M.PRADO (2054 M.) Appennino Reggiano

 

VIA NORMALE (Nelle foto tracciato in rosso)(Da Febbio attraverso il Passone) : Partendo dal parcheggio degli impianti di Febbio bisogna risalire la strada forestale che conduce a Pianvallese, qui si prende il sentiero che sale al Passone. All'uscita del bosco bisogna seguire il vallone centrale fino a quota 1700 poi si sale a sinistra una cengia evidente che conduce ai ripiani superiori e di qui a destra verso gli ampi prati che conducono al passo di Lama Lite.(Il passo di Lama Lite si può anche raggiungere in discesa prendendo , quando sono aperti, gli impianti di Febbio, in questo modo si accorcia decisamente la salita ma bisogna fare i conti con la situazione neve in quanto si devono percorrere i prati della Piella nel lato sud e non sempre si trovano innevati.) Nel tratto della cengia fare molta attenzione sia se ci sono condizioni di forte innevamento (pericolo di valanghe a lastroni) sia se c'è molto ghiaccio. Altro problema che presenta questa salita è il forte vento sempre presente in quanto si tratta del punto più basso di tutto il crinale e quindi i venti si incanalano tutti qui. Dal Passone in leggera discesa si giunge al Passo di Lama Lite e si prende la forestale che verso ovest ( a destra) conduce al rifugio Bargetana. Superata una curva invece di scendere si può, rimanendo in costa, arrivare ai prati del lago Bargetana, si attraversa o si costeggia il lago e puntando decisamente a sud si guadagna il crinale opposto salendo un canale ripido od uno spallone a destra a seconda dell'innevamento. A questo punto si può seguire tutto il crinale verso est per raggiungere la vetta dopo aver toccato varie cime ed anticime. Tale salita si può considerare di difficoltà EE e rappresenta la via più facile di accesso alla vetta. (circa 4 ore da Febbio)(dislivello 950 +100) In rosso nella foto sottostante.

 

VARIANTI DI SALITA (dal Passo di Lama Lite). Giunti al passo con l'itinerario precedente si possono seguire due varianti :

1) (Nelle foto tracciato in giallo) Si sale (sci in spalla) su per la cresta del M.Cipolla ripida e con un passaggio alpinistico di media difficoltà, raggiunta la vetta prativa si scende al passo e poi si continua per cresta fino a raggiungere una balza rocciosa che si può superare in due modi : a destra fino a raggiungere un canale ghiacciato che si risale tutto fino a sbucare di nuovo in cresta, oppure continuando per cresta rocciosa che porta ai prati sommitali con facile arrampicata su roccia. Da qui, seguendo gli ampi prati, in breve in vetta. Tale variante si può considerare di difficoltà PD e rappresenta la via più corta per raggiungere la vetta. Attenzione quando c'è molto ghiaccio e sconsigliata dopo forti nevicate. In giallo nella foto soprastante

2) (Nelle foto tracciato in blu) Dal passo si segue la via normale fino al lago Bargetana e poi si punta in direzione sud-est salendo il canale centrale che conduce direttamente in vetta. Variante ripida da effettuarsi con neve buona ed assestata. Difficoltà F . In blu nella foto soprastante.

 

VIA NORMALE (Da Civago). Altro punto di partenza per raggiungere la vetta del Prado, Si parte dalle Case Alte alla fine della strada asfaltata che conduce al torrente Dolo, qui si segue il sentiero estivo fino alla Abetina Reale (possibilità di alloggio) poi sempre per forestale si giunge al Passo di Lama Lite dove ci si ritrova sulla via che giunge da Febbio. Questa gita è poco frequentata dagli scialpinisti in quanto presenta una discesa molto brutta (tutta in bosco e poco sciabile), mentre esiste una variante praticamente sconosciuta veramente stupenda dal punto scialpinistico sia in salita che in discesa.

VARIANTE EST (Da Civago). Partenza sempre dalle Case Alte per sentiero estivo fino a raggiungere una fontana (circa a mezz'ora dalle auto)(quota 1350 m.), qui si scende per una traccia verso il fiume fino a raggiungere un guado. Superato il fiume si prende una traccia nel bosco abbastanza rado e lo si risale in direzione sud fino ad incrociare la strada che collega l'Abetina Reale con il Passo delle Forbici a quota 1450 m. Superata la strada si continua nel bosco che si fa sempre più ripido fino a raggiungere una cresta, a questo punto la si segue (il bosco si fa più fitto e bisogna individuare la traccia, vecchi segni azzurri) fino a sbucare in un rado boschetto di larici. Qui si esce sui prati alti (1700m.) di fronte ci si trova la vetta del M.Vecchio e a destra un ampio vallone che va percorso tutto in direzione ovest, poi il pendio si impenna e porta a quota 1950 sugli ampi pendii dello Sprone di Prado. Con un ampio semicerchio si costeggia tutto il vallone della Clessidra e si giunge sulla vetta del Prado a 2054 m. Il dislivello è di circa 1000 metri e occorrono almeno 3,30 ore con neve buona, molto di più se si trova neve fresca da battere (nel bosco è molto facile). La difficoltà del percorso si può giudicare EE in quanto necessita di buone capacità di orientamento. Con questa variante è possibile raggiungere anche le altre vette del gruppo : il M. Vecchio e il M. Cella sono facilmente raggiungibili dall'uscita dal bosco (dal rado gruppo di larici), il primo salendo direttamente alla vetta seguendo il vallone di destra che fiancheggia un gruppo roccioso, poi dal passo verso ovest in breve in vetta.

 

 

VARIANTE NORD-EST (Nelle foto tracciato in rosso) (Da Civago oppure scendendo dal Lama Lite). Altra bellissima variante che porta nel vallone della Clessidra (denominazione non presente sulle carte). Salendo dall' Abetina Reale oppure se si proviene da Febbio scendere per ampi prati dal Passo di Lama Lite, ci si porta dentro il vallone e lo si segue tutto per il ripido pendio che rimane tra lo sprone di Prado e la cresta del Prado stesso, si sbuca a quota 1860 in un vallone quasi piano ed alla fine di questo si punta decisamente a sud guadagnando la cresta a quota 2000, dopo un breve ripido pendio, a questo punto la vetta del Prado si trova a destra a circa duecento metri.

 

 

Nella foto soprastante la via di salita e di discesa del vallone della Clessidra

Nella immagine sottostante si vede la parte finale del Canale della Clessidra, scendendo ancora circa cento metri si incrocia il sentiero O. Pincelli (in onore al famoso alpinista Reggiano scomparso alcuni anni fa) che conduce all'Abetina Reale.

 

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