I metodi di ricerca

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METODO A CROCE

L'apparecchio posizionato e verificato come abbiamo visto nella pagina precedente verrà tenuto acceso per tutta la durata della gita o del lavoro nella neve. In caso di incidente, le persone che non rimangono sepolte sotto la neve o che riescono a liberarsi da sole, posizionano il loro ARVA nella funzione di ricerca al massimo volume.

Gli apparecchi di coloro che pur non essendo coinvolti nella valanga non partecipano alle ricerche dovranno essere spenti per non disturbare la ricezione dei segnali. Per effettuare una veloce ricerca è necessario conoscere il concetto di portata utile di un ARVA: viene anche chiamata portata di ricerca e corrisponde a un quinto della portata massima dell'ARVA stesso.

Questo valore tiene conto delle difficoltà pratiche della ricerca, fisiche e psicologiche, dello stato delle batterie, delle diversità fra apparecchio che trasmette e quello che riceve, dei rumori e delle interferenze che possono disturbare la fase di ricerca e di altri importanti fattori negativi ed è un valore molto utile per impedire spazi non coperti dall'emissione di segnali. Attenzione al fatto che la portata utile varia a seconda dell'apparecchio, anche se della stessa marca, e dell'orecchio di chi effettua la ricerca.

 

E' molto importante che i testimoni oculari segnino materialmente i punti di travolgimento ( T ) e scomparsa ( S ) delle persone travolte dalla valanga; questo permetterà ai soccorritori di eliminare dalla zona di ricerca quella parte di valanga che con molte probabilità non ha trattenuto il corpo del travolto.

 

L'azione di ricerca si divide in due parti:la ricerca del primo segnale e il ritrovamento dell'apparecchio che emette il segnale e di conseguenza della persona sepolta.

Ricerca con più soccorritori Ricerca con un solo soccorritore

La prima fase può essere fatta da una o più persone a seconda della vastità della valanga, del numero di soccorritori disponibili e del numero delle persone sepolte. Viene fatta sia in salita che in discesa, dipende da dove si trovano i soccorritori al momento in cui sono chiamati ad intervenire e anche dal tipo di neve che dobbiamo calpestare, a piedi o con gli sci.

Se il soccorritore è uno solo, si dirigerà nella direzione presumibilmente percorsa dalla vittima (prolungamento della linea che congiunge il punto di travolgimento e il punto di scomparsa) e nella zona compresa tra il punto di scomparsa e il bordo inferiore della valanga .

Se la ricerca del primo segnale non ha dato alcun risultato dopo questa prima fase, il soccorritore risalirà lungo la valanga per linee orizzontali e verticali fino al raggiungimento del primo segnale: la distanza fra due linee orizzontali deve essere pari al doppio della portata utile (Pu)del suo ARVA.

Per gli Arva analogici la Pu si valuta come un quinto della portata massima (100/5 = 20 metri) per questo è indispensabile conoscere la portata massima del proprio apparecchio. (vedi esercizi)

Se i soccorritori sono numerosi, il responsabile suddivide la zona di ricerca in fasce parallele e ne assegna una a ciascuno di essi.

La distanza che intercorre tra due soccorritori è pari al doppio della portata utile di ricerca del suo apparecchio, mentre la distanza fra i soccorritori estremi e il bordo laterale della valanga è pari alla portata utile dell'ARVA.

Per tutta questa prima fase di ricerca, cioè fino a quando non si riesce a percepire il primo segnale emesso dall'apparecchio sepolto, ènecessario correre per guadagnare tempo prezioso, all'inizio di questa fase, ogni tanto, è bene muovere 1'ARVA in varie posizioni, orientando l'apparecchio in tutte le direzioni per cercare di capire in quale il segnale emesso risulta essere più percepibile.

Udito il primo segnale, non si deve più cambiare la posizione dell'apparecchio e, dopo aver segnato il punto esatto, si deve procedere nella stessa direzione, per eseguire la seconda fase della ricerca, che normalmente viene svolta da un solo soccorritore, più esperto, per ogni persona sepolta .

Quando l' intensità del segnale diminuisce, si deve ritornare sui propri passi fino al punto in cui il segnale sembra essere massimo, ridurre il volume fino alla soglia della percezione del segnale Procedere nella direzione perpendicolare alla precedente che più ci sembra probabile. Se il segnale diminuisce, ritornare al punto precedente già segnato e scegliere la direzione opposta.

Se invece l'intensità del segnale aumenta proseguire nella stessa direzione fino a che il segnale diminuisce nuovamente. Tornare allora indietro fino al punto in cui l'intensità del segnale ridiventa massima e continuando a ridurre il volume, procedere con le stesse modalità in un'altra direzione perdendicolare, fino a trovarsi pressappoco sulla verticale del sepolto (massima intensità del segnale con il minimo volume di ricezione).

In quest'ultima fase della ricerca l'apparecchio deve essere tenuto il più vicino possibile alla neve e il soccorritore al limite, striscia sulle ginocchia.

Individuato poi il sepolto con la massima precisione, sempre con 1'ARVA o con la sonda, si procederà con cautela allo scavo per liberare al più presto le vie respiratorie. A nulla serviranno gli insegnamenti appresi nei corsi SVI, nei corsi di sci alpinismo o grazie all'aiuto di amici più esperti, se non ci eserciteremo all'uso degli ARVA con una certa regolarità e impegno.

IMPORTANZA DI UN ADDESTRAMENTO COSTANTE

Durante la prima uscita con gli sci, sarà molto utile far seppellire un apparecchio e provare a cercarlo più volte ed in condizioni sempre più difficili e varie; aumentare la profondità di seppellimento aumentare il numero di ARVA da ricercare, cambiare la posizione degli ARVA provare a effettuare la ricerca a occhi chiusi per non essere influenzati dal terreno e imparare a seguire solo i segnali emessi ecc. ecc.

Gli esercizi principali da ripetere ogni anno e da eseguire con gli allievi dei corsi sono descritti in questa pagina ESERCIZI