CARTE GEOGRAFICHE

1. Carte topografiche

Le carte geografiche sono rappresentazioni convenzionali, a scala ridotta, su un piano, della superficie terrestre, o di parte di essa, che mettono in evidenza le informazioni più rilevanti per un dato scopo (per esempio. trovare una strada, un sentiero di montagna, stabilire una rotta di una nave, studiare le forme del rilievo).

Le carte geografiche sono costruite infatti seguendo varie convenzioni, la più importante delle quali riguarda le relazioni matematiche esistenti tra la superficie terrestre di riferimento e quella del piano e in particolare tra le coordinate geografiche e quelle cartografiche .

Tali relazioni matematiche sono collegate a particolari tipi di proiezione che vengono adottati per la compilazione della carta e alle caratteristiche della proiezione stessa: conservazione o meno delle distanze, degli angoli, delle aree.

Tali caratteristiche determinano le regole per l'uso e per la lettura delle carte.

Un'altra convenzione è la scala, che indica i rapporti tra le lunghezze misurate sulla carta e la loro misura reale.

In Italia le carte dell'I.G.M. sono poco utilizzate in quanto sarebbe molto scomodo dover utilizzare più tavolette per effettuare una gita sulle Alpi.

Ci sono ditte che hanno derivato dalla cartografia ufficiale carte sufficientemente grandi per abbracciare un particolare settore (un gruppo montuoso caratteristico, una valle, ecc.) sufficiente a muoverci nelle nostre gite. Tali carte non riportano le coordinate, né tutte le altre indicazioni che sono presenti nella carta dell'I.G.M. ma sono sufficienti per l'orientamento nell'ambiente invernale per lo scialpinista.

E' da ricordare che esistono anche altri tipi di carte o rappresentazioni, nel mondo dei satelliti la cartografia ha fatto passi da gigante e le fotografie dall'alto spesso sostituiscono le carte e servono per gli aggiornamenti delle stesse, una piccola galleria di splendide immagini.

Importante per chi si muove in ambiente è riconoscere gli elementi che la carta ci rende grafici con la realtà del terreno. Tali elementi sono svariati ed ogni tipo di carta, a seconda della ditta che l'ha stampata, presenta delle differenze anche se i caratteri principali sono simili. I colori ad esempio sono stabiliti per tutte le carte, anche se con sfumature diverse : verde per superfici boscose, azzurro per superfici di laghi e torrenti, bianco per i ghiacciai, marrone o grigio per le zone rocciose.

In tutte le carte sono presenti le curve di livello (isoipse) che rappresentano la curva che unisce tutti i punti alla stessa quota. L'intervallo tra una curva e l'altra rappresenta il dislivello tra due punti, nelle carte Italiane tale dislivello è di 25 m nelle carte più dettagliate o di 50 m. nelle carte più approssimative. Attenzione perché nelle carte Svizzere e Austriache il dislivello è di 20 m.

Naturalmente conoscendo il dislivello tra due punti e la sua distanza si può calcolare la pendenza tra i due stessi punti, molto importante per giudicare la sicurezza del pendio dal fattore valanghe

Tali curve quando sono segnate in grassetto si dicono direttrici e sono le curve di livello alla quota di 100 m in 100 m (ad esempio la curva a quota 3000 m sarà in grassetto mentre le curve a 3025, 3050, 3075 saranno sottili per poi ritrovare la direttrice in grassetto dei 3100 m.)

Infine nella legenda vengono riportate altre convenzioni particolari, rappresentate da una certa simbologia stabilita per la compilazione e la lettura delle carte.

Bisogna imparare a leggere molto bene le carte, in quanto dalla loro lettura e valutazione si può determinare la sicurezza della gita che si vuole intraprendere. Inoltre la conoscenza della carta del luogo dove ci si sta muovendo determina anche la capacità di non perdersi e di orientarsi in maniera giusta.

Qui di seguito con alcuni esempi offriamo una carrellata delgli aspetti tipici delle carte topografiche in uso dagli scialpinisti.