampio vallone (un grosso masso ne segna l'inizio). Da qui si sale a destra fino a raggiungere la costola nord dove passa la via normale. Nella foto l'itinerario è segnato in giallo.Difficoltà BS

ITINERARI VARI

1) DALL'ARRIVO SEGGIOVIA 2000 : Per chi volesse arrivare in breve sul Cusna può prendere gli impianti di Febbio e arrivato all'ultima seggiovia a destra, segue tutta la cresta fino alla sella tra il Sasso del Morto e il Cusna (1940 m.), da qui per roccette (I grado) in vetta, oppure aggirare a destra la pala finale e congiungersi con la via normale di salita. Percorso facile ma non banale con ghiaccio.Difficoltà BS , con ghiaccio diventa una BSA

2) DAL PAESE DI CASALINO : Lungo la strada che va da Villaminozzo a Ligonchio si trova un piccolo paese CASALINO (900 m.), da qui per strada forestale si può risalire fino al Passo della Cisa dove si incontra la via normale. Difficoltà MS. In alternativa si può seguire il sentiero che passa nel bosco e arriva ai Prati di Sara, per poi risalire alla sella della cresta ovest. Entrambi i percorsi sono lunghi e faticosi e consigliabili solo con molta neve farinosa (versante ovest).

3) DALLA PRESA ALTA DI LIGONCHIO : Itinerario complesso e lunghissimo da fare solo con molta neve, praticamente da Ligonchio (900 m.) si risale tutta la strada che porta alla Presa Alta (1500 m.) poi superato il torrente Ozola, sul ponte, si continua per strada fino a quota 1600 m., quando il bosco di faggi si apre, a sinistra si trova una vecchia mulattiera che porta alla radura dei cervi (antico recinto dove tenevano dei cervi per ripopolamento). Da qui attraverso una abetaia si sale ai prati superiori. A questo punto la vetta del Cusna ci sovrasta con la sua parete sud, si risalgono i prati e i pendii sempre più ripidi (attenzione scaricano nelle ore più calde sia neve che sassi) puntando decisamente a sinistra della vetta. Qui un intaglio nella cresta permette di raggiungerla (attenzione rocce e sfasciumi).Questa gita è molto consigliabile farla all'inverso, cioè prendendo gli impianti di Febbio si sale alla seggiovia 2000, poi andando a sinistra (scendendo dalla seggiovia) si raggiunge un canale a circa 300 metri dall'arrivo della stessa (il canale è evidenziato a metà da un grosso ometto)(canale dei Cervi). Discesa nel canale e poi traversando verso destra ci si porta sopra l'abetaia. Discesa nel bosco fino alla forestale e qui con le pelli si risale fino in vetta per l'itinerario già descritto.In questo modo con soli 800 metri di salita si percorrono quasi 1800 metri di discesa.Difficoltà BS per l'intera gita (solo il canale ripido può essere considerato OS)

DISCESA

Questa montagna dà il meglio di sè variando l'itinerario di salita con le infinite possibilità di discesa. Il fosso di Prassordo è una miniera di varianti, mantiene la neve fino a stagione inoltrata e a volte riserva sorprese esaltanti (25 aprile 2001 un metro di farina da Canada). Nella foto sottostante si può vedere il fosso nella sua ampiezza con segnate alcune delle vie principali di discesa. Altre sono lasciate alla fantasia dello scialpinista.Difficoltà BS

Naturalmente si possono percorrere gli itinerari di salita ma non appagano come questi percorsi.

Per chi volesse poi affrontare canali ripidi o varianti spettacolari non c'è che l'imbarazzo della scelta. vediamo i principali :

DIRETTA NORD-EST E VALLONE DELLA BORRA

 

Dalla vetta si scende ad una piccola sella per poi lanciarsi nel vallone sottostante, primo tratto sui 50° e poi 40° fino alla piana, si prosegue in un nuovo canale (canale della Borra) e si arriva sulle piste di Febbio all'altezza della seconda seggiovia).Nella foto l'itinerario in blu. Difficoltà OS Alternativa è seguire la diretta della pala nord e poi piegare decisamente a destra per il ripido canale che conduce alla piana, bello anche il secondo. Nella foto itinerario in giallo.Difficoltà BS. Il canale della Borra è sui 35° e con nevi ghiacciate è molto difficile.

DIRETTA DEL CANALE DEI CERVI

Nella foto si vede il canale dei Cervi che conduce nella valle dell'Ozola, la discesa si riferisce all'itinerario della Presa Alta, il canale va effettuato con neve assestata in quanto riceve con le perturbazioni da nord forti accumuli di neve.

DIRETTA DELLA VALLE DELLE MARMOTTE (VERSANTE OVEST)

Questa discesa si può fare fino a stagione avanzanta, quando nevica forte e nella parte bassa ci sono metri di neve farinosa è veramente fantastica. Richiede ottime capacità sciistiche e buon allenamento in quanto da in fondo alla valle bisogna risalire in vetta per ridiscendere dalla parte dove si è saliti. Tale gita completa assomma almeno a 1500m. di dislivello. Anche qui ci sono diversi canali e a seconda dell'innevamento si può scegliere quale percorrere. Il paginone in alto è molto ripido e la difficoltà si può valutare in OS.Per gli amanti del ghiaccio, la risalita in pieno inverno dà il modo di seguire alcuni canali ghiacciati con salti e cascate di diversa difficoltà.

 

DIRETTA DEL FOSSO DEI BIBBI (NORD-EST)

Canale sconosciuto e poco frequentato,difficile con due ingressi, il primo a sinistra sui 45° abbastanza facile da trovare, il secondo sui 55° a destra, impegnativo e da fare solo con neve assestata, Entrambi finiscono in un fosso molto stretto che sembra un toboga ma ben sciabile. In fondo si sbuca su un prato. Da qui rimesse le pelli bisogna risalire fino alla via normale attraverso boschi fitti e vari fossi. Sconsigliabile a chi non conosce la zona, è facilissimo perdersi.

 

 

 

Spero di essere stato esauriente sulle varie possibilità che offre questa splendida montagna, comunque le vie di salita e le varianti di discesa non possono certo finire con questa breve relazione. Io consiglio di frequentare questa montagna in tutto l'inverno, da novembre a maggio, essa offre sempre diverse possibilità ed amarla a fondo fa scoprire luoghi nascosti e paesaggi stupendi.Solo chi l'ama può capire i suoi momenti di bufera o le sue giornate tranquille, le sue immense nevicate o i prati appena coperti di brina.

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